17.

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Io ed Harry entrammo in camera, era spaziosa, un grande letto al centro, una finestra sulla destra e un grande mobile nella parete a sinistra.
La porta venne chiusa a chiave dietro di noi e il ragazzo fuori urlò avvertendoci che il tempo fosse partito, il nervosismo si fece spazio nel mio corpo, sapevo che Harry non avrebbe fatto nulla ma una parte di me sperava che non fosse così.

Senza parlare si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi mettendo le braccia dietro alla testa per reggersi, io lo imitai però misi la testa sul cuscino, il mio cuore batteva veloce nel petto e con tutto quel silenzio attorno a noi pensavo che riuscisse a sentirlo, fuori dalla porta si sentiva la musica attonita del piano inferiore con risate e urla; ero molto sollevata dal fatto che la ruota avesse beccato Harry e non un altro perché sicuramente con un'altra persona avrei dovuto fare qualcosa e io non volevo assolutamente, soprattutto perché non avevo mai baciato nessuno e di conseguenza ero ancora vergine, scontato, dato che Glasgow ero sola.

Lo guardai, vedevo solamente i suoi ricci e il suo petto che si alzava e abbassava, avrei voluto chiedergli perché nel suo turno avesse preferito pagare invece che venire in camera con me, anche perché quando uscì lui nel mio e si alzò accettando immediatamente, era risultato molto strano agli occhi di tutti, prima rifiutava e poi accettava.

"Perché hai accettato?" domandai prendendo coraggio.

Fece un sospiro più profondo.

"Avresti voluto essere qui con un altro?" ritorse e mi innervosii, non lo sopportavo quando non rispondeva alle mie domande.

"No ma sai, prima non hai voluto e dopo si. È sembrato molto strano a tutti" risposi impacciata e nervosa.

"Ed è un problema?"

"No" risposi secca.

Non c'era nessun problema. Anche se dovevo ammettere che provai una certa rabbia e gelosia quando fece le scale con Crystal, non sopportavo quella ragazza, e soprattutto quando dopo sette minuti esatti scesero e Crystal si dovette sistemare il vestito e i capelli, mi era salita la voglia di picchiarla.

Che schifo.

Poco dopo Harry si mosse, e gattonando si mise sopra di me, i palmi ai lati della mia testa e le ginocchia piegate vicino alle mie gambe, mi osservò dall'alto con quelle iridi verdi indagatrici, abbassai lo sguardo non riuscendo più a reggerlo e si abbassò fino a sfiorare con le labbra il mio orecchio.

"Non avrei sopportato di saperti chiusa in una camera con un altro che non fossi io" gracchiò e chiusi gli occhi deglutendo nervosa.

"Però hai voluto pagare nel tuo turno. Tu puoi fare quello che vuoi e io no" rinfacciai in un sussurro.

Si, sembravo una ragazza gelosa.

Eri una ragazza gelosa.

No, per niente.

Mi guardò con quell'espressione divertita e soddisfatta, quel sorrisino che faceva spuntare quelle fossette e gli occhi che sembravano brillare.

"Sei ancora più bella quando sei gelosa" mormoró e avvampai stringendo le labbra.

"Non sono gelosa" sputai irritata.

"Quindi se ti dicessi che con Crystal non ho fatto niente tu non saresti più felice, giusto?" commentó e deglutii sentendo un peso in meno sullo stomaco.

"No affatto" mentii orgogliosa e scosse la testa sorridendo.

"Non mi fa bene restare così vicino a te. Ho paura di fare cazzate, per questo non ho voluto pagare" ammise in un sussurro, c'erano pochi centimetri tra di noi.

Bad Boy's Girlfriend • H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora