La Partenza

9.7K 451 589
                                    

-Qual'è il tuo nome cadetta?-
Mi si illuminarono gli occhi a quelle parole, cadetta... Ancora non mi sembrava vero che Erwin mi chiamasse così.

-t-t/n, mi chiamo t/n t/c  signore. -

Risposi io cercando di mantenere un tono deciso

-Bene, t/n. Come detto da Levi inizierai lunedì, ma prima come ben vedi dobbiamo sistemare alcune faccende-

Dice alzando le mani, indicando i giganti che stavano entrando nelle mura, distruggendo e mangiando i nostri simili.

-Sai cavalcare? -

Mi chiese hanji.

-I-io ecco... Si più o meno... -

-Perfetto allora! Puoi usare quel cavallo laggiù!-

La verità è che non sapevo cavalcare proprio per niente... Ero montata in sella da piccola ma ero sicura di riuscire ad uccidermi prima di arrivare a destinazione...
Dietro ai tre caporali c'erano molti altri soldati, uomini e donne, tutti in sella a cavalli più o meno agitati.
Salii sul mio  come se fosse la cosa più naturale del mondo, ma si vedeva, si percepiva nel mio sguardo incerto, insicuro, quasi spaventato, che non avevo la più minima idea di quello che stessi facendo. Gli altri cadetti mi guardavano, curiosi della causa di tutto quel trambusto. Uno in particolare attirò la mia attenzione. Un brunetto con una faccia simile ad un cavallo... Sì un cavallo ecco cosa sembrava. Mi stava fissando da un po' e cominciava a darmi fastidio.

Cazzo ha da guardare quello? Ti sta squadrando da testa a piedi da più di due minuti
E io che ne so? So che comincia a rompere.

-Che guardi? Guarda che se continui così va a finire che quei begl'occhi da cucciolo te li levo dal cranio-

Dico io secca, sono sempre stata molto fredda e dura con le persone tipo lui... Il fatto che sia anche leggermente lecchina non c'entra con quella che sono realmente

-Ehm? C-che?... -

Grugnisce riprendendosi.
Lo ignoro e inizio a capire come manovrare quella macchina da guerra ove ero seduta.

Poco dopo ci rinuncio.

Il caporale Levi mi si avvicina e quella sensazione di ansia mista a panico si rimpossessa di me.

-Cadetta c'è qualche problema? -

Dice con quel tono freddo e senza emozioni.

Io abbasso subito lo sguardo, trovando un improvviso interesse per la gamba destra del mio baio.

(un baio è un cavallo color Marrone ;D)

-Avanti, che c'è che non va?-

Ritenta lui

-I-io.... Vede io non so proprio cavalcare... -

-Tu non sai cavalcare? Sai che non si può mentire ad un caporale? Vero? -

Il tono freddo passa ad un rimprovero, ma sembrava divertito dalle sue parole.

-Si e mi dispiace! Davvero! Io... Io pensavo che in qualche modo mi tornasse la memoria... -

-Tch... Avanti scendi da lì rischi di farti male-

Mi sentivo stranamente sollevata, ma quella sensazione si trasformò in curiosità quando una sensazione che non sentivo da tempo mi pervase, mi sentivo osservata... Mi guardai intorno in cerca del mio binocolo umano.
E lo vidi, si eccolo lì lo stesso ragazzo che mi osservava prima, con quello sguardo...che però non è lo stesso di prima E fissava un punto un po' troppo top-secret per lui...

-Hey faccia da cavallo che hai da guardare? Devo ripeterti il discorsetto? Se ti becco di nuovo a fissarmi il culo saranno cazzi amari per te!-

Mi fermai a prendere fiato, con una tranquillità sopra le righe. Mi sentivo tutti gli sguardi addosso per quella frase.
Sono sempre stata fredda e... Cattiva... Si perché no? Mi danno fastidio le persone invadenti e quelle che ti fissano troppo in basso.

Tutti si misero a ridere sotto i baffi e FacciaDaCavallo diventò un peperone e distolse subito lo sguardo. Sorrisi trionfa e rigirai la testa verso il caporale Levi, mentre scendevo. Anche lui mi stava guardando e sembrava piacevolmente colpito da quello che avevo detto. Io invece al contrario avevo paura che mi sgridasse, date le parole poco regali.

-Avanti, vieni monterai in sella al mio cavallo, davanti a me, o dietro come preferisci- rivolse uno sguardo divertito ma allo stesso tempo supplichevole in direzione del ragazzo fissatore, senza però mai sorridere o fare espressioni facciali.

Mi portò davanti ad un cavallo grigio, quasi nero. Mi aiutò a salirci, sempre con quel fare molto duro e freddo. Poi salì dietro di me. Era un po' fuori luogo è vero, e di sicuro qualche pervertito si sarà fatto qualche idea strana, ma non è importante.
Avevo una strana sensazione di timore, forse ansia o imbarazzo, ma allo stesso tempo mi sentivo molto più sicura.
Dopo essere montato in sella mi mise le mani vicino ai fianchi e le allungo fino a raggiungere le redini del cavallo, a quel punto ritornò alla posizione originale, tendendo però le braccia verso avanti. Ero visibilmente più bassa di lui. Ero sempre stata bassa fin da piccola e, anche se lui non scherzava in fatto a bassezza. nemmeno io ero da meno, infatti ero tutta ossa e cervello in un misero corpo di  un metro e cinquanta.
Quindi non aveva problemi a vedere al di sopra della mia testa.
Mi feci piccola piccola, ero in evidente imbarazzo e sentivo le guance andare a fuoco.
Poco dopo lo sentii scivolare verso il retro della sella. Io ero sul collo del cavallo.
Mi prese per i fianchi e mi mise nella parte rimanente di sella, ora I nostri corpi si toccavano e se prima ero rossa ora potevo confondermi con un pomodoro.
Abbassai lo sguardo e fissai un punto impreciso sul collo.
Poco dopo sentii una mano fredda invitarmi ad alzare la testa.

-La prima regola per non uccidersi andando a cavallo è tenere sempre la testa alta e guardare avanti. -

Disse lui, calmo e deciso.

Annui e alzai lo sguardo.

-Poi bisogna tenere le redini cosi-

Mi cinse le mani con le sue e mi fece prendere le redini.
Sentivo il cuore in gola e non sapevo per quale ragione, ma quel contatto mi piaceva.

-Devi tenerle strette e non farle mai scappare-
Mi sussurrò all'orecchio.

-Ora partiamo, io sono qui, vediamo come te la cavi guidando il cavallo-

Quel tono così freddo e intenso mi mettevano in continua soggezione.

Dopo averlo sentito dare un leggero colpo al cavallo tutti gli altri partirono.

Io ci sarò || Levi X Reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora