Certezze

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Certezze

Mr Covenaugh sta alla scrivania del suo studio, lo sguardo perso, a capo chino .
Passando dall' ingresso ho visto che sotto il pino sono comparsi altri pacchetti ed il mio regalo per lui è stato consegnato .

Si sfila gli occhiali.
Mi guarda stanco.
Parliamo del tempo e delle feste imminenti argomenti neutri per non mettere sul piatto i nostri intimi drammi, le nostre paure e angoscie così simili.

Resto a dormire alla villa.
La dependance stasera mi farebbe ancora piu male ora che ho deciso di lasciare andare Jace e lottare per superare il mio amore per Byron.
Piuttosto serena indosso una sua maglietta e mi metto nel suo letto.
Riaccendo il cellulare ed invio alcuni messaggi per tacitare l' ansia di chi ancora tiene troppo a me.
Mando un messaggio anche a Jace....ho agito malissimo...lo so.... spero solo trovi la forza di perdonarmi.
Penso a Stephen...e vorrei essere una piccola mosca per ascoltare le parole fra i due fratelli.
Spero, prego questo viaggio non si riveli inutile.
Non saprò fino a domani nulla. Tormentarmi è inutile.
Mi alzo e prendo un testo a caso dalla libreria di Byron, pur di far passare il tempo , qualsiasi lettura mi è gradita stanotte.
Una foto scivola dalle pagine.
La raccolgo stupita.
Una foto di noi due: la notte del ballo del ghiaccio e del fuoco .
La fisso per un po. I ricordi premono...belli e brutti si mescolano e mi lasciano un vago senso di nausea.
Poi la ripongo nel cassetto della sua scrivania.
Byron vive ancora dentro di me ed io non so come spiegare al mio cuore che lui non ci vuole , ha scelto di lasciarci.

Sono le 24 passate Mr Covenaugh è passato a darmi la buona notte.
Mi guarda intenerito, sono solo un' estranea in fondo che però ha scelto di condividere con lui un' amore grande, unico, difficile.

Il telefono vibra guardo il display : Jace.
Rifiuto la chiamata.
Mi sto comportando da vigliacca, lo so, ma ora non me la sento di spiegare ad alta voce tutto quello che merita di sentirsi dire e comunque non sarebbe nulla più che il suo cuore già non sappia.
Ha sempre letto nel mio cuore meglio di qualsiasi altra persona. Sa cosa mi ha spinta a lasciarlo, ma forse non lo accetta.
Verso le tre con gli occhi pesanti ricevo un messaggio: "...stai serena bambolina, abbiamo parlato e smetterà di comportarsi da idiota. Rientriamo domani con il volo delle 20. Sogni d oro. S."
Poggio il cellulare sul cuscino. E mi arrendo al sonno.
Grazie Dio.

Mi sveglio piuttosto presto.
Guadagno la dependance e metto in ordine i vestiti, disfo la valigia, indosso una tuta l' ipod e vado a correre .
Il cielo dicembrino è plumbeo.
Corro fino al molo.
Non un' anima sulla battigia.
Busso all' uscio di casa di Molly.
Mi apre la signora Donovan in vestaglia.
Un caldo abbraccio mi avvolge e mi invita ad entrare.
Molly arriva gli occhiali di traverso un pigiama scozzese di flanella.
Sorrido.
Corre ad abbracciarmi.
《 Scusate l 'ora!》dico.
Sono solo le 8 del mattino di una fredda domenica d' inverno .
Non mi lascia andare.
《 Mi spiace immensamente per te e Jace . 》 mi guarda triste.

Sua madre prepara un brico di caffè e lascia la stanza.
《 Come stai?》
《 Bene.
Credo.
So di aver scelto il meglio per lui. Spero solo possa perdonarmi un giorno.》
《 Credevo lo ammassi più di così Kallie!?》 Lo stupore nella voce.
Scuoto il capo.
《 Proprio perché lo amo lo lascio libero. Devo imparare a cavarmela da sola...imparare ad amare me stessa senza appoggiarmi sempre a lui.
E devo dimenticare Byron.
Lui è andato avanti. Farò lo stesso.
Non merita il mio amore parziale...》
Annuisce.
《 Ho sentito Adam stanotte e così parrebbe abbiano fatto un viaggio inutile. Byron non è intenzionato a fare stupidaggini. Forse la signora Covenaugh ha calcato un po la mano .》
Lei non sa.
Adam non sa.
Byron non gli ha detto nulla dei provvedimenti a suo carico ma io ho letto il fascicolo.
《 Forse .》concedo.
《Chi ti ha detto di Jace?》
《Lui ! Stanotte! Era sconvolto.
Non credo la stia vivendo bene, Kallie.
Rimarrete amici?》
Annuisco.
《 Spero.》
《Ma questa cosa prima del ballo?》mi interroga lei.
Non ci avevo pensato, andrò sola.
Alzo le spalle.
《Kallie ho trascorso molto tempo con Adam in montagne e con Safia...ma... posso chiederti se ti ho fatto qualcosa?
Beh, ecco , tu hai preferito una estranea a me...non che fossimo obbligate a condividere la camera...forse ci speravo .》 blatera lei senza sosta, incerta.
《Ha fatto tutto Jace !》 confesso.
《Dopo l 'assegnazione delle stanze io mi sono trasferita in quella di lui e Kevin ha raggiunto Megan.》 aggiungo a capo chino .
Mi guarda allibita.
《Non voleva nessuno lo sapesse per non mettere nessun altro nei guai qualora la cosa fosse emersa.》 chiarisco.
Parliamo ancora per un 'ora buona.
Torniamo al feeling di sempre.
La sua fiducia ed amicizia sono per me troppo importanti , soprattutto ora.

Durante la gita montana lei ed Adam invece hanno parlato un sacco del loro futuro facendo progetti.
La ascolto rapita.
In parte la invidio.
Io non posso immaginare neanche il mio futuro. Vedo solo incertezza ...

Verso le 10 rientro alla villa con una busta piena di muffins appena sfornati.
Pensiero adorabile della signora Donovan .
Una doccia mi rende nuovamente un essere umano.
Guardo il cellulare e trovo 4 chiamate di Jace.
Anche Connor, Clarissa e Charlie mi hanno cercata; in risposta mando brevi messaggi e rinvio tutto a domani.
Non è giusto, lo so ma non posso fare altrimenti.
Prego anche Jace di lasciarmi tranquilla oggi.

Mr Covenaugh mi propone un brunch al club.
Accetto entusiasta.
Per chi come me non ha mai avuto nella sua vita una figura paterna è strano sentirsi amata come una figlia.
Trascorro con lui una bellissima giornata.
Non so a chi dei due faccia meglio la presenza dell' altro e non me ne interrogo. Mi beo di questa mera chimera.
Torniamo alla villa verso le 18 .
Ho volutamente lasciato il cellulare nella dependance.
Deve essere bellissimo aver avuto un padre nella propria vita; queste poche ore con Mr Covenaugh mi hanno ricordato ciò che mi manca.
Ma il cammino che ho scelto di intraprendere è tutto in salita...non rimuginare sul passato e non piangere per situazioni che non posso cambiare.
Verso le 19 vado alla dependance .
Domani ultimo giorno di scuola.
E in serata il ballo .
Forse sarebbe meglio me ne stessi a casa a dormire.

Non ho fame.
Il brunch è stato una abbuffata epica.
Mi metto ben coperta da un morbido pile nel patio ad ammirare la stellata che prende il posto suggestiva d' una serata timida ed insolitamente tiepida.

Resto ore a guardare le costellazioni che popolano la volta celeste e narrano storie di miti e leggende a me care.
Un abbraccio mi coglie di sorpresa.

Stephen!

《 Jace è venuto a prendermi ma tu non c' eri e quando ti ho nominata non ha più aperto bocca .》
《L 'ho lasciato.》Lo dico in un soffio.
Stephen sembra confuso, aspetta che io continui ma non c' è molto da agggiungere.

《 Lo amo, Stephen ...ma amo ancora Byron, moltissimo , e dipendo ancora troppo da loro.
Devo imparare a vivere senza avere bisogno del loro sostegno solo così potrò amare uno in maniera esclusiva e disinteressata.》
Cerco di spiegargli dopo un silenzio che pare infinito.
Cerca di metabolizzare la cosa.
《Non mi chiedi come sia andata?!》mi guarda .
Vorrei sapere tutto.
Le sue parole, come era vestito, il tono di voce...tutto! Ma non voglio uscirne ferita di nuovo.
《Hai detto che sta bene, solo questo conta.》ammetto riluttante.
《Oh!》.
Non capisco se sia stupito o ferito.
Si fa andare bene la cosa.
Sono io ad aver voluto fortemente che andasse a New York.
Ed ora me ne disinteresso totalmente .
Stephen ha dimostrato negli ultimi tempi una maturità fuori anagrafe.
Non commenta, non indaga e gliene sono grata.

《Buona notte Stephen.
A domani .》
Gli scocco un tenero bacio sulla guancia, non attendo la replica e lo lascio.
Raggiungo la dependance e vado direttamente a letto.
Punto la sveglia presto.

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