Restai in quel bunker- laboratorio attendendo che calasse l’oscurità.
Per circa due ore rimasi da sola a girovagare in quel luogo in quanto Evan era uscito per andare a comprare un po’ di cose, visto che i miei vestiti erano logori e sporchi di sangue e sinceramente non me la sentivo di indossarli nuovamente neanche per un istante.
Li buttai senza pensarci in un sacchetto, infine erano solo un insieme di tessuti e cuciture senza valore alcuno.
Purtroppo in quel laboratorio non vi era vestiario, perciò mi infilai per il momento un camice da sala operatoria che avevo trovato in uno degli armadietti di un ambulatorio.
Non appena allacciai i nastri dietro alla schiena mi resi conto di essere praticamente nuda.
Non diedi troppo peso alla cosa perché il mio corpo immortale non soffriva il freddo e fintanto che ero sola nel laboratorio non mi importava di avere tutta la parte posteriore scoperta.
Nell’attesa cominciai a guardarmi attorno con curiosità.
Stanza dopo stanza, finii in un’ampia sala dove, sotto la luce lampeggiante del neon che saltava, vidi una lunga fila di teche di vetro contenenti diversi oggetti.
A causa dell’ombra intermittente dovuta all’impianto elettrico che continuava a fare i capricci, non riuscii a capire cosa c’era nelle teche.
Mi feci largo nella sala superando tavoli e sedie sterili di alluminio, e passo dopo passo arrivai di fronte ad una delle teche.
Appoggiai una mano sulla fredda parete di vetro. Affinai la vista.
Non so per quale motivo, restai impalata in quella posizione per alcuni minuti.
Osservai attraverso il vetro, facendo correre lo sguardo dai vasetti di vetro pieni di sangue fino alle fialette piene di un liquido biancastro di cui sinceramente non capivo la provenienza.
Come se mi fossi aspettata chissà quale orrore, sospirai e sorrisi nel capire che non vi era niente di strano.
Stupide fialette che potevo trovare anche nella mia clinica.
Continuai a camminare alla ricerca di non so cosa, finché mi imbattei in qualcosa di interessante.
In una piccola stanzetta adibita a laboratorio di analisi vi era una parete completamente ricoperta di appunti, fotografie e risultati di laboratorio.
Ciò che catturò la mia attenzione fu una fotografia che ritraeva un gruppo di uomini disposti in fila, tutti sorridenti, in posa davanti al fotografo.
In quella immaginai riconobbi subito Evan, il più giovane del gruppo, i cui smeraldi fieri puntavano diretti verso l’obiettivo.
Guardai uno per uno i volti degli uomini e sorrisi non appena vidi anche il volto solcato dalle sottili rughe del mio amico più caro. Il Doc.
Capii dalla tipologia delle uniformi che gli uomini indossavano e dal luogo in cui era stata scattata la foto, proprio il laboratorio sotterraneo, che anche il Dottore faceva parte dell’organizzazione di cui Evan mi aveva parlato.
Ma …….quale organizzazione???
Evan non mi aveva citato niente di preciso, tantomeno sugli esperimenti che i medici stavano conducendo in questo bunker sotterraneo.
L’unica cosa di cui ero a conoscenza era che un vaccino era stato creato per estinguere la nostra specie.
In realtà sia Evan che il Doc avevano professato per il vaccino un utilizzo benefico per tutti quelli che ne avevano bisogno.
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Moonset
VampireUn altro giorno...un'altra notte. Cosa si può desiderare quando si è a cavallo del tramonto della luna. Godere del giorno o continuare a vivere nell'ombra....?