27.

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Louis' Pov.

La pioggia sembrava essere molto più pesante quel pomeriggio, le grosse gocce d'acqua si scontravano contro il cappuccio della giacca, le mie gambe si muovevano veloci per cercare di vincere la battaglia contro quel temporale che era cominciato quella stessa mattina, e che stranamente non aveva ancora smesso.

Una volta arrivato davanti alla porta di casa mia, tirai fuori le mani dalla tasca e aprii la porta, un'ondata di calore mi fece sospirare di sollievo, tolsi le scarpe lasciandole vicino all'ingresso con tutte le altre, mi spogliai della giacca e l'appesi. Gli occhi vagarono per il soggiorno e notai la coperta di lana buttata malamente sullo schienale del divano, delle bottiglie di birra sul tavolino e dei piatti sporchi, capii subito a chi appartenessero.

Alzai gli occhi verso il piano superiore appena sentii delle risate, un paio erano molto acute mentre l'altra decisamente maschile. Con un piccolo sorriso mi diressi verso le scale e mentre salivo, sentivo le risate farsi più forti, una volta arrivato davanti alla porta semichiusa della stanza, da cui proveniva il baccano, entrai e la scena che mi mostrò davanti mi fece ridere.

Sul tappeto nero c'era Harry, era sdriaiato su un fianco e stava facendo il solletico a Daisy che pur cercando di divincolarsi non riusciva a togliere le sue mani, e sopra del riccio c'era Phoebe che stava tentando di aiutare la sorella inutilmente perché Harry riuscì a catturare anche lei.

Loro due erano le mie sorelline minori, erano gemelle, a primo impatto potevi non trovare alcuna differenza, ma conoscendole meglio riuscivi a captare quelle piccole disuguaglianze che le facevano se stesse, sia fisicamente che caratterialmente, entrambe avevano questi capelli castano chiario, morbidi, e due occhi azzurri che erano uguali a quella di nostra madre, tutti assomigliavamo alla donna che ci aveva messo al mondo, ma notavo questa somiglianza più in loro due che in me stesso.

"Ha-r-ry!!" urlò in tono acuto Phoebe colta di sopresa appena finì anche lei sotto la tortura di Harry.

Il riccio iniziò a ridere e quasi mi sembrò che potessi avere davanti a me un ragazzo normale, senza problemi, senza una vita che lo portasse ad esaurimenti e dolori mentale e fisici infiniti.

"L-Lou-u aiut-taci!" gridò quasi senza respiro Daisy.

Ridendo presi Phoebe da sotto le ascelle per portarla sul letto.

"Dai Harry basta.." ridacchiai nel vedere l'altra gemella dimenarsi.

Lasciò la presa e finalmente Daisy tornò a respirare, si alzò e fece la linguaccia a Harry che con un sorriso furbo cercò di riprenderla ma lei con un urlo si lanciò sul letto vicino alla sorella.

Il moro si alzò da terra sistemandosi la felpa che indossava e si passò una mano tra i capelli.

"Ti lascio con loro per guardarle non devi torturarle" dissi divertito e mi fece un sorriso per poi guardare le mie sorelle che lo guardavano.

Adoravano Harry, era come un fratello per loro, e per lui era come se avesse altre due sorelline minori.

"Ma a loro piace, e guarda Daisy non ha più il singhiozzo" la indicò scrollando le spalle e quest'ultima alzò gli occhi sbuffando.

"Non avevo il singhiozzo, non mentire! sei tu che non hai accettato la perdita al giro dell'oca" ribattè lei incrociando le braccia con una piccola smorfia.

"Certo, hai barato!" l'accusò lui e sbuffai stanco.

"Non ho barato! Tu non sai giocare!"

"Okay basta, Harry hanno dieci anni, e voi smettete di barare ai giochi perché lo fate. E ora forza andate a finire i compiti che tra poco arriva la mamma" con uno sbuffo annoiato scesero dal letto e si sedettero alla scrivania.

Bad Boy's Girlfriend • H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora