due settimane

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T/N's POV

Sono passate ben due settimane da quando Levi è partito. l'unica cosa che mi fa andare avanti senza piangere ogni sera è la costanza che ha nello scrivermi lettere. 

Mi arrivano messaggi da lui in continuazione e ogni volta sono più felice che la precedente. Sapere che sta bene, che mi pensa, che gli manco e che vuole rivedermi mi rende contenta...

Miyu non ha risposto alla lettera... In realtà è successo qualcosa di strano, l'avevo lasciata sopra la scrivania e quando sono tornata in stanza sopra il legno scuro non c'era più niente. Ho subito pensato che la ragazza che consegna la posta sia passata e, non vedendomi in stanza, ha deciso di controllare se le avevo lasciato qualcosa. E' comunque strano, ma è la scusa più plausibile che ho trovato.

Mancavo due settimane, due settimane e potrò riabbracciare Levi, potrò finalmente baciare il mio ragazzo, sentire il suo profumo a letto, accarezzare le sue braccia intorno alla mia vita mentre dormiamo insieme, bere il tè che solo lui sa preparare così bene.

Chissà se il suo passato lo tormenta ancora. A volte me lo domando, mi domando chi erano quei ragazzi e perchè lui reagisce così quando si parla di loro... Io non so nulla sul passato di Levi.

Ora che lui non c'è mi capita spesso di pensare a tutte le domande che un giorno gli farò


Levi's POV

E' due settimane che non rivedo t/n, mi manca, cazzo se mi manca.

Ogni notte è sempre peggio, ma io devo essere forte, devo mostrarmi forte a lei, quando le scrivo, e ai miei sottoposti. Loro sono qui, con me, e rischiano la vita. Non posso ovviamente trasmettergli le mie paure e i miei dubbi.

Alla fine ho deciso di non domandare  a t/n, attraverso una lettera, del chi sia questo Miyu. Sono curioso, ma di un argomento come questo preferisco parlarne di persona.

In questi giorni mi sento solo e questa cosa mi riporta alla mente il mio passato.

Era da molto che non mi sentivo così, devo essere sincero, sono sempre passato sopra a tutto ed, ora come ora, il mio passato non mi graffia nemmeno di striscio. Eppure loro sì... Non si sa come ma loro mi continuano a lacerare dentro. Non se ne vanno e non hanno intenzione di lasciarmi stare, mi opprimono in cerca di aiuto, un aiuto che non sono riuscito a dargli nel momento del bisogno.

Quando, anni fa, Isabel e Furlan se ne sono andati, mi sono sentito svuotare dentro. Loro...Loro erano tutto per me: amici, fratelli, una famiglia che non ho mai avuto, erano la mia casa e i miei sorrisi più sinceri.

Dall'esatto momento in cui mi hanno lasciato tutte queste cose sono scomparse dal mio cuore, tutte queste cose sono scomparse da me, come cancellate da una forza superiore che non ha pietà nè rimorsi.

Lì, per la prima volta in tanti anni, per la prima volta da quando ho incontrato Furlan, mi sono sentito solo.

Erwin non faceva altro che guardarmi sprezzante per le scene che stavo facendo, ma lui non capiva, non capisce, che quelle che facevo non erano scene. Quello che ho mostrato quel giorno era il mio cuore che si spezzava.

Nel viaggio di ritorno mi sono sentito solo. Non c'era nessuno dai capelli rossi con me che rideva e mi abbracciava contenta per la giornata, non c'era nessuno dagli occhi azzurri che mi chiamava per nome, mi sorrideva e poi mi chiedeva come stavo, non c'era nessuno, con me non c'erano loro.

Nell'interminabile viaggio in carrozza non ho fatto altro che guardare fuori dalla finestra. Non ho parlato con nessuno, non volevo sentire altre voci che non fossero le loro, ma le loro non c'erano più.

Guardavo fuori dalla finestra il cielo scuro e pulito da ogni sorta di nuvola o imperfezione, sembrava chiamarmi per nome, quel cielo scuro per la notte.

Sembrava che mi narrasse tutte le volte che abbiamo riso insieme, tutte le volte che abbiamo rubato, tutte le volte che abbiamo superato momenti difficili. Tutte le volte in cui non ero solo a guardare quel cielo, quando c'erano anche loro e invece di piangere ridevamo per tutto, per tutti e per tutto. Anche per le cose negative successe.

Ed è proprio così: quando perdi una persona scopri il suo valore vero.

E quel cielo, che anche ora sto guardando, mi dice, mi urla, di tutte le volte in cui facevo queste cose. Quel cielo pieno di stelle continua a raccontarmi di loro e di quello che stanno facendo lassù, senza di me, saltando da una stella ad un'altra senza paura di cadere, perchè tanto anche se scivolasse uno o l'altra, ci sarebbe sempre l'altro pronto a prenderlo per mano e a tirarlo su.

Loro non sono da soli, sono rimasti insieme anche in questo.

E io, no, non rimpiango la mia scelta. Non rimpiango la scelta di essere venuto qui, quel lontano giorno.

Non rimpiango la decisione di essere entrato nel corpo di ricerca. Però una cosa devo dirla, una cosa la rimpiango. Anzi due. Rimpiango loro, mi rammarico di non averli abbracciati più volte, di non essermi impresso nella mente la risata contagiosa di Isabel e il sorriso sempre buono e paziente di Furlan, rimpiango di non essere rimasto con loro quel giorno. 

In momenti come questo vorrei essere anche io lì su con voi, fratelli miei, a saltare da una stella ad un'altra, a saltare da un desiderio ad un altro.

Però sono qui, fermo a guardarvi da qua giù. Magari anche voi mi state guardando, io, un granello lontano in un universo fatto di spiagge. Io sono qui sapete? Sono qui e sto solo aspettando di rivedere lei.

Sono sicuro, Isabel, che ti sarebbe piaciuto scambiare con lei i tuoi vestiti, ridere con lei e giocare come solo due vere amiche sanno fare.

E sono sicuro, Furlan, che anche a te sarebbe stata simpatica t/n, tu con lei avresti di sicuro parlato di me, mi pare quasi di sentire le vostre voci che ridono e scherzano di fatti avvenuti in un improbabile passato.

Vi sarebbe di sicuro piaciuta, sono triste del fatto che voi non siate qui con me. 

Però ora c'è anche lei, c'è t/n. Io la voglio avere più vicina che mai ed è per questo che ho deciso di parlarle di voi.

Sarà difficile, lo so, dire queste cose a voce alta potrebbe farmi crollare. Far trasparire emozioni che fin'ora ho solo rinchiuso in un cassetto, aprendolo sporadicamente, come ora.

Forse lei deciderà di andarsene dopo aver sentito tutto ciò. Forse si spaventerà del mio passato e deciderà di abbandonarmi... Voglio convincermi del contrario, per una volta voglio essere ottimista e credere in t/n.

Io la amo e so per certo che lei ama me. Non mi abbandonerà per il macigno che mi porto alle spalle, non è da lei, lei è il tipo di persona capace a spaccarsi la schiena pur di aiutarti a sollevarlo.

Potrei fare una lista con tutti i motivi per cui la amo, ma non finirebbe più e io voglio passare più tempo possibile con lei quando sarò tornato.

Infondo...Mancano solo due settimane, posso farcela.

Io ci sarò || Levi X Reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora