Paura di dimenticare

2.3K 98 7
                                    


Paura di dimenticare.

La mattina arriva impietosa, obbligandomi  a fare i conti con gli eventi appena trascorsi.
Fatico a sfilare l 'abito: un abito così meraviglioso avrebbe dovuto essere garanzia di una serata da sogno, di un evento fiabesco, invece è  stato spettatore silente di un' ennesima tragedia.
Attorno a me le persone soffrono, non posso amare ed essere riamata, faccio solo del male a chi ingenuamente mi vive accanto.
Marissa.
Melissa.
Molly.
Jace.
Sospiro affranta;
Chanel e Sunny.
Mai come ora le parole della lettera  tornano a tormentarmi.
Ciò che tocchi rovini. Lo corrompi.

La specchiera del bagno riflette         un' immagine pietosa, lungi   dall'essere la vera me.
Rivivo tutto mentalmente, ogni singolo istante della serata si proietta nella mia mente come un pessimo film : dal mio arrivo,  al momento in cui mi sono buttata esausta sul letto.

I battiti hanno un ritmo loro, non governo più questa porzione del mio cuore che in talune situazioni prende il sopravvento,  lasciandomi sopraffatta , come al termine di una corsa estenuante. Sono nuovamente sul punto di andare in pezzi.

Quante volte può  andare in frantumi un cuore?
Quanto dolore può sopportare un essere umano?
Quando finirà  tutto questo?

Abbraccio questa stanza testimone ignara di due grandi storie d'amore, dei mie primi tormenti del cuore.
Persa nei pensieri, infilo un outfit da corsa , sistemo le cuffiette e prendo il sentiero della spiaggia.
Corro a perdifiato.

Byron .
Byron .
Ieri,  lui era qui?!
La sciarpa,  l'attesa fuori dalla dependance, le sue parole al ballo...

Rabbrividisco e mi circondo  la vita con entrambe le braccia in cerca di un effimero conforto.
Mi ritrovo  ferma , spaesata, il fiato corto,  davanti la spiaggia privata della famiglia Donovan.

Chissà  se Jace è  già  sveglio?

Mi avvicino alle vetrate del patio incerta.
《 Chi sei?》
Una vocetta, infantile ma determinata, mi richiama alla realtà:
un ragazzino di colore, con indosso un pigiama troppo grande per lui, sta nel soggiorno dei Donovan e mi apostrofa dalla porta finestra semi socchiusa, interrogativo.
Sposto a disagio il peso da un piede all' altro.
《 Sono Kallie: un 'amica di Jace!》ammetto esitante.
Deve trattarsi di Dustin, l'amichetto di Coraline.
Alle sue spalle compare appunto lui: Jace; indossa dei pantaloni del pigiama di tela ed una canotta,
sta a piedi scalzi.
Il viso ancora con i contorni soffusi di una notte agitata, i tratti assonnati.

《 Kallie... Entra!》
Entro mesta.
Coraline riposa su uno dei divani.
Dustin le sistema una coperta che nel sonno deve essere scivolata a terra, poi si sdraia sull 'altro divano, posto dinnanzi  a lei, che gode del sonno beato degli innocenti.
Seguo Jace in camera sua.
Stiamo uno di fronte all' altra,  tutto quello che volevo dirgli mi sembra sciocco e vano.
Tiene le braccia lungo i fianchi in attesa, mentre io mi siedo sul bordo del letto, a capo chino, i pugni serrati sulle ginocchia.
La sua dolcezza fa breccia nelle mie barriere erte a redigere muri di carta.
《 Che succede Kallie? 》mi chiede dolcemente.
Mordendomi il labbro, alzo lo sguardo.
《Mi dispiace tanto Jace. Mi sono comportata malissimo con te...Io...》
Si siede sui talloni e poggia le mani sulle mie ginocchia.
《 Stai attraversando un periodo davvero "stressante" ... Credo di capire.
Vorrei solo non mi avessi allontanato da te .》
Tiro su col naso. Questo ragazzo,  comprende i miei stati d 'animo più di quanto io non sia mai stata capace di fare.
《 Lo so.》nella  testa avevo un bellissimo discorso di scuse, ora, il vuoto,  non riesco a dire nulla.

Amo due persone e sebbene una mi abbia ferito e  l 'altra  non lo abbia mai fatto, anzi   abbia cercato e cerchi tuttora   di capire e giustificare i miei gesti, anche quelli più irrazionali,io,  non riesco a scegliere .

Perché?

《 Hai tempo di parlare un po'?!》mi chiede lui.
《 Poco! In realtà  alle dieci devo essere alla villa; pronta per fare una visita in una residenza per anziani.》
Ammetto sconsolata.
《 Ma sei venuta qua.》
《 Già! Non so neanche io bene perché .》
Jace sorride, poi si adombra.
《 Sapevi che sarebbe tornato?》
Scuoto il capo.
《 Jace, no!》.
《Ok,  allora perché  sei venuta al ballo? Ieri sera mi hai detto che "non avevi scelta. Dovevi venire!"》
L' ansia brilla nel suo sguardo in attesa della mia risposta.
Poggio una mano sulla sua guancia.
《 Quando ieri mi hai lasciato alla villa, volevo solo fare un bagno e stendermi; invece nella dependance ho trovato il padre dei ragazzi, con Gonzalo.
Lui mi ha regalato quel meraviglioso abito per il ballo e lei ha atteso a partire per aiutarmi a prepararmi per la serata. Non ho avuto il coraggio di ammettere che avrei preferito starmene a casa, non ho avuto la forza di deluderli.
Mr Covenaugh mi ha accompagnato  a scuola, al ballo.
Non potevo certo chiamarti alle nove di sera per chiederti di essermi accanto,  non dopo come ti avevo trattato.
E tu comunque avevi già qualcuno. Giusto?》
Mi obbliga ad alzarmi,  stringendomi in un tenero abbraccio.  
Egoisticamente, ne traggo il massimo conforto.
《Ieri sera verso le sette, mi ha telefonato la Ming supplicandomi di fare da cavaliere alla sua amica.
Visto che tu non saresti venuta con me ho pensato che potevo farle questo favore.
Quando ti ho vista però, ormai ero vincolato a lei, appena ho potuto l'ho lasciata a casa di Anne Lee e sono venuto alla villa; ma tu non c 'eri.
Ti ho aspettato.
Beh,  il resto lo sai .》
Chiude gli occhi.
Sorrido, non mi ha rimpiazzata;
ha solo fatto un favore ad un' amica.
Non ho il diritto di gioire di questa cosa...Ma lo faccio.

La Signora Donovan fa capolino nella stanza.
《 Kallie,  buona vigilia di Natale!》
Sorrido, contraccambiando l' abbraccio e l 'augurio.
《 Ti fermi per colazione?!
Preparo i pancake!》
《 Veramente ...》
《 Si, mamma !
Si ferma!》mi interrompe Jace.
Sua madre lascia la stanza.
《 Rischio di fare tardi e Matthew si arrabbierebbe.》gli spiego sconsolata.
《Ti porto a casa in macchina. Matthew Saltzman? È con lui che devi vederti?》Mi chiede stranito.
《Già...
C 'è altro che non ho ancora avuto modo di dirti.》ammetto.
《Ne parliamo dopo, nonostante non mi piaccia,  sai che ho la massima fiducia in te.  Quell'  uomo  ti ha creato non pochi problemi !  Non sta a me dirti cosa fare.
Ti va se ci vediamo più tardi? O preferisci  continuare a credere che escludermi dalla tua vita sia la scelta migliore per entrambi?》
Sono senza parole.
《 Mi manchi Jace. Mi manca la tua amicizia...E la tua vicinanza.》
Scuote il capo.
《 Ti  sarò  amico. Sarò  al tuo fianco quando mi cercherai! Sempre e comunque. Ci sono Kallie  e ci sarò sempre per te, come devo dirtelo?!》
La gratitudine  mi sommerge e sopraffa i sentimenti, ecco un'altra persona che tiene troppo a me .
Forse devo affrontare la confusione che alberga nel mio cuore con la consapevolezza di amici veri accanto. Prima che diventasse qualcosa di diverso, di più,  Jace è  stato il mio più caro amico  e confidente. Nonostante ciò  che sono, il male che causo alle persone, forse potremmo fare un passo indietro, essere amici.
Sarò  cauta e non permetterò più a nessuno di soffrire a causa mia.

Usciamo dalla stanza e raggiungiamo
sua madre  che , euforica, sta spadellando per un esercito.
Le nostre mani sono intrecciate mentre percorriamo il corridoio.
Sono un mostro; se fossi migliore di così prenderei le distanze ed eviterei di farlo soffrire ancora.

Ma i mostri si sa sono egoisti.

Around Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora