Il primo giorno di primavera!

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Dopo l'esibizione/scontro ai campi dietro il Glam; dove per inciso, non c'è stato un vincitore, Jace ha pure dovuto portarci tutti alla villa. Stephen, in maniera infantile e petulante, ha preteso di sedersi davanti per armeggiare con lo stereo, quindi: Byron, Charlie ed io, dietro. Ho colto nello specchietto il disagio trasmessomi dallo sguardo di Jace a cui ho sorriso imbarazzata: fatica ad accettare il ritorno di Byron e temo lo viva come una costante minaccia per noi, per il nostro rapporto. Sa esattamente quanto ho sofferto, lui più di altri mi ha aiutato a non precipitare in un baratro di disperazione e follia.
La distanza dal Glam a casa Covenagh viene coperta dalla guida esperta di Jace in un tempo ridicolmente breve, ma io sono stretta sulla seduta, posteriore fra Byron e Charlie, e sono, estremamente conscia dello spazio nell'abitacolo: delle nostre cosce che si sfiorano scoperte da precoci indumenti estivi.
Byron, un gomito poggiato al finestrino, fissa il panorama ed io mi do della stupida per questo mio turbamento che lascia lui indifferente.
Charlie abbraccia il poggiatesta di Stephen e canta sgraziata una canzone che passa in radio.
I programmi per la serata prevedono di cenare tutti a Cook e passeggiare al porto; nulla di che, ogni tanto fa bene non partecipare a feste e gozzoviglie.
Davanti la villa ci separiamo tutti, Jace mi accompagna alla dependance dove, appena chiusa la porticina, il suo abbraccio mi ricorda tutti i motivi per cui stiamo insieme e stasera, finalmente, arresti domiciliari scontati, potrà fermarsi a dormire qui, concedendomi la possibilità di un sonno ristoratore e tornando ad essere la meravigliosa coppia che siamo.

Le bocche si cercano audaci e fameliche, le mani sfiorano esitante lembi di pelle risalendo piano sotto i vestiti. Il respiro accelera e nei nostri sguardi calamitati che non si perdono, riscopro l'ardire della nostra storia d'amore.
Jace mi sta sfilando esitante la maglietta quando un bussare richiama entrambi al momento.

Merda!

Sbatto le ciglia, ricomponendomi sistemo il capo d'abbigliamento ed apro la porticina: Stephen si staglia sull'uscio, guardandosi i piedi.
《 Posso parlarti?》mi chiede.
《Certo! Entra; c'è anche Jace!》
《Meglio, non voglio altri malintesi.》chiarisce.
《Che succede Stephen?》lo invito a spiegarsi.
Alza ed abbassa i talloni, nervoso;
una mano al viso scosta stizzosamente il ciuffo dalla fronte strattonandolo all'indietro.
Questo palese disagio in lui cancella la ridda di emozioni che fino a poco fa mi dominava.
Jace esce dal bagno e lo guarda in attesa.
《 Kallie...
domani puoi venire a pranzo con me? Con noi?》boffonchia Stephen.
《Ecco veramente...》 rispondo guardando Jace.
《Domani i miei fanno il primo barbecue di stagione ed avevo invitato Kallie ad unirsi a noi.》 finisce di spiegare Jace per me.
Annuisco.
Mi sento contesa, l'ambiguo disagio di Stephen mi disorienta: di solito non è così insicuro, anzi.
Stephen annuisce.
《Certo capisco.》Mormora afflitto.
Si gira, ferito ed io mi chiedo cosa accada domani, perché quel tono di aspettativa.
《Perché Stephen, c'è forse una ricorrenza particolare?》gli chiedo inducendolo a guardarmi.
《Sì, è il primo giorno di primavera!》spiega lasciando spuntare un sorriso.
《Il primo giorno di primavera?》ripeto confusa.
Stephen si gratta la nuca davanti la mia espressione perplessa, siede poi sul bracciolo del divano, tormentandosi le mani.
Jace tace e mi guarda: scuoto la testa alla sua muta richiesta di spiegazioni, perché questa informazione non chiarisce l'urgenza e l'ansia nel tono di Stephen.
《Vedi... Arrivai qui. Mi trasferii a vivere con Byron, papà e mamma che cadeva il primo giorno di primavera: da allora, ogni anno, come se fosse un anniversario usciamo per un pranzo in famiglia: considerando che ti voglio bene come una sorella, io vorrei tu ci fossi.》
Ascolto le parole di Stephen e mi commuovo, ma l'impegno preso con Jace mi vincola. Guardo allora lui: il mio splendido ragazzo.
Jace sorride ed annuisce sciogliendomi dall'impegno preso con lui e la sua famiglia.
Stephen, a testa china, perde questo breve scambio, si alza e ci guarda nervoso.
《Non importa davvero.》 Esclama con un gesto circolare della mano.
Mi avvicino a lui dopo aver guardato un ultima volta Jace che annuisce comprensivo: allaccio le mie braccia attorno alla vita di Step e lo stringo forte.
Le sue braccia si ancorano sulle mie spalle e il suo mento si posa sulla testa ricambiando l'abbraccio.
《Ci sarò. Contaci!》mormoro stretta al suo petto.
《Davvero?》Mi chiede scostandosi di un passo per fissarmi negli occhi.
Annuisco ed il suo abbraccio diventa una morsa micidiale, in cui mi trovo a roteare come una trottola.
《Grazie bambolina!》 aggiunge scoccando un sonoro bacio sulla fronte.
Appena esce fisso Jace e dopo una breve rincorsa, mi abbatto contro il suo petto.
《Sei il miglior ragazzo al mondo!》sentenzio decisa.
Alza il mio viso perdendosi nelle mie iridi che brillano fissando le sue: il bacio che ne consegue è pura poesia, tenerezza ed amore .
Purtroppo dovendoci preparare per l'imminemte uscita mi lascia per andare a casa sua.

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