SWEET...REVENGE

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Mi orientai velocemente, osservando le cime dei cipressi piantati lungo il viale che portava al centro esatto della città.

La piazza grande, dove si ergevano il nostro Tribunale ed i Ministeri del Governo umano, era anch'essa abbracciata dal buio, calato dopo la distruzione della centrale elettrica.

L'oscurità aveva portato con sé, come un manto oscuro, un opprimente silenzio, che pesava non poco sulla mia capacità di agire in quel momento.

Mentre correvo nascosta dalla fila di alberi, venni distratta svariate volte dai dettagli che chiarirono ben presto quanto quella zona continuava ad essere inarrivabile per i tumulti e gli scontri nati nei giorni appena trascorsi.

Alcuni bagliori arrivavano dalle finestre scure delle casette che si affacciavano sulla strada.

Alcune persone, vive o semplicemente preoccupate per ciò che stava succedendo, scrutavano oltre i vetri, tenendo in mano candele consumate.

Le strade tutt'intorno erano rimaste uguali.

Le aiuole ben potate. Le macchine parcheggiate regolarmente.

Niente a che vedere con le immagini degli altri quartieri, quello nord ed il mio, l'est.

Niente a che vedere con la violenza che si era sparsa anche fin troppo velocemente.

Cercai di non pensarci, seppur quelle immagini erano rimaste fresche nella mia memoria.

E proprio mentre cercavo di non cadere nello stordimento provocatomi da quel ricordo,arrivai in prossimità della grande costruzione di marmo roseo, preceduta dall'imponente scalinata dove giorni prima avevo incontrato per la prima volta Nicodemo.

La mia destinazione.

Quale posto migliore in cui espormi apertamente, per far sì che la preda arrivi velocemente verso la sua trappola? Quale posto migliore se non la sede del nostro Governo?

Rallentai il passo, fino a fermarmi in prossimità del primo scalino.

Il naso si arricciò all'improvviso, mentre il cielo plumbeo regalava il suono dei primi tuoni.

Nel giro di pochi secondi, l'odore di erba bagnata fu susseguito da un pioggerellina fitta ma leggera, che scendeva inizialmente a tratti, dopodiché restò fissa, per inzupparmi come un pulcino.

Ascoltai il rumore delle gocce mentre si schiantavano contro il freddo marmo della scalinata, socchiudendo gli occhi e respirando a fondo.

Iniziai quindi a salire la scalinata con calma, con la mente in allerta.

Volevo concentrarmi su tutto ciò che si muoveva intorno a me, immaginando un perimetro mentale della piazza grande per capire e prepararmi a quel possibile incontro con Nicodemo.

Mi ritrovai d'un tratto ad ascoltare il respiro di un umano, affacciato alla finestra della sua piccola casa in pietra, ma non prima di ritrovarmi incantata dal rumore sfregante dei cipressi frustati dal vento.

Arrivata in cima alle scale del Tribunale restai in piedi appena al di fuori del fascio d'ombra delle massicce colonne di marmo, facendomi abbracciare dai timidi raggi della luna, nascosta a tratti dalle nuvole cariche di pioggia.

Poco importava ormai se i vestiti erano zuppi ed appiccicati alla mia pelle.

Poco importava se il mio aspetto non era dei migliori.

Non stavo per invitare Nicodemo ad un appuntamento formale. Volevo solo che arrivasse in fretta.

Volevo solo chiudere il gioco con Alexandar.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 07, 2013 ⏰

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