Capitolo 40

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Un forte rumore mi fece sobbalzare. I miei occhi li sentivo pesanti. Non riuscivo a vedere bene dov'ero anche perché il posto in cui mi trovavo era molto buio.
"Portale del cibo imbecille." sentii dire da qualcuno. Sentii un forte dolore ai polsi. Le mie mani erano ammanettate da due ganci di ferro. I ganci erano collegati a una robusta catena molto lunga che era attaccata con dei chiodi nel muro. Ero sdraiata in un letto che puzzava di muffa. Un bagliore invase il posto facendomi pizzicare gli occhi. Qualcuno entrò dalla porta. Non riuscivo a vedere bene l'individuo perché i miei occhi faticavano ad aprirsi.
Il ragazzo mise un vassoio su un piccolo comodino accanto al letto in cui mi trovavo.
" Mangia" disse.
" Ti prego aiutami. Fammi uscire da qui!!" Lo supplicai. Il ragazzo si voltò zoppicando verso l'uscita. Chiuse la porta dietro di sé lasciandomi al buio.
Non avrei mai immaginato che una faccia innocente come quella di Zayn mi avrebbe fatto una cosa simile. Lui era sempre stato dolce con me. Era sempre disponibile e pronto ad aiutarmi in qualsiasi momento. Come aveva fatto a cambiare così?? Era forse colpa mia?? Cominciai a piangere di botto sbattendo i piedi contro il materasso.
"Aiuto, qualcuno mi aiuti!!" Cercai di liberarmi ma più mi muovevo e più i polsi mi facevano male. La porta si aprii di nuovo. La luce si accese mostrando la figura alta di Zayn.

" Amore, mangia qualcosa, avrai fame." Mi sorrise  avvicinando il vassoio verso di me.

" Se mi amassi davvero non mi terresti legata così." Lo guardai torva piena di rabbia

" Io ti amo piccola" I suoi occhi erano rossi e non si capiva bene cose dicesse perché le sue labbra erano come attaccate fra di loro. Avrà bevuto troppo.

" So che non sei così. È colpa mia, non volevo ferirti." Gli dissi piangendo.
"No, non piangere. Ora sei mia. Lui non ti porterà via da me. Non ti farà del male. Ci sono io a proteggerti." Prese una ciocca dei miei capelli e me la mise dietro l'orecchio. Ma era cosciente di quello che stava dicendo? Harry non mi farebbe mai del male. Quello che mi faceva male era proprio lui.

" Tu non sei nemmeno la metà di Harry." Gli sputai in faccia.
" Stai zitta" scattò lui. Le sue mani accarezzavano la mia coscia fino ad arrivare al mio seno mezzo scoperto.
" D'ora in poi sarai solo mia." Si buttò sopra di me succhiando il mio collo scoperto. Cercai di spingerlo via ma non ci riuscivo. Avevo le mani bloccate e le gambe non erano d'aiuto visto che anche esse erano legate da una corda abbastanza robusta.
" Non mi toccare bastardo. Pensavo fossi diverso." Continuavo a piangere cercando di spingerlo via da me. Le sue mani tenevano fermo il mio collo mentre la sua bocca continuava a succhiare. Continuai a sputargli in faccia e a calciare con i piedi uniti cercando in tutti i modi di liberarmi dalla sua presa. Le sue unghie scavavano la mia pelle. " Basta, lasciami." urlai ancora.

Qualcuno entrò nella stanza. " Zayn, il cellulare sta squillando." disse una voce.

HARRY'S POV

Emily non rispondeva al cellulare. Ero preoccupato, forse gli era successo qualcosa. Cercai di scacciare via quei pensieri. Gli mandai un messaggio.

Dove sei piccola? ti sto aspettando da un'ora davanti alla scuola. Mi sto preoccupando, ti prego rispondi al messaggio.

Aspettai qualche minuto ma non rispose. Chiamai di nuovo ma mi rispose la segreteria telefonica o almeno credo. 

Niall ormai era andato via, ero rimasto da solo seduto su un gradino davanti alla porta dell'università. Andai alla fermata dell'autobus. Forse era al negozio e non ha sentito il cellulare. Tra l'altro non mi sentivo bene fisicamente. Sentivo male al petto e ogni volta che camminavo verso la fermata il dolore aumentava. Appoggiai la mano su un palo e ripresi fiato. Non riuscivo nemmeno a respirare regolarmente. L'autobus non tardò ad arrivare. Mi ricomposi cercando di non pensare al forte dolore che sentivo dentro. 

I meet you in my dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora