È Un'ottima Idea

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È passato qualche giorno da quando Levi si è risvegliato. Hanji è stata gentile e mi ha concesso di avere il caporale in camera. Abbiamo spostato il Letto dell'infermeria nella nostra stanza, anche lui ne è sembrato felice, stare in infermeria era triste, è un luogo isolato e vuoto, non è ospitale e nemmeno accogliente.
Levi passa i suoi giorni a leggere, io, appena ho un momento libero, passo da lui a controllarlo e aiutarlo a fargli passare un po' il tempo. Mi ripete in continuazione che si annoia e che vorrebbe tornare ad allenare i cadetti. E io gli ripeto in continuazione che è ancora presto e così facendo rischierebbe solo di peggiorare la situazione.
Abbiamo entrambi fatto finta di dimenticarci del discorso di Furlan e Isabel, ma sono sicura che anche lui a volte ci pensa, e come me è consapevole che prima o poi dovremmo parlarne e riaprire il discorso.
È un argomento doloroso più per lui che per me, si tratta del suo passato e conoscendolo so che per lui è difficile aprirsi con qualcuno e so che non l'ha mai fatto prima. Vederlo stare male in qualche modo ferisce anche me ed è per questo che l'ultima volta l'ho fatto smettere, non riuscivo a sopportare l'idea che lui stesse soffrendo e che io non potevo farci niente.

Oggi è giovedì, niente di speciale in programma. Come sempre ci sono gli allenamenti e come sempre passerò la pausa pranzo e il resto del pomeriggio con Levi. So che ogni tanto qualche soldato va a trovarlo, come Mikasa, Armin ed Eren. Quest'ultimo non è stato per gradito ma alla fine, grazie a qualche mio rimprovero, è riuscito ad uscire dalla stanza senza arti rotti. Anche Sasha è venuta nella nostra stanza un giorno, era molto preoccupata della situazione del caporale e la capisco, lei era presente e penso che un po' si senta in colpa per non aver insistito quando lo ha visto ferito.
In questo momento sono le 8 del mattino e sto andando in cortile, dove i soldati mi aspettano per l'allenamento quotidiano.

-t/n!-
-oh, Buongiorno capitano Erwin-
-buongiorno a te, senti... Volevo domandarti come vedi il Caporale Levi in questi giorni-
-beh, di sicuro sta migliorando ma non credo sia ancora in grado di ritornare ad allenare... Lui continua a crearmi pressione perché vorrebbe ricominciare, ma credo lo faccia solo perché si annoia a stare in stanza tutto il giorno-
-sì, a questo proposito, penso che sia giunto il momento di iniziare a fargli fare qualche giretto, per lui e per te, non fa bene a nessuno dei due stare chiusi dentro quattro mura tutti i giorni. Dicono che il sole fa bene. Non sto assolutamente dicendo che il Caporale deve tornare ad allenare, è di sicuro troppo presto per fargli fare sforzi del genere, ma ogni tanto prova a domandare se vuole fare un giro. Per i turni con gli allenamenti, posso coprirti io, quindi non preoccuparti.-

Non avevo mai pensato alla possibilità di far uscire Levi ogni tanto, credo sia un'ottima idea e penso farà bene ad entrambi, come ha detto Erwin.
Gli sorrido compiaciuta e gli riferisco di essere d'accordo con lui e che proverò a parlarne con Levi.

                         ✴️✴️✴️✴️✴️

Dopo ore ad allenare i soldati della legione esplorativa ho finalmente finito la mia giornata lavorativa e posso tornare da Levi.
Devo essere sincera con me stessa ed ammettere che non è lo stesso di quando è partito.

Pur essendo passato un po' di tempo da quando è tornato... Sembra diverso. Lo è anzi. Quando entro nella sua stanza dopo non averlo visto per tutto il giorno mi accoglie, ma non mi sorride e non mi abbraccia. È distaccato e freddo, e scostante ed estremamente scortese. È esattamente come era una volta, appena conosciuto.

Spero che questa situazione si risolva e che lui torni quello di sempre.

-hey, come stai?-

Entro nella stanza e lo ritrovo a leggere un libro, come sempre.
Alza lo sguardo quel poco che gli necessita per capire chi sono, poi torna subito al suo libro, degnandomi di un misero cenno col capo.
Io stressata e annoiata dalla situazione e con la scusa di dovergli parlare mi avvicino al letto dove è disteso con la gamba alzata e gli strappo il libro dalle mani. Sembra sorpreso e arrabbiato per il gesto, ma non mi importa.

-moccioso che fai?-

L'ho visto prendere un profondo sospiro prima di parlare, probabilmente per cercare di calmarsi, il suo tono è tranquillo, annoiato, ma si sente un filo di acidità tra le sue parole.

-devo parlarti e vorrei che tu mi prestassi attenzione-

-tch, e serviva fare così?-

-credo proprio di sì... Erwin mi ha chiesto di riferirti una cosa, è più che altro un'idea-

-va bene... Continua-

-avrei continuato anche se tu non avessi accettato. Erwin vorrebbe farti uscire, non per allenare, prima che tu lo chieda. Vorrebbe che tu uscissi all'aria aperta invece di stare tutto il tempo chiudo qua dentro. Ovviamente con una sedia a rotelle e accompagnato da qualcuno, solo per passare un po' il tempo ecco.-

-no-

-no?-

-no. Non ho intenzione di uscire e andare in mezzo a cadetti e persone che non voglio vedere in queste condizioni. Cominceranno a farmi domande e sarebbe semplicemente una perdita di tempo, non nego che mi farebbe piacere tornare ad allenare, ma uscire senza una valida motivazione... No.-

-n-no?! Ma scherzi? Che ti prende?!-

A sentire il mio tono acceso si gira con un'espressione di sufficienza mista a rimprovero e mi guarda male. Questo è troppo, non lo sopporto più.

-non so cosa ti prenda, ma io non so più cosa fare con te. I-io... Sto sbagliando qualcosa? Da quando sei tornato sei tornato alle origini.-

Scuote la testa ma non mi guarda negli occhi.

-Levi...-

Mi avvicino e cerco di mettergli una mano sulla guancia, all'inizio cerca di allontanarsi ma ad una mia insistenza si lascia accarezzare.

-che c'è?-

Mi sono calmata vedendo le sue reazioni, ho capito che qualcosa non andava e ho deciso di comportarmi come faccio sempre in situazioni del genere.

Io ci sarò || Levi X Reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora