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La conversazione con alcuni conoscenti di Jimin stava andando avanti da tempo e non potevo definirla noiosa, ma mi sentivo esclusa proprio perché parlavano di cose che non capivo o non avevo vissuto.


Quindi, nonostante mi scusai e lo sguardo confuso del ragazzo al mio fianco prima di notare Hoseok richiamare la mia attenzione dall'altra parte della sala, mi allontanai e tirai un mezzo sospiro di sollievo.


"Hoseok," gli rivolsi un piccolo sorriso nonostante fossi quasi sorpresa dall'essere stata chiamata da lui.


"L'ho fatto perché ho notato come ti stavi annoiando con quel gruppo di ragazzi," disse ridacchiando mentre mi porse un bicchiere pieno in mano.
Volevo quasi rifiutare, ma mi ritrovai a prenderlo per non sembrare scortese.


"Non era noia..." mi interruppi non sapendo come spiegare quello che provavo, stringendo le labbra e alzando le spalle notando le braccia incrociate al petto di Hoseok.


"Beh qualunque cosa fosse," si schiarì la gola e inclinò il capo leggermente, "senza dubbio ti diverti di più qui."
Si prese qualche altro secondo per bere e poi indicò con un cenno del capo il ragazzo con cui ero fino a poco prima, "stanno andando bene le cose tra di voi,"


Rimasi un attimo in silenzio, non aspettandomi un commento da parte sua sulla situazione tra me e Jimin.
"Più di quanto avessi immaginato," scherzai, nascondendo quel timore che avevo ogni qual volta pensavo a come le cose si erano evolute.


"Si, è comprensibile," annuì tornando con lo sguardo su di me e fissando le bollicine che risalivano nel liquido, "è un ragazzo molto pretenzioso, infatti non mi sorprende che abbia scelto te," complimentò e lo ringraziai con un sorriso semi imbarazzato, "forse è proprio grazie a te che è diventato maturo e serio in merito alle relazioni,"


Il mio sorriso scomparì lentamente per lasciare spazio ad un'espressione confusa.               Maturo? Serio?  Potevo capire che dovesse mantenere una buona reputazione nel mondo degli affari, ma mentire pure ai suoi amici...non mi quadrava quello che le parole di Hoseok mi stavano comunicando.


Dopo qualche istante di silenzio sembrò accorgersi del mio comportamento restìo e inclinò leggermente il capo per studiare meglio il mio sguardo puntato sul bicchiere che tenevo in mano.


"Mi spiace se ti ho ricordato eventi per te spiacevoli, ma sono sicuro che sia veramente cambiato," mi rassicurò facendomi alzare lo sguardo di nuovo su di lui, prima di terminare la sua frase, "insomma, non avrebbe mai annunciato un fidanzamento-"



Rimasi colpita dalle sue ultime parole, le stesse per cui si era complimentata la segretaria nel palazzo della sua impresa. Aveva annunciato un fidanzamento? Allora era vero, non aveva sbagliato quella donna.



"Fidanzamento?" ripetei voltandomi per cercare il ragazzo di cui stavamo parlando, e a cui al momento non volevo far altro che interpellare per avere spiegazioni.


Sentì subito la voce di Hoseok altrettanto stupita ma anche esitante mentre rispose alla mia domanda, "non lo sapevi?"


Feci ruotare il busto per tornare con lo sguardo su di lui e scossi il capo, espirando troppo rumorosamente e chiudendo gli occhi per qualche secondo, sperando fosse tutto solo un brutto scherzo.



"Lo ha annunciato ieri, ma ero certo te lo avesse—" lo interruppi con un gesto brusco e mi scusai di fretta, allontanandomi segretamente furiosa per raggiungere Jimin.


Non appena le altre persone con cui stava parlando notarono la mia presenza mi sorrisero, e per non sembrare scortese feci lo stesso. Mi scusai ancora una volta per l'interruzione prima di afferrare il braccio del ragazzo e trascinarlo via, senza troppa fretta per non dare nell'occhio.


"Cosa succede?" chiese alquanto confuso non appena attraversammo le porte d'ingresso e fummo abbastanza lontani da orecchia indiscrete. Lasciai andare la presa sul suo braccio e gli rivolsi uno sguardo infuriato.


"Cosa succede?" lo imitai e mi morsi il labbro inferiore, per evitare di alzare troppo il tono della voce, "perché non me lo dici te cosa succede?" risposi con un'altra domanda, osservandolo mentre alzò un sopracciglio, ancora più confuso.


"Il fidanzamento," aggiunsi a denti stretti dopo aver aspettato per troppi secondi una sua reazione. Improvvisamente sembrò svegliarsi, alzando il capo leggermente e sospirando prima di parlare, "te l'avrei detto più tardi-"


"e quando? Una volta davanti all'altare?" commentai sarcastica, ridendo per non piangere mentre incrociai le braccia al petto, "ti rendi conto di quello che hai fatto? Pensi che una sola persona possa decidere per il futuro dell'altra?" assunsi nuovamente un tono freddo mentre lo vidi serrare le labbra nervosamente.


Una delle poche volte in cui avevo io il controllo sulle sue emozioni.


Rimase in silenzio con lo sguardo fisso nel mio, e dopo un po' sospirai esausta, "se questo è il tuo modo di scusarti e risolvere le cose, me ne vado," dissi infine, incamminandomi verso il parcheggio.


Prima che potessi scendere un solo gradino in più, la sua stretta al polso mi bloccò e fece voltare parzialmente, incrociando i suoi occhi adesso colmi di rimpianto e nervosismo.
Ma nonostante quella sensazione che il suo sguardo mi comunicò, dalla sua bocca non uscirono parole.


Semplicemente, mi seguì alla macchina che ci riportò all'attico in meno di venti minuti.

𝐓𝐎𝐗𝐈𝐂 𝐋𝐈𝐏𝐒 - 𝐏. 𝐉𝐦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora