Quei Suoi Prati Verdi

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(titolo a caso sorry)

-perché dovrei smetterla? Non è quel che volevi fin dall'inizio? Trovare il mio lato debole, costringermi in qualche modo a farlo uscire?-
mi dice lui staccandosi da me. Ritrovo il suo sguardo freddo, che prima non c'era, nel suo volto, fermo a guardami.

-ma che dici?-

-tch- dice allontanandosi ancora

No, così non va bene. Non sono venuta qui per litigare ancora, e ricorda che se sono così fottutamente testarda è anche colpa tua nanetto.

-hey?! Ma stai scherzando? Nanetto ascolta, non sono venuta qui per litigare con te ok? Anzi, sono venuta per far pace e di sicuro non immaginavo di farti del male. Scherzi? Non ne sarei in grado volontariamente.
Non so perché ora tu te la stia prendendo con me, Ma io di sicuro non ero venuta qui con l'intento di farti soffrire!-
sputo tutte quelle parole in un unica lunga frase e anche se non sembra, perché si è messo a rifare il letto, che prima si è stropicciato quando mi  sono seduta, mi sta ascoltando.

-tch. Vattene mocciosa-

-ma col cazzo. Sono venuta qui per farti venire da Eren e per scusarmi? Bene è quello che farò.-

Mi avvicino a lui e lo giro prendendolo dal braccio.

-guardami-
Non lo fa
-Levi smettila di comportarti così e guardami mentre ti parlo-
Il mio tono non è sgarbato, o cattivo, anzi è dolce e comprensivo,ma ha una nota di acidità, di testardaggine.

-tch-
La sua risposta è sempre la solita, però si è girato e mi sta guardando con le sue pozze argentee che mi fissano. Quegli occhi. Quei fottutissimi occhi chiari, quasi azzurri. Inespressivi, ma allo stesso tempo così logorroici, con la voglia di dire, di urlare, quelle milioni di parole nascoste all'interno. Con la voglia di farle esplodere e di urlare. Allora urla. Urla.

-dimmi cosa stai pensando- dico io

Levi's POV

Sento la mano di T/N sul mio braccio, che mi tira, per farmi girare. E così faccio, mi giro.

-guardami- mi dice.
Mi sta dicendo di guardarla, non posso.

-Levi smettila di comportarti così e guardami mentre ti parlo-

Il nodo in gola che ho da quando ha cominciato a parlare di Isabel e Farlan sta aumentando e quel dolore così lancinante, quel fastidioso ronzio che hai in testa, in gola, quando il tuo cuore vuole esplodere, vuole piangere, ma la tua testa dice di no. Dice che non puoi. Che non vuoi. Non lì, non ora. Tu sei più forte di lui.
Ma fa male.
Cazzo se fa Male...
E non posso guardarti mocciosa.
Perché con quei tuoi occhi c/o, che riescono ad entrarmi dentro e a scavare nel mio cuore, a scavare dentro di me, nel profondo, non ci posso stare. Io non posso guardarti perché se ti guardo perdo io. Non te. Perdo io perché tutto quello che ho dentro, chiuso in una scatola con un lucchetto, esce. Perché ho scoperto dopo poco tempo che tu ce l'hai la chiave, anche se non lo sai. Tu ce l'hai come ce l'avevano loro. Solo voi. Solo tu. Solo loro.
E non so perché mi sei entrata dentro in così poco, non so perché sei riuscita ad avere, a costruire con il tuo cuore, con la tua anima, quella chiave. Non so come si fa. Vorrei saperlo, però, sai? Vorrei saper creare anche io quella chiave. Vorrei saperla usare. Vorrei avere la forza che hai tu, la forza di affrontare tutto quello che ti si para davanti. Pure io.
Quel forziere Che stai cercando di plasmare, che stai cercando di aprire.
Ma non funziona così mocciosa, non con me. Io sono più di una porta socchiusa, con una piccola spinta non mi apri. Non mi apri nemmeno tirando, non mi apri nemmeno con la chiave se io non voglio. Non mi apri. Non ora. E non qui. Non mi aprirai così facilmente mocciosa. E ora ti guardo, per sfidarti sai.
Per sfidare i tuoi occhi color c/o, con delle sfumature che hanno tutto da intendere. Con quella determinazione che solo tu hai. Con quella testardaggine che sto aiutando ad aumentare, perché sono stupido e mi sto solo complicando la vita. Ti sto facilitando la scalata.
Ti sto aiutando a far uscire quel cazzo di carattere da leone che hai dentro, ma che hai chiuso. Un po' come me, dentro ad una scatolina.
E quella scatolina, così bella, ma così debole è rinchiusa da un'altra scatola, più forte, più grande, e più brutta. Ma c'è ed è lì. Quella è piena di insicurezze, di incertezze, di paure.
La paura che hai per chi ti urla dietro, per esempio.
E io lo so che tanto mi basterebbe solo urlarti contro per farti smettere di parlare. Ma è quello che voglio?
Forse no.

No.

Assolutamente no.

-dimmi a cosa stai pensando- mi dice di nuovo lei.

Sto pensando a te cazzo, a quei tuoi occhi, a quella tua voce da sirena che mi entra dentro. Ecco cosa sei. Una sirena. Una fottuta sirena che mi attira a se per uccidermi. Per mangiarmi dentro e fuori.

Scuoto la testa e ti vedo disegnare un sorriso sul tuo volto. Sorridi. Sei bellissima mentre lo fai. Sorridi.
Sorrido.
Io. Per te.
Senza accorgermene. Sto sorridendo ora e tu mi stai guardando male, si perché in fondo tu non sei abituata a questo. Non lo hai mai visto, nessuno lo ha visto. Tu E loro.

-Levi. Stai...? ODDIO È DA SEGNARE SUL CALENDARIO!.... ASPETTA MA CHE GIORNO È  OGGI?! AH SI -

la vedo cominciare a girare nella stanza, come una bambina a cui hanno appena dato una caramella, e  saltella in giro dicendo cose insensate. Ma il momento è passato.

-tch, sei proprio una mocciosa-

-sì! E ne sono fiera -

-sei sempre la solita, andiamo quindi? Faremo tardi, odio fare tardi.-
Dico mettendo un braccio intorno al suo collo. Non so perché lo faccio. Ma lo faccio e basta. È più bassa di me, posso.

-aspetta. Ma tu prima mi hai chiamato nanetto? -

Me lo ero dimenticato.

Eh e chissà perché.
Tch
Ti Sei solo un po' perso nei suoi occhi eh
TACI.

-cos io? Nanetto a te? Assolutamente  no! -
Risponde con tono ironico.

-dovrei punirti per questo lo sai? -

-no, non lo so. E non lo voglio nemmeno sapere. Andiamo? - dice lei smagliante.

-tch-

Spazio me*

Ora. Lo so che non è successo un caizer qui. Ma vi ho dato un po' il punto di vista del nostro nanetto

Levi: chi. Hai. Chiamato. Nanetto.
Eren.
Levi:ah ecco. Bene.

Uhm... Comunque. Spero che questo modo un po' più "profondo" di scrivere vi sia piaciuto un po' di più. Comunque le solite parti comiche ci sono come avete visto, semplicemente mi andava di scrivere così perché . Io può. Io può tutto.

Levi: PORCO WALL SINA!
why?
Levi: HAI APPENA MACCHIATO IL PAVIMENTO CON IL THE!
Io ho detto che può tutto.
Levi: TU. NON. PUOI. SPORCARE.
io. può.
*levi comincia a rincorrerla*
*scappa*
*la prende*
*la obbliga a pulire per terra*

Levi :tch. Meglio.
Ti odio.
Levi: cosa?
Io ti amo mio piccolo tesorino puccioso.
Levi:tch. Bene.

*levi fa poof poof sulla testa*

IL DISAGIO TERMINA QUI.

NADIA- (nel capitolo precedente non mi sono salvata quindi qui mi firmo due volte 😂)

NADIA-

Io ci sarò || Levi X Reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora