15.

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Perché Victor era alla porta di casa mia? Cosa voleva?

Indossava un completo blu, la giacca era sbottonata e c'erano alcune macchioline più scure dovute alla pioggia. L'espressione era tranquilla e serena, la sua, la mia era terrorizzata e nervosa ma dovevo calmarmi perché lui non doveva capire che io sapevo chi fosse.
Sentii le voci dei ragazzi in sala e sperai che nessuno venisse a cercarmi, avevo quella brutta sensazione che loro lo avessero già incontrato.

"S-salve?" balbattei nervosa.

Mi fece un sorriso che ricambiai timidamente, quegli occhi azzurri mi stavano uccidendo.

"Ciao, cerco Elizabeth Brown. È in casa?" domandó gentilmente e mi voltai sentendo dei passi avvicinarsi.

Louis.

Impallidì alla vista dell'uomo in giacca e cravatta e si avvicinò preoccupato ma facendo finta di niente, anche lui lo conosceva.

"M-mi scusi, lei chi sarebbe?" domandai coraggiosamente sentendo il cuore battere veloce per la paura.

"Oh certo, non mi sono presentato. Sono David Stewart, un vecchio amico di Elizabeth, tu sei sua figlia?" alzò le sopracciglia in segno di domanda e scossi la testa deglutendo.

Si, David Stewart come no.

"Nipote"

"Scusate.." una terza voce si aggiunse e Victor si voltò.

Il fattorino.

Mi sporsi leggermente per prendere la consegna e dargli i soldi, mi diede il resto e se ne andò, mi voltai e diedi a Louis i vari cartoni contenti kebab e pizze.

"Ti aspettiamo di là" disse Louis con tono serio e annuii.

Quando mi voltai nuovamente, Victor era ancora sulla soglia.

"Mi dispiace ma mia zia non è in casa, posso dirle che è passato però.." dissi con finto tono dispiaciuto.

"Oh no, tranquilla. Ma dimmi lavora nell'ospedale pediatrico a Londra, giusto?" annuii timorosa alle sue parole.

"Grazie mille. Buona serata e scusa il disturbo" sorrise un'ultima volta e scese gli scalini, tenni lo sguardo fisso sulla figura fino a che non entrò nella sua auto scura e partì a tutta velocità.

Chiusi la porta e mi voltai ancora il cuore a mille.

Non avrei mai creduto di avere un contatto così vicino con Victor, non sembrava un uomo cattivo, ma sapendo quello che aveva fatto e soprattutto per aver mentito con così tanta facilità mi faceva immediatamente ricredere.

"Chi era?" sussultai alla voce di Louis alle mie spalle.

Aveva la fronte aggrottata e le labbra sottili premute in una stretta liena.

"Credo che tu lo sappia meglio di me" sospirai con un tono tagliente.

"Tu sai chi è?" spalancò gli occhi sbalordito e annuii debolmente.

"Dobbiamo dire ad Harry che era qui. Non sei al sicuro"

"Aspetta. Tu sai che--"

"Che è tuo padre, si lo so" mi bloccò con un sospiro nervoso.

"No"

"Cosa no?" mi guardò confuso.

"Non dirlo ad Harry. Non voglio che lo sappia.." scossi la testa e si fece sempre più confuso.

"Sei pazza?! Potrebbe tornare e- non so farti qualcosa" gesticolò nervoso.

"Era qui ora, poteva farmi qualcosa adesso ma non ha fatto niente. Senti, per favore, non dirlo ad Harry" lo supplicai e rimasi a fissarmi serio.

Bad Boy's Girlfriend • H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora