Perché Sei Così Gentile?

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È passato qualche giorno dalla storia di Levi.
Non sono riuscita a pensare ad altro per tutta la notte che ho passato con lui. Alla fine non sono più uscita dalla stanza, avevo paura che lasciandolo li da solo sarebbe ritornato a pensare al passato.
Sono rimasta con lui e ho spiegato ad Erwin la situazione, ovviamente lui ha capito e mi ha coperta.
Dopo quel racconto pieno di sentimenti nessuno dei due aveva voglia di fare niente altro che stare a letto a sonnecchiare. Nessuno dei due stava dormendo, nessuno dei due ci sarebbe riuscito. Ma eravamo entrambi sul letto, ci tenevamo per mano e ogni tanto ci scambiavano qualche parolina.

Ho passato tutto il pomeriggio così, a pensare.

Oggi è un giorno un po' più speciale degli altri, Levi dopo avermi parlato qualche giorno fa è cambiato. È più come una volta, non so come spiegarlo ma è semplicemente più tranquillo, meno nervoso, sembra come se si fosse tolto un peso dal petto.
Oggi finalmente il caporale uscirà dalla sua stanza. Sono riuscita a convincerlo alla fine e ne sono fiera. Uscirà in sedia a rotelle e, anche se contrariato, andremo a fare una passeggiata per i prati d'erba che sono intorno al quartier generale della Legione esplorativa.
Sono contenta che alla fine sia riuscita a convincere il caporale, stare sempre in casa non gli fa bene.
Ora sto andando a prenderlo con la sedia a rotelle.

Apro la porta della stanza e quando mi vede mi sorride leggermente. Poi vede la sedia.

-tch, cos'è quella?-

Dice disgustato.

-una sedia a rotelle, pensi di camminare in giro?-

-no io con quella cosa non ci giro. Portami delle stampelle.-

Lo guardo con la bocca spalancata.

-Levi sono settimane che non ti alzi, i tuoi muscoli saranno intorpiditi e deboli e non credo tu riesca a reggerti-

Mi interrompe facendo il suo classico suono con la lingua.

-per favore T/N. Per una volta non discutere e portami delle stampelle.-

Sospiro rassegnata e spero che tutto vada per il meglio mentre vado a prendere queste dannate stampelle.
Non capisco perché abbia insistito così tanto per non andare in giro in sedia a rotelle, però mi ha messo molta pressione e ho quindi deciso di assecondarlo, anche se non mi è piaciuto il tono in cui mi parlava.

Torno poco dopo con delle stampelle che Hanji mi ha gentilmente procurato.
Quando esco in stanza lo trovo seduto sul lettino e mi spavento.

-Levi?! Che fai? Sei impazzito?-

-tch. Per favore, non sono un bambino e so cosa sto facendo. Dovresti smettere di fare la mamma. Piuttosto, hai trovato quello che ti ho chiesto?-

Rimango un attimo imbambolata a guardarlo sbattendo le palpebre, ma mi sveglio quando mi pone la domanda.

-s-si... Levi io non credo sia una buona idea, stai relativamente bene ma non si può dire lo stesso della tua gamba e lo sai meglio di me. Dovresti prestare più attenzione e non sopravvalutato le tue capacità fisiche.-

Gli passo le stampelle e lui non mi risponde.

Issa il peso sulla gamba buona e si tira su. Con mia sorpresa ce la fa. Lo guardo stupita e lui ha un'espressione che dice " vedi? Ho ragione io."

Sospiro, e lui cerca di di fare un passo, ma appena cerca di mettere il peso sulle braccia rischia di cadere, corro e lo prendo giusto in tempo.

-Levi!-

Urlo con un misto di rimprovero e preoccupazione. Lui sospira e sembra abbattuto.

-avanti, riprova. Ma ti prego fa attenzione.-

Lo incito vedendolo abbattuto e lui mi accontenta.
Riprova e questa volta sembra farcela, con un po' di difficoltà ma ce la fa. Ho paura che questa cosa che sta facendo non faccia troppo bene alla sua guarigione. È stato operato da troppo poco tempo per sforzare così tanto la gamba.
Speriamo per il meglio no? Come sempre.

-T/N...-

-Dimmi-

-perché sei così gentile con me?-

Levi mi porge quella domanda inaspettata, che mi prende alla sprovvista e a cui devo trovare una risposta.

-Io... Non lo so... Perché sei il mio ragazzo?-

Rispondo incerta e titubante, imbarazzata e contenta allo stesso tempo, per quella che era comparsa come la vera risposta, dentro alla mia testa.

-Solo per questo?-

-No... I-io... Io non sono gentile con te Levi, con te sono come sono con tutte le persone che amo, a cui voglio bene. Con te sono me stessa, mi sento a mio agio e non penso più alle cose brutte. Mi sento protetta dalle tue braccia, cullata dal tuo profumo e attratta dalle tue labbra. Io ti amo... E si, sei il mio ragazzo, ma.... È molto di più di questo.-

Non lo guardo negli occhi e arrossisco leggermente al pronunciare quelle parole.

-Ma io ti faccio stare male-

-Cosa... Ma, non è vero...-

-Sì invece, anche ora, ti sto facendo preoccupare per la mia testardaggine... Per il mio orgoglio.-

-Se a te andare in giro con la sedia a rotelle crea disagio, a me non da alcun fastidio aiutarti con queste... Però sì, mi sto preoccupando. Mi preoccupo perché ho paura che tu ti faccia ancora male.-

Il corvino abbassa la testa e si risiede sul letto.

-Sei la prima persona che abbia mai amato T/N-

Un sorriso involontario si posa sulle mie labbra, che subito cercano quella del caporale.

✴️✴️✴️✴️✴️

Quel giorno, io e Levi non siamo usciti come avevamo programmato. Siamo rimasti dentro alla stanza, abbracciati, come sempre.
Ho amato quel pomeriggio silenzioso. Non tanto per quello che abbiamo e non abbiamo fatto, ma perché quello è stato l'inizio di una nuova vita e
La fine di una vecchia. È stato un pomeriggio passato tra carezze, baci e sussurri, tra morsi, graffi e gemiti. Eppure è stato un pomeriggio così diverso dagli altri da essere quasi uguale. Perché alla fine quando io ero con Levi Ackerman tutto era sempre diverso. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto era sempre un qualcosa da scoprire, sempre una novità, un miscuglio di emozioni e sentimenti che si intrecciavano tra di loro formando un miscuglio perfetto.
Noi eravamo quello che tutti definiscono "una coppia strana". Quella che se la incontri per strada guardi male, quella con due persone troppo diverse tra loro per star insieme. Quella destinata a lasciarsi.

Eppure io e Levi non eravamo come le altre coppie strane. Eravamo LA coppia strana, eravamo il nero e il bianco. Il fuoco e l'acqua. Il male e il bene... Eppure come si dice in un vecchio proverbio cinese: nel male c'è sempre un po' di bene e nel bene c'è sempre un po' di male. Ed ecco perché noi, con la nostra perfetta imperfezione, ci completiamo a Vicenda e formiamo quello che siamo.
Formia o T/N e Levi. Levi e T/N. Destinati ad amarsi da un destino troppo crudele per lasciar le loro anime in pace, ma troppo compassionevole per non lasciarle incontrare.

SPAZIO ME 🎂

EH SI RAGAZZI. è così. La storia sta finalmente per finire. È passato credo più di un anno e direi Che questo due giovani innamorati hanno bisogno di essere lasciati in pace. Questo capitolo non sarà l'ultimo, ma probabilmente il prossimo sì. Ringrazio tutti quelli che sono rimasti dall'inizio e tutti quelli che continueranno a leggere delle vicende di T/N e Levi. Un bacio.

Io ci sarò || Levi X Reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora