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"Che cos'è?" domandai seccata e confusa alla ragazza dai capelli scuri che era davanti a me.

I miei occhi scorsero velocemente sulle parole stampate sul foglio di carta che avevo tra le mani, e la mia espressione si fece sempre più confusa.

"Non sai leggere? Sono delle regole, se vuoi stare qui senza avere problemi, dovrai rispettarle" rispose masticando quella fastidisa cicca che aveva in bocca mentre prendeva un lungo cappotto rosso dall'attaccapanni.

Regole:

1) Non uscire dalla tua camera.
(puoi uscire solo per andare in cucina).

2) Non toccare niente.

3) Non entrare nella mia camera.

4) Non uscire di casa.

5) Non parlare con i miei clienti.

"Uoh.. Sul serio Tania? Posso almeno respirare o devo chiedere il permesso anche per questo?" ribattei ruotando gli occhi e sbuffò infastidita.

"Sentimi bene, quello che sto facendo è soltanto perché non voglio problemi con Quinn, okay? Quindi vedi di seguire quelle maledette regole ed entrambe andremo d'accordo" scattò con uno sguardo furente per poi tornare a fissare lo specchio e sistemarsi i capelli.

"Ora vai in camera, tra poco arriveranno due clienti" ordinò con nonchalance e trattenendo una smorfia di disgusto mi recai al piano superiore.

La mia stanza, o meglio quella di Jace che momentaneamente era con Harry, era quella in fondo sulla sinistra. Non c'era un vero e proprio letto, perché l'unico era la culla di Jace al centro della camera, ma c'era un divano abbastanza largo da poter essere utilizzato come materasso, questo era posizionato sotto ad una bow window, con una sporgenza tale da farci stare un altro piccolo divanetto tra gli spazi che creava la forma.

La mia borsa era stata buttata ai piedi del divano letto, la recuperai e mi sedetti sul pavimento, nel frattempo udii alcuni voci al piano di sotto e ringraziai il fatto che avessi chiuso la stanza a chiave.

Ero arrivata da neanche un'ora e già volevo andarmene a casa mia, da mia zia.

Dopo che lasciammo tutti quanti il motel, ognuno di noi prese strade differenti: Niall, Louis e Zayn mi accompagnarono da Tania, a quanto pare Harry aveva già pensato a tutto dato c'era già pronta una borsa con i miei vestiti, mentre tutti gli altri tornarono a Londra. Non mi stupii quando sentii dire da Harry a Rebecca di rimanere con lui, era sua sorella e non si vedevano da molto, ma sapevo anche che quella ragazza non mi poteva vedere e perciò era inevitabile che sentissi un fastidio nel vedere Harry così sereno, di solito era di quell'umore solo con me, e sapevo anche che non avrei dovuto fare la bambina egoistica e capricciosa ma purtroppo era più forte di me provare quei sentimenti verso di lei.

Prima che ci separassimo Harry mi disse che mi avrebbe raccontato tutto, e ci credevo, fino a che non lo vidi salire su un'altra macchina lasciandomi sola con i suoi amici, allora capii che non intendeva subito. Io però volevo sapere, volevo sapere perché mi stavano nascondendo, cos'era successo in quelle settimane di così tanto brutto da far allontanare Harry così tanto per poi farlo ripiombare nei miei giorni così velocemente, dovevo sapere perché di quei comportamenti, di Harry, di Will, di mia zia, di tutti.
Non era così difficile, forse sarebbe stata dolorosa, magari era un qualcosa che mi avrebbe fatto arrabbiare con qualcuno, ma volevo correre il rischio, ne avevo il diritto. Ma a nessuno sembrava interessare dato il loro mutismo a tutte le mie domande.

Udii dei passi pesanti sulle scale accompagnati da risate e frasi sporche che mi fecero inumidire gli occhi, ero stanca, stressata e volevo solamente stare a casa mia, e non con una prostituta di Quinn.

Bad Boy's Girlfriend • H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora