RINCHIUSI NELL'ABISSO.

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Passarono alcune ore prima di decidere di alzarmi da quel letto.

Con un gesto lieve spostai la mano di Evan dal mio fianco e scivolai silenziosamente fuori dal letto. Mentre cercavo i miei vestiti, non potevo distogliere lo sguardo dal suo corpo.

Giaceva immobile nel letto, addormentato in un sonno profondo. Il suo viso perfetto appariva compiaciuto e rilassato. Era stanco.

Aveva lavorato al computer tutto il giorno mentre io dormivo.

Era rimasto sveglio a causa mia fino all’alba inoltrata.

Trovai nel suo armadio alcuni dei miei vestiti, che nella mattinata era andato a prendere a casa.

Infilai una gonna in jeans e una t-shirt, andai davanti lo specchio dietro l’armadio e guardai incuriosita il mio riflesso.

Potevo veder chiaramente come il viso ormai era disteso, gli occhi di un rosso languido, le guance lievemente rosate.

Rimasi imbambolata un paio di secondi, dopodiché presi la borsa, le chiavi dell’auto di Evan e uscii di casa.

Quella notte il cielo aveva lasciato spazio ad un tappeto di stelle scintillanti e la luna era brillante.

Quando uscii dal palazzo mi guardai in giro. Dove aveva parcheggiato Evan??

Arrancai un Pò fra le auto parcheggiate, poi trovai subito la sua Bmw.

Senza farmi troppi problemi partii, direzione...Bloody E.

Nel tragitto, restai assorta nei miei pensieri. Potevo sentire la mia mente vagare fra i sensi di colpa.

Sapevo benissimo qual era la conseguenza di quell’avvenimento.

In quell’;epoca i nostri Governi avevano imposto molte leggi, fra queste vi erano alcune importanti e molto sentite dalla nostra razza.

Non nuocere in alcun modo all’altra specie. Non uccidere. Non costringere gli umani a donare il loro sangue alle cliniche.

Cercare di non intrattenere rapporti sentimentali e sessuali con la specie opposta.

Quest’ultima regola era vista più come un tabù. Non perchè la relazione sia considerata pericolosa, ma per il semplice controllo demografico imposto dai nostri Governi.

Nel corso dei secoli, era stato appurato che le relazioni miste portavano ad una sola conseguenza: l’umano coinvolto, donna o uomo che esso sia, finiva sempre per voler diventare un immortale.

Questo comportava un incremento della razza vampira a discapito del crollo delle nascite umane.

In più molti umani desideravano la vita eterna, perciò noi vampiri non potevamo scambiare il nostro sangue senza il consenso del Tribunale.

Ogni caso doveva essere valutato e deliberato dalla Giuria e difficilmente si aveva il consenso a trasformare un umano in vampiro.

Per questi motivi le specie erano riluttanti nell’intrattenere relazioni miste. Si diffidava molto in questo senso, per le enormi difficoltà e per l’ orrore di veder invecchiare e poi morire la propria metà, dopo le sentenze di negazione del Tribunale.

Negli anni si era formato anche un forte velo di ignoranza e disgusto da parte di tutte due le razze.

Arrivai subito alla clinica. Parcheggiai l’auto di Evan, inalai ancora una volta la fragranza che era rimasta nell’abitacolo e scesi senza indugi.

Appena entrai trovai il Doc alla reception.

"Ciao Doc, l’altro giorno avevi il cellulare staccato" gli dissi.

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