15.

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La luce passante dalla finestra mi costrinse ad aprire un occhio per poi richiuderlo, lamentandomi per il fastidio e coprendomi il volto con le mani.


'sole del cazzo' mugugnai tirando su le coperte, sperando che possa aiutare a riportarmi al buio e permettendomi di dormire un altro po'.


Ma stavolta, quello che non mi permise di continuare a riposare non fu la luce del sole, bensì il mal di testa.


'Cosa diavolo è successo ieri sera?' pensai togliendo nuovamente le coperte e sedendomi sul letto tenendo gli occhi chiusi.


Non ricordavo esattamente ogni dettaglio anche se qualche avvenimento era ben impresso nella mia mente.
Ero andata al locale in cui Jimin mi aveva chiesto di incontrarci e avevo bevuto più del solito;


Non riuscivo ad essere troppo preoccupata per quello che potrebbe essere successo in seguito, poiché tutta la mia attenzione e confusione si soffermava su un nome in particolare:
Taeyong.


Era l'unica cosa che ancora non riuscivo a collegare a niente, e non ero nemmeno sicura che facesse parte della realtà.


Per come stavano le cose, poteva benissimo trattarsi di un sogno.
Scrollai le spalle e decisi finalmente di alzarmi dal letto, dirigendomi verso l'armadio.


In cerca di vestiti puliti e necessari per affrontare un'altra giornata, li buttai sul letto, notando in seguito che il cellulare si trovava proprio al bordo.


Scossi la testa.
Meno male che non mi muovo esageratamente durante il sonno, altrimenti avrei trovato un'ulteriore cosa da pagare.


Lo presi in mano e lo accesi, trovando poche notifiche e solamente da parte di mia madre.
Probabilmente ieri sera ho fatto più tardi del previsto.


Nessuna notifica da parte di Jimin.
Nonostante io mi sia continuamente sforzata, i ricordi della serata sono confusi, perciò non so bene come sia finita con lui.


Sbuffai lanciando il telefono sul letto e recuperando i vestiti, per poi andare a farmi una doccia.
Subito dopo scesi al piano di sotto, trovando il tavolo della cucina già pronto per il pranzo.


Perplessa alzai lo sguardo in cerca dell'orologio appeso.
Mezzogiorno passato.
Ma quanto avevo dormito?


Uscì dalla cucina per raggiungere il salotto, dove il suono della televisione si sentiva forte e chiaro.


I miei genitori erano troppo intenti a guardare il telegiornale per accorgersi della mia presenza.
"buongiorno anche a voi" dissi, ma senza buoni risultati poiché fui subito zittita da mia madre.


Mi avvicinai cercando di capire cosa c'era di così interessante da non permettergli di salutarmi.


"Kim entreprise ha stipulato un accordo con la Park entreprise, si parla di una cifra in milioni tra le due aziende"
La voce della donna al telegiornale cattura la mia attenzione, facendomi sgranare gli occhi sentendo i nomi pronunciati.


"Proprio in occasione dell'accordo i gestori della Park entreprise daranno una festa privata, il quale valore viene stimato approssimativamente di una cifra altrettanto alta"
Festa privata? Di un valore di milioni?


"Una festa molto interessante!" Commenta il giornalista sul posto, mostrando proprio in quel momento il palazzo di una delle agenzie con tutti i paparazzi all'entrata.


"Se ne parlerà proprio in tutto il paese" aggiunge poi, venendo bloccato dalle grida della folla.
Il cameraman punta la telecamera sull'uscita mostrando i bodyguard mentre scortano due individui con gli occhiali alle loro macchine.


"Ecco i giovani direttori che stanno prendendo le redini dei loro padri" dice avvicinando il microfono alla sua bocca "il futuro dell'economia coreana"


Jimin? Nonostante gli occhiali da sole ero sicura di aver riconosciuto il ragazzo al suo fianco: si trattava di Taehyung, l'amico che avevo avuto il piacere di incontrare ben due volte.


Se solo penso al suo modo di essere, mi viene difficile credere che possa gestire una compagnia del genere, nonostante si tratti di quella di suo padre.
Non che riesca ad immaginarmi meglio Jimin.


Ma cosa stava succedendo esattamente? Perché non ne avevo ancora sentito parlare e il mio 'capo' non mi aveva tenuta al corrente?


Con tutti i paparazzi che lo staranno pedinando quello che gli serve meno in questo momento è proprio una reputazione da ragazzo che si diverte per una notte e via.

𝐓𝐎𝐗𝐈𝐂 𝐋𝐈𝐏𝐒 - 𝐏. 𝐉𝐦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora