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Il locale scelto da Yoona era ovviamente in centro città, in uno dei quartieri riservati alla moda del paese se non sede dei molteplici fashion weeks che venivano organizzati.


Nonostante la posizione lussuosa e le insegne estremamente colorate, l'interno sembrava popolato anche da persone di una classe sociale che non fosse quella degli imprenditori o stilisti.


Sospirai e roteai gli occhi non appena sentí la mia amica battere le mani contenta di essere davanti ad uno dei suoi ristoranti preferiti.


"Mi era mancato lo stile di Gangnam-gu" affermò con un sorriso sulle labbra, attraversando la porta d'ingresso già aperta da un cameriere del posto.


Se non fossi stata ormai abituata alle recenti uscite con Jimin, avrei sicuramente provato una sensazione di intrusione nel pranzare in un simile quartiere.


Ci sedemmo al tavolo che ci mostrarono ed entrambe sfogliammo il menù commentando ogni piatto su cui i nostri occhi si soffermarono.


Dopo una decina di minuti anche Yoona riuscì a prendere una decisione e ordinammo il cibo, per poi ringraziare il cameriere e tornare alla nostra conversazione.


"Allora—" la ragazza seduta di fronte a me si sporse in avanti, appoggiando le braccia incrociate sul tavolo grigio "—spero tu abbia finalmente trovato un lavoro"


"In effetti si, avevo intenzione di dirtelo ma volevo aspettare per essere sicura che si stabilizzasse" spiegai dopo aver notato lo sguardo fulmineo della mora.


Non le stavo raccontando una bugia, era quello che avevo pensato fin dall'inizio.
Sarebbe stato inutile parlargliene se poi non fossi stata presa.


"E dimmi un po'," si morse il labbro inferiore e inclinò il capo di lato, mentre un sorriso complice apparve sul suo volto "riesci a conciliare bene vita privata e lavoro?"


Corrugai la fronte e assunsi un'espressione confusa.
"Di cosa stai parlando?" Le chiesi, e lei si voltò verso la borsa posata al suo fianco sul divanetto.


Cercò qualcosa al suo interno e cercai di sbirciare ancora più incuriosita dal suo silenzio.
Finalmente trovò qualunque cosa stesse cercando dato che mormorò qualcosa e posò sul tavolo un giornale locale.


"Ho comprato il giornale questa mattina" iniziò lei girandolo, mostrando la prima facciata della carta ancora profumata.


Sgranai gli occhi non appena riconobbi le persone nella foto in prima pagina.
Alzai lo sguardo e aprì la bocca per giustificare l'immagine di me e Jimin all'evento della sera precedente.


"Vado via per poco più di un mese e torno con una delle notizie più scioccanti della mia vita" il ghigno sul suo volto era ancora visibile, ma il suo tono sembrava più serio di prima.


"Posso spiegarti—"


"Allora fallo" scrollò le spalle e appoggiò la schiena contro il cuscino morbido che aveva dietro di lei.


"Ero al bar di Minhyun e stavo parlando con lui dei recenti problemi che abbiamo in famiglia, aggiungendo il fatto che non riuscivo a trovare lavoro" spiegai il più dettagliatamente possibile e lei alzò un sopracciglio, probabilmente non capendo cosa tutto ciò potesse mai avere a che fare con Park Jimin.


"Poi si è avvicinato lui" dissi indicando con lo sguardo il ragazzo nella foto "e si è offerto di aiutarmi a trovare un lavoro, proponendomi di incontrarlo in un locale differente per poterne parlare"


"Sohyun non credo tu abbia fatto la scelta giusta" scosse la testa e sospirò, appoggiandosi di nuovo al tavolo.


"Ma io avevo bisogno di lavorare, i miei genitori avevano bisogno di soldi per pagare i debiti—" sputai a raffica le parole che mi frullavano nella mente ma venni interrotta dalla mia amica un'altra volta.


"Potevi chiedere a me! Te l'ho detto tantissime volte, ti avrei aiutata" replicò corrugando la fronte.



"Non posso e voglio essere un peso per te e la tua famiglia" risposi subito, sicura che non avrebbe comunque capito la mia situazione.
"Non voglio dipendere da te"


A quella affermazione la vidi irrigidirsi davanti ai miei occhi.
"Preferisci dipendere da lui forse?" chiese con tono acido, come faceva quando la rabbia prendeva il sopravvento.


"Sohyun, non hai idea di che tipo di persona è" inspirò profondamente e mi guardò dritta negli occhi, permettendomi di vedere la sua evidente preoccupazione.


"Park Jimin è uno degli uomini d'affari più potenti di tutta la Corea, senza dimenticare che se vuole può avere inginocchiata l'intera Asia ai suoi piedi" scosse il capo mentre deglutì percependo profondamente il significato delle sue parole.


"Mio padre me ne ha parlato tante volte di quello che le persone come lui fanno," si morse il labbro e abbassò il tono della voce "il suo è un mondo ostile e oscuro, Sohyun"


"una volta che ci entri dentro non hai più via di scampo"








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𝙲𝚛𝚎𝚍𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝚊𝚟𝚛𝚎𝚖𝚖𝚘 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚒 𝚋𝚒𝚜𝚘𝚐𝚗𝚘 𝚍𝚒 𝚞𝚗𝚊 𝚊𝚖𝚒𝚌𝚊 𝚌𝚘𝚖𝚎 𝚈𝚘𝚘𝚗𝚊 :))

𝙲𝚘𝚖𝚞𝚗𝚚𝚞𝚎𝚎𝚎𝚎
𝚌𝚘𝚖𝚎 𝚜𝚝𝚊𝚝𝚎?
𝚂𝚙𝚎𝚛𝚘 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚒 𝚋𝚎𝚗𝚎 𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚝𝚒𝚊𝚝𝚎 𝚏𝚊𝚌𝚎𝚗𝚍𝚘 𝚊𝚝𝚝𝚎𝚗𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎!

𝙲𝚘𝚖𝚞𝚗𝚚𝚞𝚎 𝚟𝚘𝚕𝚎𝚟𝚘 𝚒𝚗𝚏𝚘𝚛𝚖𝚊𝚛𝚟𝚒 𝚌𝚑𝚎 𝚑𝚘 𝚒𝚗𝚝𝚎𝚗𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚍𝚒 𝚙𝚞𝚋𝚋𝚕𝚒𝚌𝚊𝚛𝚎 𝚙𝚛𝚘𝚜𝚜𝚒𝚖𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚞𝚗𝚊 𝙾𝚃7 𝚒𝚗 𝚒𝚗𝚐𝚕𝚎𝚜𝚎,
𝚏𝚊𝚝𝚎𝚖𝚒 𝚜𝚊𝚙𝚎𝚛𝚎 𝚌𝚘𝚜𝚊 𝚗𝚎 𝚙𝚎𝚗𝚜𝚊𝚝𝚎

-𝙸𝚊𝚎♡

𝐓𝐎𝐗𝐈𝐂 𝐋𝐈𝐏𝐒 - 𝐏. 𝐉𝐦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora