Bad Boy's Girlfriend • H.S.

48.

"Non vedo l'ora che queste ultime ore di scuola finiscano! Non ce la faccio più. Voglio il Natale!" esclamò Brooke battendo i piedi a terra e le diedi ragione.

"In queste ultime settimane ci hanno massacrato di test. Non è legale secondo me.." dissi io prendendo dall'armadietto il necessario per affrontare la terza ora di quell'ultimo giorno di scuola prima della pausa natalazia.

"Per non parlare dei risultati, ho preso due insufficienze gravi nei test di storia e letteratura. Dovrò anche recuperare" sbuffò la rossa e chiusi l'armadietto con una smorfia.

"Dai, affrontiamo queste ultime ore che poi siamo libere per un po'.." dissi e camminammo lungo il corrodio.

"A proposito di libertà. Che ne dici di svagarci un po' a fare shopping? Io devo ancora comprare il regalo per i miei familiari.."

Anche io, tranne per Brooke e mia zia, mi mancavano i ragazzi, William, Peter e soprattutto Louis dato che tra due giorni ci sarebbe stato il suo compleanno ovvero il ventiquattro di dicembre, la vigilia di Natale.
Perché arrivavo sempre all'ultimo a fare i regali?

"Io ci sto. C'è mia zia a casa potrebbe darci un passaggio in centro" proposi e annuì.

"Oxford Street sarà piena però l'adoro sotto Natale, con tutte le lucine accese.. che bello!" sorrise con occhi luminosi e ridacchiai.

Aveva ragione. Oxford Street, come tutta Londra, era bellissima sotto Natale, con tutte le decorazioni e quel cielo scuro sopra le teste dei passanti che indicava l'arrivo di una bella nevicata, mi piaceva.

Ci dividemmo per entrare nelle rispettive aule, io avevo matematica e mi sedetti come sempre nei banchi in fondo. Essendo l'ultima lezione la prof ci disse che come regalo non avrebbe spiegato facendo partire un boato di applausi. Così tirai fuori le mie cuffiette dalla cartella e feci partire la riproduzione casuale della mia playlist. Lo sguardo perso fuori dalla finestra mentre osservavo la neve che scendeva soffice. Vagai tra i pensieri della mia mente, mentre immagini di quelle ultime settimane mi ricordavano da quanto non vedessi, o semplicemente sentissi, la persona che aveva rubato la mia mente e il mio cuore. Dopo quell'episodio a Glasgow con Victor che prendeva i soldi, tutti noi perdemmo ogni contatto con Harry. Sembrava essere sparito, come un fantasma. Louis e William avevano provato a contattarlo, perfino andare in prigione da lui per vederlo, ma zero. Le guardie dicevano che lo avevano portato in un'altra struttura ma nessuno di noi sapeva il motivo, o se quella fosse almeno la verità. Ancora non sapevamo se effettivamente avesse firmato un contratto con Victor, ma c'era da dire che Raul e Juan non si fecero più vedere, a quanto pare erano tornati in Sud America.

Quella sua 'scomparsa' non mi era stata per niente indifferente, anzi. Louis aveva paura che potessi ricadere in quel tunnel buio che mi aveva già catturata in precedenza. Ma rimasi forte, per entrambi, avevo fatto una promessa ad Harry, che avrei sorretto entrambi, e non avrei distrutto la parola. Nel profondo speravo lo facesse anche lui, mi aveva detto chi ci saremmo rivisti e io continuavo a pensarci e a sperarci. Mi mancava da morire, la sua voce, i suoi occhi, il suo sorriso, il suo corpo.. mi mancava tutto di lui. Lo vedevo attraverso foto, quelle poche foto che avevamo, ma non era la stessa cosa. Mi mancava sentirlo vicino e non potevo negare che parte di me aveva paura che non lo vedessi più. Magari lo avevano portato via senza dargli il permesso di salutarci e non avrei più potuto rivederlo. Poi però pensavo che fosse impossibile, non avevano neanche fatto un processo, come aveva fatto Victor a portarlo via, a dargli una condanna basata sul nulla senza neanche processarlo. Ma allora dov'era? Chiedeva un'altra parte di me. Perché era sparito senza dirci nulla? Senza lasciarci un minimo di informazioni. Lasciarci così, allo sbando, senza speranza.
Ma lui sarebbe tornato, me lo sentivo. Anche solo per salutarci un'ultima volta, non poteva andarsene così.