Un altra settimana di scuola ha inizio; non voglio affrontare Byron, quindi sto appiccicata a Stephen nella maggior parte dei nostri brevi incontri, brevi e sporadici perché io la pausa pranzo la trascorro in mensa ed in caffetteria passo davvero poco tempo.
Devo affrontare il problema mezzi di trasporto: questa settimana entrambi i fratelli riprenderanno a ritmo serrato gli allenamenti di football e Lacrosse, in previsione dell'inizio campionato venerdì.
Mi rivolgo a Molly durante la pausa pranzo del lunedì, prima che soppraggiungano Cloe e Charlie per l' aiuto nei compiti di francese.
Con un velo di ironia mi accenna al mezzo di trasporto dei comuni mortali l'autobus, ce ne sono due che arrivano alla Beacon high: quello cittadino e quello studentesco; prendo nota degli orari e dei rispettivi tragitti.
Inizio anche i miei turni alla biblioteca.A metà settimana: Stephen, Jordan, Eric e Connor fanno la loro comparsa in mensa.
Eric si lamenta dei discorsi banali e petulanti propinati da Marissa; Stephen, invece, con un sospiro melodrammatico esordisce dicendo che se la montagna non va da Maometto, sarà Maometto ad andare alla montagna, strizzandomi l'occhio complice.
Noto con piacere che si porta dietro il sacchetto del pranzo preparato da Moussad.
Molly non accetta di buon grado l'arrivo dei ragazzi, ma neanche se ne lamenta, ora ogni giorno quando la incontrano nei corridoi ed a mensa le fanno un cenno di saluto che lei freddamente ricambia; nessuno nella cerchia accenna più a lei definendola "la stramba".
Per fortuna occupano l'estremità del tavolo, perché in taluni momenti si comportano come animali: soprattutto quando parlano di sport.
Nei pomeriggi che non dedico al volontariato cerco di portare a termine la mole di compiti e restare al passo con lo studio.
Venerdì mattina mi trovo libera alla seconda ora e mentre vado verso la biblioteca noto la bacheca studentesca. Ci sono appesi un numero incredibile di biglietti, proposte commerciali o messaggi diretti agli studenti: uno cattura la mia attenzione, lo strappo, lo piego e lo ripongo nel libro di storia.
Mentre percorro il corridoio semivuoto vengo urtata violentemente da una ragazza dai capelli corti, di un rosso acceso con delle meches bluette, ha un trucco marcato ma non volgare che accentua la profondità del suo sguardo, che mentre si posa su di me, è a dir poco glaciale.
Mi chino a raccogliere i libri che mi sono caduti, mentre lo faccio vengono calciati via da una ragazza dai tratti somatici marcatamente asiatici che ride sguaiatamente accanto all'altra, portandosi una mano alla bocca mi sussurra in falsetto.
《Ups. Non ti abbiamo vista!!!》
Se ne vanno impettite, senza che io riesca anche solo a concepire una reazione, tanto sono scioccata.
Adam mi viene incontro porgendomi uno dei testi caduti.
《 Sono Clarissa Clary e la sua amica Ming》 mi spiega indicando con la testa la schiena delle due che ormai hanno quasi girato l'angolo.
《Fantastico!》 esclamo facendo mente locale a quello che mi hanno raccontato Cloe e Charlie su quelle due.
《Adam?》
《Siii?!》
《Non dire nulla a Stephen, a proposito di quello che è appena successo, stasera ha la partita. 》
《 D'accordo. Dove stai andando?》mi chiede.
《In biblioteca.》
《 Mmm...Ti accompagno! 》
Quando arriviamo alla palazzina Adam tiene galantemente aperta la porta per farmi passare, Molly alza lo sguardo, ci vede e china bruscamente la testa.
《 Ma vi conoscete? 》 chiedo con un filo di voce ad Adam.
《 Devo andare!》replica ignorando la domanda; voltandomi frettolosamente le spalle, anche se giurerei di avere visto un lieve rossore tingergli le gote.
Ripeto la domanda all'indirizzo di Molly ad alta voce, tanto a questo ora non c'è nessuno.
Si sistema gli occhiali e mi chiede seccamente cosa ci faccio lì.
《 Volevo chiederti un favore.》 inizio titubante; lei si alza dalla sedia scocciata e per l'impeto questa si rovescia.
《 No!》sibila.
《 Ma non sai nemmeno cosa voglio domandarti?》accenno, stropicciandomi nervosa le mani .
《Lo sapevo Davenport, ma ti avevo dato il beneficio del dubbio, con quel tuo visetto pulito, mi sono lasciata intenerire, no, no e no, non farò il tuo turno stasera perché tu devi essere sulle gradinate a fare il tifo per il tuo bello!》
Scoppio a ridere.
《 Ma io non volevo chiederti di sostituirmi. Farò diligentemente il mio turno e poi andrò alla partita; é vero che Stephen mi ha chiesto di esserci ma non vengo meno agli impegni presi. Ecco volevo solo proporti se ti andava di accompagnarmi.》 concludo imbarazzata.
La sua faccia manifesta tutto il suo stupore.
《 Perché io?》 mi chiede.
《 Perché non tu? 》replico.
Si sfila gli occhiali, gli da una pulita con la manica della giacca.
《D'accordo》
《Fantastico!》e corro fuori prima che ci ripensi.
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Around
Romanzi rosa / ChickLitKallie non vuole nascondersi, ma è esattamente quello che fa; quando sua madre parte per una nuova produzione cinematografica, lei non può fare altro che trasferirsi a casa del produttore, il quale ha due figli: Byron e Stephen. Per Kallie non sar...