11.

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Sospiro per l'ennesima volta di fronte allo specchio per cercare di coprire l'ultimo succhiotto rimasto.


Sono riuscita a coprirli quasi tutti con solo il correttore. Mi sento fiera delle mie doti da make-up artist.


Scendo al piano di sotto solo dopo essermi assicurata che i miei capelli coprano gran parte del collo. Non vorrei essere sottoposta alle mille domande di mia madre, già me ne farà sul perché non sono tornata a casa.


"dove stai andando?"
Una voce maschile mi sorprende nel mio tentativo di fuggire da quella casa degli orrori.


"torno a casa" chiedo girandomi verso il luogo da cui proveniva la sua voce e notandolo avvicinarsi.
"pensavo potessi continuare a lav-"


"no!" lo interrompo esclamando imbarazzata, aprendo subito la porta di casa ed uscendo sbattendola.
Mi accorgo solo dopo di non essere venuta con la mia macchina.


Decido di prendere un pullman una volta arrivata in centro a piedi.
Il bus stoppa davanti al bar dove lavora il mio amico e né approfitto per entrarci e salutarlo.


"Minhyun!" lo chiamo attirando la sua attenzione e portandolo a venirmi in contro.
"Sohyun!" mi sorride come fa sempre e mi abbraccia velocemente "come stai?"


Non mi da nemmeno il tempo di rispondere che riprende a parlare "come è andato il tuo prima giorno di lavoro?" dice tutto sorridente e contento per me.


"ho fatto un casino!" esclamo portando le mani tra i capelli e portandolo ad uno stato di confusione.
Mi guarda stranito e di corsa gli prendo il braccio e lo trascino in un tavolo lontano dagli occhi di tutti.


"non é il lavoro che pensavo!"
Dico abbassando la testa e maledicendomi interiormente per aver accettato un lavoro così poco adatto a me.


"cosa intendi dire?" è ancora confuso, mi prende i polsi e mi guarda negli occhi "ti ha fatto qualcosa di male?"


Scuoto la testa.
É peggio di male.
"sono la sua compagna di sesso" sussurro troppo imbarazzata pure davanti al mio migliore amico.


"non ho sentito" dice avvicinandosi di più per sentire.
"mi paga per fare sesso con lui!"
Alla mia affermazione sgrana gli occhi.


Rimane senza parole non sa più cosa dire.
"oh santo cielo" se ne esce fuori poco dopo ancora incredulo.
"i tuoi lo sanno?" chiede poi riportando lo sguardo su di me.


"no e non lo sapranno mai" affermo decisa "e questi soldi servono ai miei genitori" sospiro "quando é arrivato l'anticipo di mille euro erano stra contenti" ed era da tanto tempo che non li vedevo così se ci penso bene.


"mille euro?!" esclama ancora più sorpreso «ti sei cacciata in un guaio assurdo» dice scuotendo il capo.
"io lascerei il lavoro fossi in te" continua poi "non promette nulla di buono"


"Minhyun"
"a me servono quei soldi"

𝐓𝐎𝐗𝐈𝐂 𝐋𝐈𝐏𝐒 - 𝐏. 𝐉𝐦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora