Giro attorno alla piscina e me ne domando l'utilità, praticamente abitiamo in riva al mare.
Guardo il sole specchiarsi nelle acque dell'oceano e per la prima volta da tanto tempo, sono felice. Non ho bisogno di fingere, forse ho trovato il mio posticino nel mondo.
Entro nella dependance e per poco non mi viene un colpo; la Signora Gonzalo è ferma, nel centro della stanza e mi accoglie con un enorme sorriso.
《Signora Gonzalo, salve, come mai qua!?》balbetto.
《Aiuto senorita. Su, doccia, poi noi fare capelli belli per uscita con padrone.》Mi esorta invitandomi con la mano a raggiungere il bagno.
Mi ci dirigo un po' disorientata, perlustro la camera e noto che i bauli sono stati svuotati, deve avere messo a posto tutto lei.Oh che imbarazzo.
Dopo la doccia torno in camera da letto avvolta in un morbido telo in spugna, provo un vago senso di disagio.
La Signora Gonzalo sta seduta sul bordo del letto con le mani incrociate: mi guarda e regala un sorriso sincero
《Bella senorita, como mi Picola. 》
《Già sono un po' piccola lo so. 》 ammetto divertita.
《No, perfeta. Mi hija... Mi filia se llama Picola, la majora.》
Nonostante la mia reticenza a farmi aiutare, sceglie per me l'abito e mi acconcia i capelli, nel mentre anche se in un inglese zoppicante mi racconta qualcosa della sua vita: lavorava nell'azienda dei Covenaugh per una agenzia di pulizie e prendeva uno stipendio da fame, il marito tassista era morto per un banale incidente e lei stentava a mandare i soldi in Messico dalla sorella per mantenere le sue tre figlie.
Mi si prodiga attorno in modo materno e le ispiro tenerezza perché a suo dire assomiglio molto a Picola, la maggiore delle sue figlie.
Il signor Covenaugh un giorno l'ha sorpresa nel turno di lavoro piangere disperata, ha ascoltato la sua storia e da allora l'ha assunta, qui, alla villa quintuplicandole lo stipendio e pagandole un appartamentino giù in città.
Verso le 19.30 un discreto bussare mi richiama alla realtà.
Sull'uscio, Gonzalo mi porge un delicatissimo scialle di pizzo nero sul braccio; provo un moto di simpatia per lei e l'abbraccio riconoscente;
furtiva si asciuga una lacrima. Alla scena assistono Stephen e Byron che sono venuti a prendermi. Mi guardano straniti: Stephen a bocca aperta, il fratello gli da un pugno sulla spalla affinché si ricomponga.
《 Sei bellissima!》mi dice Stephen.
Arrossisco, non per il complimento, ma per il tono sincero e lo sguardo che colgo.
In effetti Gonzalo ha fatto un lavoro egregio: indosso un abito nero con un corpino aderente senza spalline che mi fascia il busto come un guanto, esaltando le mie forme: la gonna mi arriva due dita sopra le ginocchia ed è resa vaporosa da una sottogonna in tulle di un rosso tenue. Il corpetto è tempestato di swarosky, indosso delle decolte' a tacco alto in raso con un minuscolo fiocchetto rosso sul collo del tallone coordinate alla pochette rettangolare nera, di raso, tempestata anch'essa di pietre. Al collo un nastro di raso nero con una perla a goccia come pendente; anche gli orecchini ed il bracciale che porto al polso sono di perle. Per l'acconciatura si è superata mi ha raccolto i capelli in uno chignon alto, tenuto fermo da svariate forcine con le perle. Mi ha anche applicato un velo di trucco: enfatizzando il taglio degli occhi con dell'eyeliner, un tocco di phard sugli zigomi alti ed un lucidalabbra rosso ciliegia.
Loro invece: li guardo e rido.
Byron è bellissimo: indossa dei jeans che gli fasciano i fianchi, una camicia nera con le maniche arrotolate sugli avambracci, una collana d'oro bianco si intravede dai primi bottoni lasciati slacciati, un bracciale simile alla collana, un orologio con cinturino in cuio e scarpe basse da vela.
Stephen, oddio non riesco a smettere di ridere.
Indossa dei bermuda azzurro pallido con un tripudio di palme stampate sopra, una canotta stile vogatore, aderente bianca, ed una camicia aperta blu cyan; ai piedi infradito, al collo una catena d'oro giallo, un po' vistosa con bracciale coordinato.
《 Basta ridere che ti rovini il trucco, facciamo tardi, diamoci una mossa》 mi redarguisce Byron stringendosi nelle spalle.
《E comunque, lui può! 》
《 EDDAI sono già pronto per la mega festa di stasera.》 lo incalza Stephen tirandogli una gomitata nelle costole.
Smette di fare il pagliaccio e mi porge il braccio come un perfetto gentleman.
Mi sento una perfetta dama con due meravigliosi cavalieri, mentre raggiungiamo l'auto, mi volto a guardare Byron che ci segue e scopro i suoi occhi su di me.
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Around
ChickLitKallie non vuole nascondersi, ma è esattamente quello che fa; quando sua madre parte per una nuova produzione cinematografica, lei non può fare altro che trasferirsi a casa del produttore, il quale ha due figli: Byron e Stephen. Per Kallie non sar...