18.

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"vedo che le decisioni che prendo sono sempre buone" il ragazzo moro davanti a me disse mordendosi il labbro inferiore mentre apriva la portiera della macchina.


Con un sorriso imbarazzato lo ringraziai per il gesto e mi sedetti sul sedile davanti, facendo attenzione a non sporcare l'abito o le scarpe.


La portiera scorrevole si chiuse con un 'click' e Jimin fece il giro del veicolo, in modo tale da potersi sedere al mio fianco al posto di guida.


Con un rapido gesto tolse gli occhiali da sole e li ripose in una piccola botola sotto la radio.
Si girò verso di me con un'espressione stranamente rilassata, dopodiché si avvicinò lentamente.


Deglutii notando che lo spazio tra il mio volto e il suo diminuiva notevolmente, e chiusi gli occhi involontariamente non appena sentì il suo fiato sulle mie labbra.


Li riaprì subito dopo, quasi confusa, rendendomi conto che era tornato al suo posto con un sorrisetto divertito stampato in faccia.
Allargai leggermente la cintura che mi era stata messa dal ragazzo, sentendomi leggermente scomoda sul sedile.


Dopo pochi minuti di silenzio decisi di cominciare una conversazione, poiché nemmeno la radio era riuscita a mascherare la tensione.


"quanto ci vuole per arrivare?" chiesi voltandomi verso di lui.
I suoi occhi erano fissi sulla strada, e la serietà nel suo volto lo rendeva ancora più attraente di quello che era.


Mi ritrovai a fissare le sue labbra carnose mentre rispondeva alla domanda che gli avevo precedentemente chiesto.
Non mi ero neanche accorta che si era girato verso di me finché non vidi le sue labbra curvarsi.


Alzai lo sguardo e incrociai i suoi occhi scuri a mandorla che brillavano per via del riflesso della luce del sole che stava tramontando.
"hai sentito quello che ho detto?"


Abbassai subito lo sguardo, concentrandomi sullo smalto trasparente ancora troppo lucido.
Ero sicura di essere diventata più rossa del solito, e sicuramente non migliorava la situazione.


"dato che finirà tardi e che non è vicino, dormiremo dai miei genitori" affermò in seguito.
Giusto il tempo di realizzare e sgranai gli occhi, di nuovo rivolgendomi verso di lui.


"ma—non se ne parla!" tirai fuori più aggressiva di quello che avrei voluto, e giurai di aver visto il suo volto irrigidirsi "n-non ho neanche portato il necessario" farfugliai.


"è già tutto pronto lì" spiegò, sembrando meno teso di prima "non ti devi preoccupare di niente" disse tenendo gli occhi fissi sulla strada.


Rimasi in silenzio a pensare.
Come mi sarei dovuta comportare davanti ai suoi genitori? Loro sapevano la verità o credevano a quello che lui aveva raccontato anche ai suoi amici?


Una sensazione di calore sulla mia coscia sinistra mi fece uscire dallo stato riflessivo in cui ero finita.
Abbassai subito lo sguardo e mi sorpresi nel vedere la mano del ragazzo al volante posata sulla parte scoperta della mia gamba.


Non stringeva e non si muoveva, semplicemente era posata delicatamente sulla mia pelle chiara.
Arrossí nuovamente, stavolta alzando lo sguardo e tenendolo fisso sulla strada.


"se non la smetti di arrossire per cose inutili—" la voce roca del ragazzo moro al mio fianco mi fece sobbalzare "—ti darò io un buon motivo per farlo" disse senza voltarsi, ma con il suo solito ghigno sulle labbra.


———————


Dopo un'altra ora di strada finalmente i cancelli enormi dorati del residence dei signori Park ci accolsero, già aperti e con il parcheggio al suo interno colmo di veicoli.


Rimasi con un'espressione impassibile, nonostante all'interno fossi profondamente sorpresa nel vedere una serie di macchine più che costose l'una accanto all'altra.


Jimin posizionò l'auto in un posto con una targa 'riservato' e spense il motore.
"ci sarà tanta gente, e non sarà come la festa dell'altra volta" disse voltandosi verso di me.


Con un'espressione seria mi fissò intensamente, facendomi sentire completamente sotto il suo controllo.
"tutti gli occhi saranno puntati su di me, o meglio—" scosse leggermente la testa e poi si corresse "—su di noi".


"perciò ti chiedo di starmi vicino per tutta la serata, e di reggere il gioco"

𝐓𝐎𝐗𝐈𝐂 𝐋𝐈𝐏𝐒 - 𝐏. 𝐉𝐦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora