46.

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Ero ancora tra le braccia di Harry, non volevo andare via, non volevo lasciarlo. Ero riuscita a convincere William, e soprattutto Harry, a rimenere un'oretta in più, per William e le guardie non c'erano problemi, avevano detto che non c'erano stati movimenti strani all'interno dell'edificio e che quindi nessuno aveva ancora sospettato niente. Per Harry la cosa era differente, era stato difficile fargli accettare la proposta, non che volesse che che andassi via, ma aveva paura che succedesse qualcosa e che non potesse proteggermi dentro quel posto.

Il braccio sinistro del mio ragazzo era piegato sotto alla mia guancia, che mi accarezzava i capelli, l'altra mano era sul mio fianco rivolto verso l'alto, il mio braccio libero invece era poggiato sulla sua spalla e le mie dita giocavano distrattamente con i suoi ricci morbidi.

"Avete già deciso cosa fare per Natale?" mi chiese dopo minuti di silenzio.

Lo guardai e scossi la testa.

"No, spero solamente che la zia non debba lavorare anche quel giorno"

"Ha mai lavorato a Natale?" domandò con la fronte aggrottata e annuii.

"Si, una volta. È stato orrendo. Mi aveva lasciato a casa dei vicini, era piena di bambini ciccioni e antipatici. Hanno mangiato anche il mio dolce.." sbuffai infastidita al ricordo di quel Natale disastroso.

Il petto di Harry vibrò dolcemente e gli tirai delle ciocche per farlo smettere di ridere ma aumentò solamente la sua risata.

"Mi dispiace piccola, ma è abbastanza divertente da immaginare.."

"Beh per me non lo è stato. Continuavano a chiedermi perché non avessi i genitori o domande del genere.. e poi il loro isterico cane ha fatto la pipì sulle mie scarpe" raccontai e solo alla fine un debole sorriso tornò sul suo volto.

"I bambini sanno essere molto invadenti" mormorò pensieroso.

"A te è mai successo?" chiesi con tono debole e sospirò guardando il muro alle mie spalle.

"Qualche volta, ma il più delle volte erano insulti o prese in giro perché fossi orfano e non finiva mai bene, per loro ovviamente" abbozzai un sorriso per il commento finale e ricambiò con un ghigno impertinente.

Ancora mi faceva strano pensare che avessimo così tante cose in comune, così tanti avvenimenti collegati.

"Se fossi entrata nel mondo di Victor fin da subito.. come è successo a te, pensi che ora saremmo stati così?" diedi voce ad uno dei miei mille pensieri e bloccò ogni movimento fissandomi intensamente.

"Quel mondo ti cambia, ti fa diventare un qualcosa, un qualcuno, che non vorresti mai essere. Io mi sono innamorato di te proprio perché non sei niente di quel mondo, sei così.. innocente ed è per questo che continuo a pensare che io non ti meriti affatto" rispose serio calibrando bene le parole e non riuscii a non sorridere per quelle parole.

Mi strinse contro il suo corpo e sfiorai con la punta del naso il suo collo mentre le sue mani finirono sulla mia natica destra, mi lasciai sfuggire un lamento quando lo strinse, e poco dopo mi diede una pacca che venne attutita grazie alla tessuto della tuta pesante.

"Ehi!" protestai contro il suo collo facendolo ridere.

"Non è colpa mia se sono innamorato del tuo culo"

"Anche io sono innamorata della tua faccia ma non ti prendo a schiaffi" ribattei e nasconse di scatto il volto tra i miei capelli per non ridere troppo forte.

"Non ti ho fatto niente, smetti di lamentarti" disse accarezzandomi la natica e gli provai a scacciargli via il polso muovendo la mano a vuoto.

"Hai finito?" ridacchiò e insultandolo rotolai via da lui.

Bad Boy's Girlfriend • H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora