La quiete di Marzo

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Le persone sono incognite irrazionali, particelle impazzite a cui non possiamo dare il volto che vorremmo, men che meno pretendere da loro l'atteggiamento che ci farebbe stare meglio al mondo, che ci permetterebbe in qualche modo di sentirci a nostro agio.
È così che vivo da San Valentino; sempre sul chi va là: Byron è la mia incognita!
Mi sta facendo letteralmente impazzire, ed io, è da quasi un mese che ignoro le provocazioni e vado avanti stoica per la mia strada.
Dopo la sera catastrofica di San Valentino, resa un'agonia sulla graticola dalla presenza di Byron, ho deciso che il modo migliore per proseguire nella mia vita e portare avanti la mia relazione con Jace sia ignorarlo.
Piccolo problema...
Testa e cuore non sembra abbiano accettato questa mia decisione.

Il giorno dopo una disastrosa serata in cui Jace scortato alla porta se n'è andato, o meglio, è stato buttato fuori da Byron che ha rivendicato la proprietà della casa, puntualizzando sull'ora tarda per un ospite, nemmeno gradito, io mi sono rinchiusa in camera, per tutta la durata del restante weekend. Purtroppo la camera di Byron, dove, a conti fatti, ha trovato mille e più scuse per irrompere alla ricerca dei suoi effetti personali.

Ma come faceva a New York? Non aveva cambi?

Il nervoso, che striscia sotto pelle, mi ha preso la mano, ma non ho voluto affrontare colui che il mio cuore lo ha ridotto in brandelli ed ho finto di dormire ad ogni sua molesta intrusione, in realtà fissando poi il soffitto per ore.
La mia piccola rivincita l'ho comunque presto avuta al rientro il lunedì a scuola.
Anche Byron non deve essere uscito in quel weekend, quindi il suo ritorno effettivo è stato palesato a scuola e per la nostra compagnia, a mensa, non si vide nemmeno sotto il maestoso castagno, quel mattino.
Rido ancora per l'imbarazzo che lo ha colto quando al tavolo della mensa si è seduta la Clary, evidentemente lui non è stato molto aggiornato dalla cara Marissa; per lo sconcerto ha rovesciato la sedia a capotavola e sembrava pronto a usare le maniera forti per allontanarla. Sublime vedere il suo stupore davanti i calorosi saluti invece a lei indirizzati. La confusione dipinta sul suo viso è stata decisamente una piccola rivincita, questa situazione ha innescato pure un battibecco con Marissa, che sicuramente lo avrà aggiornato sulle nuove coreografie della squadra, ma non sui legami del gruppo e meschinamente ne ho gioito.
A parte quella gioia fugace sembra essersi riambientato nel giro di pochi giorni come se non fosse mai stato altrove.
La cosa che più mi ha destabilizzato è stato l'atteggiamento di Stephen: per due settimane è stato un cane rabbioso in presenza del fratello cui non risparmiava frecciatine o battute salaci, cui Byron non dava replica alcuna, quasi inerme e consapevole del dazio da pagare per il suo inaspettato ritorno a Beacon.
Presso la dimora dei Covenaugh non abbiamo vissuto molto diversamente;
se Byron entrava in una stanza Stephen ed io ne uscivamo, non certo per ripicca forse era più un atteggiamento istintivo, casuale o una forzatura studiata ad arte, non saprei.
Poi un giorno a colazione "Boom": è  cambiato tutto.
Non mi spiego cosa abbia disteso il rapporto tra i fratelli, ma brevi cenni ed argomenti neutri sono spuntati fra loro, anzi addirittura mi è parso di intravedere in Stephen il sollievo di avere nuovamente accanto il suo idolo, la sua roccia.
Ingiustamente ne sono rimasta in parte ferita, forse preferivo l'atteggiamento ostico di Step, mi permetteva di mantenere le distanze.
Con Jace, cui i suoi hanno protratto, non so bene per quale motivo, la punizione, per quelle due settimane, è stato davvero un incubo. Non vedersi e sentirsi poco ha creato non pochi sottintesi malsani di cui il nostro rapporto non ha certo bisogno.
Ho però tratto conforto dalla musica.
Anche se l'accesso alla villa a Jace era precluso, a me, andare da lui non era interdetto. Strano come la mia mano bloccata sia tornata a scivolare sui tasti con vigore e rinnovata scioltezza. La madre di Jace spesso ha assistito muta, rapita alle mie esibizioni nella loro stanza della musica dove riesco a riversare l'onda caotica di emozioni che mi ammanta. Solo esternando questo marasma interiore riesco a mantenere la mia algida facciata di indifferenza.
Questo e tanto altro di quest'ultimo mese sto cercando di mettere nero su bianco per iscritto in un testo per Saltzman che ho trascurato vergognosamente.
Sono indietro di ben due elaborati; lui è tornato ad essere acido come un limone, spesso mi lancia frecciatine a causa del mio estraniarmi dalle sue pregevoli lezioni. Eccelse a suo dire.
A dispetto di questo, pare abbia scelto i candidati per il discorso di fine anno ed io compaio, con Adam e Molly a contenderci il suggestivo commiato; davvero un onore che temo di non meritare .
Finalmente Eric e Cam sono una coppia ed io sorrido alla comicità che ha portato la nascita di questa nuova, fresca e fulgida storia d'amore.
Solo io e Jace, fuori dal coro, sembriamo una coppia posata che la tempesta ormonale, ovvia dei nostri anni, pare abbia lasciato indenni.
Mi aspettavo tra l'altro di vedere il solito atteggiamento di Byron con Marissa: esclusivo e saccente, invece la novità dal suo arrivo è appunto questa, un freddo distacco; quando palesa la sua presenza nel gruppo è sempre per stare accanto a Connor, Eric, Adam o Jordan.
Il mio Connor. Dolcissimo ragazzo che si è beccato una lavata di capo pubblica da Clarissa dopo la mia ospedalizzazione; ha incassato il colpo e mi è stato accanto, solerte come il migliore degli amici.
Molly ha iniziato, finalmente, ad uscire con Charlie, Cloe e me, in maniera costante e tutto questo sta facendo emergere il suo lato più frizzante; sapevo vi fosse una perla in quel guscio sommerso.

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