Ti Rispondo.

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LEVI'S POV

Ieri ripensando a t/n mi è venuta in mente una cosa vecchia e ormai dimenticata da entrambi.
Quella volta, mesi fa, lei mi ha infilato una lettera sotto la porta... Non le ho mai risposto.
Ho letto quella lettera.
Forse non avrei dovuto leggere quella lettera.
Ho avuto per tutto il giorno una malinconia immensa, c'era scritto che il mio sorriso era bellissimo.
Non abbiamo mai riaperto il discorso "lettere" e non abbiamo mai più riparato di Isabel e Furlan... Penso che se me lo richiedesse probabilmente gli direi chi sono e chi erano per me.
Questo comporterà un crollo da parte mia, lo so. Parlare ad alta voce è diverso dal pensare, dallo scrivere.

È tutto messo insieme, mette insieme le insicurezze e le paure di una persona e lo fa senza pietà, senza avere nessuna pietà.

So che avrò un crollo, mi vedrà veramente crollare?

Fatto sta che non ho mai buttato le sue lettere, le tengo ben conservate in un cassetto... Chissà perché ma ora mi è venuto in mente di risponderle.

Così mi ritrovo a rileggere il pezzo di carta che quel lontano giorno mi aveva infilato sotto la porta.

Ciao, sì, hai azzeccato in pieno il motivo. Lo so. Lo so e lo so. So che dovrei essere piu spavalda, impuntarmi di più e non avere paura delle persone... Ma sono cresciuta così io... Avendo paura delle persone... E non posso farci niente sai? Sono una vigliacca e me ne vergogno.
In questo momento più che essere arrabbiata con te, che mi hai dato degli ordini, sono arrabbiata con me stessa. Per non essere riuscita a reagire, per aver avuto paura. Anche se so che tu non mi faresti del male, in quei momenti ne sono convinta.
Scusa.
Mi ha fatto piacere il fatto che tu mi abbia risposto. C'è un detto che dice che scrivere è più facile che parlare, ed ha pienamente ragione... Non penso che avrei avuto e avrò mai il coraggio di dire queste cose a qualcuno.
Comunque... Se ho deciso di mandarti questa lettera, tu ora le sai. Bene.

Non so perché tu non voglia parlare dei tuoi amici, ma non faccio domande come da te richiesto. Comunque.

Comunque mi sembri felice,

Hai un bel sorriso, dovresti mostrarlo più spesso
Un detto dice : "sorridi sempre, anche se è un sorriso triste, perché, più triste di un sorriso triste c'è la tristezza di non saper sorridere."
Lo adoro. Spero ti sia utile.
Comunque io non mi firmerò, odio farlo. Tanto ormai sai che sono io.

Rileggendo questa lettera mi si è formato un'involontario sorriso di tristezza, come dice lei.

Decido di replicare.

Ciao t/n, non so se ti ricordi di questa lettera, ma ci tenevo a risponderti... Meglio tardi che mai?

In quella lettera ti presenti come una ragazza che ha paura del mondo. Adesso guardati. Non sei più la stessa di una volta no?
Non so se sono stato io a farti cambiare o se sei cambiata tu da sola, io ho cercato di aiutarti.
Ora ti direi che ti amo. Ti amo e mi manchi.

Hai visto tu stessa come sono cambiato io, grazie a te. Sorrido più speso non ti sembra?
In quel ritratto forse sorridevo di più, hai ragione, ma devi lasciarmi un po'... Un po' di tempo ecco.
Forse un giorno ti racconterò di Isabel e Furlan.
Un giorno... Però non so quando sarò pronto... Non abbiamo mai parlato del nostro passato.
Tu forse non sai quanto sia strano per me fare tutto quello che sto facendo con te. Per te.
È strano tutto... Era da anni che non ridevo.
Sembrerà una cosa banale ma non lo è. Affatto.
Vorrei che loro fossero qui con me, con noi. Ora. Adesso.

Mi assale un senso di tristezza e mi viene da piangere. Il nodo in gola ormai permanente quando penso a loro è presente, cerco di trattenerlo, di mandarlo giù per non macchiare il foglio. Ci riesco, ma l'agonia rimane.

Loro però non ci sono... Ti vorrei qui ora. Mi manca passare le notti con te.

Ps. Stai tranquilla ho pensato a tutto io per Jean.

Non mi firmo, come fa anche lei.

Poco dopo dovrebbe arrivarmi una colomba, userò quella per spedirle la lettera.

Io ci sarò || Levi X Reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora