Non Ti Capisco

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-beh... Non è andata tanto male alla fine no?-

Cerco di rompere il silenzio carico di tensione che si era formato nella stanza.

Levi non mi risponde, è con lo sguardo fermo nel vuoto da un po' e io non so veramente cosa gli stia succedendo...

Sospiro inconsciamente, persa nei miei pensieri, e questo sembra risvegliare qualcosa in lui. Si gira di scatto verso di me e mi guarda male.

-che c'è?-

Cerco di sciogliere il nervosismo dal mio tono, ma non funziona del tutto e quella frase esce più come una sorta di esclamazione scocciata.

Sbuffa, schiocca la lingua sul palato e poi si gira dall'altra parte, non degnandomi di una parola.

Io... Io non capisco, per la prima volta non riesco a capire Levi.

Sospiro di nuovo, questa volta per calmarmi. Tolgo la mano dalla sua spalla e me la poggio in grembo.
Qualsiasi cosa stia succedendo la risolveremo qui, ora, insieme.

-Levi... -

Richiamo la sua attenzione ma lui continua a non rispondere.

-Levi!-

Continuo con un briciolo di autorità in più.

A quel punto si gira, mi guarda negli occhi con sguardo di sfida. Ma che ho fatto? Che succede?

-che succede?-

Lo guardo dolcemente, uno sguardo che esprime tutta la mia preoccupazione e tutto l'affetto che provo per lui.

Mi guarda, ha un attimo di esitazione, poi distoglie lo sguardo dai miei occhi.

Non so se è arrabbiato con me, triste, confuso... Non so da dove nasca tutto ciò.

Non risponde quindi decido di fare la prima cosa che mi viene in mente.
Mi metto a cavalcioni su di lui, poggiandomi alle ginocchia e prendendogli la faccia tra le mani, in modo da costringerlo a guardarmi.

-Levi, piccolo...-

C-che... P-piccolo.... Da dove mi è uscita?!

Sgrana gli occhi a quel nomignolo, ma dopo aver visto la mia espressione si addolcisce.

Gli sto domandando cosa c'è, che succede, perché si sta comportando così. Tutto attraverso gesti silenziosi, sguardi, espressioni.

Scuote la testa tra le mie mani e cerca di allontanarsi, ma non glielo permetto. Non se ne andrà più via ora.

-mi sei mancato tantissimo levi, non voglio che tu te ne vada più. T-ti prego, forse questa cosa con Erwin è andata contro il tuo orgoglio o qualcosa del genere però... Però per favore...-

-smettila. Smettila davvero-

Tono freddo, occhi scostanti. Cosa c'è Levi?

-ora basta!-

Mi allontano velocemente da lui e lo guardo intensamente.

-basta, sono stanca, sono stufa! Stava andando tutto bene, eri tornato, sei riuscito a sopravvivere a quello che ti è successo, Erwin ha detto che puoi rimanere. S-sei qui.... E poi... E poi questo! Da dove nasce? Che succede Levi?! Per la prima volta io non riesco a capire, non riesco a capire cosa ti stia passando per la testa!-

Sono esplosa, cercavo di contenere, almeno il possibile, delle mie emozioni negative... Ma dopo quel rifiuto così esplicito non sono più riuscita a mantenere la calma.

Lui mi guarda stranito e con uno sguardo sfottente, sono in piedi davanti al suo lettino e sto aspettando con ansia una risposta da parte del corvino.

-t/n...-

-sì?! Sono io! Mi vuoi spiegare o no? Se noni spieghi come faccio ad aiutar-

Mi blocca iniziando a parlare e mettendo fine all'irrefrenabile flusso di parole e pensieri dentro la mia testa.

-non è colpa tua, è solo che mi sono venuti in mente dei vecchi ricordi e non sono riuscito a tenerli a bada, volevo... Sì ecco, volevo parlarti di questo argomento. Aspettavo il momento giusto, forse aspettavo di essere pronto, però forse è questo il momento giusto... Almeno per introdurre l'argomento.-

Annuisco, prendendo respiri profondi e calmandomi. Per una volta urlare sembra aver funzionato.

Sbatte la mano sul lettino, vicino a lui, e si mette seduto. Invitandomi a mettermi lì. Ubbidisco inconsciamente ad un desiderio dentro di me che mi diceva di avvicinarmi a lui.

Non sono sicura che questa sia la verità, mentre parlava aveva uno sguardo strano.

È assurdo come nella nostra relazione tutto si basi sulla comunicazione. Nel nostro rapporto è tutto uno scambio di sguardi ed emozioni silenziose.
Tutto è inteso e mai chiarito.
Forse è per questo che ci troviamo così bene insieme, entrambi ci capiamo con così tanta facilità da sembrare innaturale ed entrambi abbiamo problemi ad esprimere i nostri sentimenti e le nostre emozioni verso le persone che ci circondano.

Mi sdraio vicino a lui, ma non troppo. Non... Non mi sento ancora di lasciarmi andare completamente. C'è qualcosa che mi turba.

-Non so bene da dove iniziare, è un argomento che non ho mai raccontato a nessuno. Chi sa la storia è perché l'ha vissuta.
Hai presente i tre ragazzi nella cornice in camera mia?-

-certo, quando l'ho vista per la prima volta... Era la prima volta che ti vedevo sorridere-

Ripeto il gesto del Corvino nella cornice ripensando a quel momento.

-bene, loro... Loro si chiamano Isabel e Furlan.-

Ha difficoltà nel parlare e lo noto dal modo in cui balbetta ogni tanto e da come non mi guarda negli occhi mentre parla. Sono due cose che non fa quasi mai.

Sospira e poi chiude gli occhi, mi viene spontaneo appoggiare una mano sulla sua gamba. Il mio primo pensiero è stato di abbracciarlo, ma forse non è il momento adatto.







Io ci sarò || Levi X Reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora