Be my Valentine!

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Mi sveglio fra le braccia di Jace,
notte inquieta ma grazie a lui, in parte riposata.
Giro il capo verso il suo guanciale e mi sorprendo a guardare ammirata quei tratti perfetti ed infantili; questo meraviglioso ragazzo mi salva costantemente da me stessa e dall'andare alla deriva.

Lo specchio del bagno mi regala una bieca immagine: un livido violaceo trionfa sulla tempia accompagnato da un accenno di mal di testa, una smorfia rassegnata, tesa.
La presenza di Gabriel ieri ha sopraffatto tutti; penso ancora a lui, come se dovessi ricordarmi di averlo già visto...Il dubbio mi assilla, poi la certezza si fa strada nella mente, per quanto mi senta  vicina a lui, non so assolutamente chi sia.
Mi stiracchio e spoglio la tuta che ho indossato ieri a favore della divisa, maschero con un velo di trucco l'evidente  ecchimosi.
Mi preparo per una nuova giornata di scuola: coda alta e divisa inamidata .
Raggiungo Jace che si è mosso nel sonno  ed ha il lenzuolo arrotolato attorno al corpo. Lo fisso per un lungo istante.

So che se gli chiedessi di portarmi via la notte di San Valentino lo farebbe, so che pur di vedermi felice farebbe di tutto.

Ma è giusto?

In  questo momento odio Michael e la mamma oltre ogni dire; soprattutto Michael.
Ai messaggi, a cui prima rispondevo trepidante,  ora regalo degli asettici copia incolla: non se ne cura, sono settansei messaggi uguali che riceve ma non indaga e ciò  dimostra il suo reale interesse: nullo.

Con due dita sposto il ciuffo che gli copre la guancia. I capelli gli sono cresciuti considerevolmente, apre gli occhi assonnato e mi regala un sorriso genuino. Afferra la mia mano e ne bacia il palmo. Richiude gli occhi.
Guardo questo viso perfetto e nella mia testa partono miriadi di pensieri.
Jace ci è sempre stato: accetta tutto di me e calma sempre la tempesta che invade la mia anima. Il mio porto sicuro, la mia scialuppa di salvataggio.
Guardo la sveglia sul comodino.

Sono davvero solo le cinque del mattino?

Jace batte le palpebre e mi serra in un abbraccio dormiente a cui cedo volentieri. Poggio il capo sul suo petto, svuoto la mente e lascio i nostri corpi cercarsi.
Dorme beato,  eppure  i suoi istinti primordiali lo guidano.
Ad un certo punto una sua mano  si fa strada sotto la camicetta della divisa e mi avvicina a sé: sale e scende in maniera ritmica ed eccitante dalla base della schiena alle scapole.

Quanto mi è mancato il suo calore.

Le mie mani cercano il suo corpo sotto il tessuto leggero della maglia che indossa.
Un mugulo di piacere  sfugge dalle sue labbra e ne sono inebriata.
Aderisco al suo corpo e per la prima volta odio la barriera di vestiti fra i nostri corpi.
Mi cinge la vita  in un abbraccio carico di tenerezza, poggia il mio capo sulla sua clavicola e sospira soddisfatto, alzo il viso e dal collo salgo lenta, baciando ogni centimetro di pelle.
La timidezza ha lasciato il posto ad una sfrontata audacia, trovo la sua bocca e me ne impossesso avida.
Spalanca due occhi azzurrissimi, stupiti ed increduli.
Salgo sul suo petto ed afferro  la sua magia sottile, la sfilo e mi beo di questa visione.
I suoi occhi cercano i miei ed accetto il contatto, lo sento fremere incerto.
Le sue mani si poggiano sui miei fianchi ed io le porto ai bottoni della camicia che ora trovo superflua frapporsi fra noi; muto ne slaccia lentamente uno ad uno.
La getto a terra.
Le sue mani solleticano la mia pelle, le guido alla chiusura del reggiseno ed attendo, non respiro.
Fremo per questo desiderio che mi ha colta,  un bisogno fisico ed emotivo.
Mentre mi fissa, toglie l'ultima parte superiore del mio abbigliamento.
Mi sdraio sul suo corpo che si tende per l'incognita inespressa fra noi, il dubbio e l'eccitazione velano il suo sguardo.
Lo bacio esigente.
Risponde con una passione mai manifestata.
Afferra la mia nuca e rende profondo ed intimo il bacio fra noi.
La sua lingua solletica il mio labbro con una mano scende lungo la spina dorsale facendomi provare brividi e fremiti mai provati.
Il contatto fisico tra noi resta una costante.
In un  attimo mi ribalta sotto di sé.
Le sue mani sulle pieghe della gonnella della divisa; alla sua inespressa domanda rispondo con un sorriso malizioso.
Sento il rumore della  zip che scende ed un ghigno sodisfatto solleva gli angoli della mia bocca, stupendo Jace.
Tuffo le mani nei suo capelli e mi premo sul suo corpo alzando il bacino permettendogli di sfilare la gonna.

Con due dita abbasso l'elastico  del suo pantalone, roteando il bacino mi permette di sfilarglielo.
Solo i miei slip ed i suoi boxer fra noi, nulla lasciato all'imaginazione.
Deglutisco e con unico movimento mi sfilo gli slippini.
Vedo  le sue pupille dilatarsi, sento i nostri respiri affrettati che si rincorrono.
Guida la mia mano alla base dei suoi per darmi  la possibilità di tornare indietro, di fermarmi.
Invece lo stupisco sfilandoglieli con un movimento inizialmente  esitante,  poi deciso,  li spingo con il piede lungo il suo corpo perfetto, allontanandoli da noi.
Una breve risata soddisfatta mi coglie.
Lui sospira sonoramente e con un braccio  cinge la mia vita facendomi aderire al suo corpo,con l'altro prende il mio volto che bacia con foga e passione, ricambio con eguale intensità.
Una sua mano gioca con l'aureola rosata del mio seno, l'altra scende languida verso il centro pulsante della mia femminilità, disegnando immaginari cerchi sulla mia pelle che brucia al suo contatto; per un attimo sento il panico irrigidirmi le membra ma lui procede cauto, quasi timoroso ed io mi affido alle sue mani, alle sue premure.
I miei gemiti lo incoraggiano.
Nei suoi occhi vedo un amore sconfinato e fuori misura di cui non credo di essere degna ma che mi inorgoglisce. Sento di ricambiare abbondantemente questo sentimento fra noi, anche se non me ne interrogo ora.

Carezzo il suo petto, la schiena e le mie mani trepidanti scendono sui suoi lombi, i nostri sguardo avvinti.
Entra dentro di me,  ed io mi inarco per il dolore e l'anticipazione del piacere.
Onde di desiderio e lussuria mi invadono mentre insieme viviamo questo momento magico.
Mi mordo il labbro mentre lui si impossessa di me con foga, con vigore.
La mia voce arrochita griderebbe il suo nome se lui non si abbattesse sulla mia bocca baciandola teneramente; io mi lascio sopraffare da questa valanga di emozioni.

Dopo un tempo che non sono in grado di quantificare si alza e va in bagno; una visione nella sua nudità.
Torna con una salviette e deterge le mie parti intime che sento indolezzite.
Lo lascio fare sono oltremodo spossata ma anche appagata.
Infila i suoi boxer raccogliendoli da terra, mi guarda ed io a ciglia semichiuse lo fisso mio malgrado.
《Jace...》
Con un agile balzo torna nel letto e mi è accanto, lo sguardo velato, quasi preoccupato.
《 Ti ho fatto male?》la voce gli trema per l'ansia.
Faccio un breve sorriso ed allungo una mano alla ceca, sono stanchissima e fatico a tenere aperti gli occhi.
Prende la mia mano e la porta alle labbra baciando ciascun dito, innescando nuovamente in me languore e desiderio.
《Sii il mio Valentino!》sussurro confusamente.
Un radioso sorriso gli si stampa in volto ed è  l'ultima cosa che vedo prima di cedere al sonno.
Sento però  le sue braccia tremare e prendermi fra le sue, con le mie ultime risorse mi rannicchio nel più confortante degli abbracci e sospiro beata mentre le sue labbra baciano le mie palpebre chiuse.

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