Capitolo 48

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" Sei un bastardo. Un lurido verme." sputò velenoso Luke, dandogli un pugno sul labbro.

" E' tutto quello che sai fare?" Rise. Tirò fuori una siringa dai suoi jeans neri. Luke cercò di colpirlo di nuovo ma non ci riuscì. Zayn lo buttò con rabbia sul pavimento e con un rapido movimento conficcò la siringa nella gola del suo presunto nemico. 

" Hai bisogno della tua medicina. Ti stai comportando troppo male per i miei gusti. "

Il mio amico cercò di alzarsi ma l' effetto della droga lo fece rilassare, lo fece abbandonare nel piacere.  Chiuse gli occhi, ispirando l'aria intorno a lui.

" Perfetto" disse Zayn, uscendo dalla stanza.

" Luke, Luke stai bene?" dissi tremolante. Ma lui non rispose. Un secondo dopo rientrò il moro. Aveva portato con sé delle manette. Le aprì e incatenò l' uomo steso inerme per terra.

Mise una manetta sul braccio sinistro e l' altra sulla gamba di ferro del letto.

Si alzò pulendosi il labbro sanguinante.

" Finalmente soli. Mi sa che metterò questo imbecille con gli altri." Altri? C'erano altre persone, oltre a me, imprigionate in questo posto?

Cercai di indietreggiare nel letto mentre la figura alta e muscolosa di Zayn si stava avvicinando a passi lenti verso di me.

" Cosa ti farei in questo momento." ghignò.

Le sue pupille erano dilatate. Si leccò il labbro inferiore. " Dio, quanto sei bella stesa sul letto con le mani legate."

" Sei uno stronzo!" Urlai.

" Sta zitta." Si mise a cavalcioni sopra di me. " Ti toccherò per primo, dolcezza. Sarai tutta mia." Le lacrime non abbandonarono il mio viso mentre zayn tracciava una striscia di saliva lungo il mio collo. Cercai di mandarlo via sputandogli in faccia, urlando, sbattendo i piedi contro il materasso, ma lui continuava a succhiare e mordere ogni centimetro del mio collo.

" Lasciami ti prego. Tu non eri così, sembravi così sincero."

" Non lo sono, non sono mai stato sincero con te, Em. Ma quello che provo per te è sempre stato vero." disse succhiandomi nell'incavo del mio collo.

" Nemmeno io lo ero. Non ti ho mai amato." sputai. " Mi sono presa gioco di te. Non mi sento più in colpa di averti mentito. Sono fiera di quello che ho fatto." Urlai.

Smise di succhiare. Alzò la testa e rimase a fissarmi passandosi una mano fra i capelli.

" Stai mentendo." Sembrava confuso.

" No, per niente. Per me sei.. eri un amico. Ora sei solo uno sporco stalker che mi perseguita solo per avermi." Non riuscivo nemmeno ad asciugarmi le lacrime. Mi sentivo il viso bruciare e il corpo tremare dalla paura di quello che mi avrebbe fatto.

" E ti avrò.  Sarai mia. Solo mia."

" Non sono tua." Sputai. Ormai il suo viso era colmo della mia saliva, ma sembrava che a lui non desse fastidio.

" Appartengo ad Harry." Sgranò gli occhi sorpreso.

" L'hai data a lui? Quando? Cazzo, no!" Urlò arrabbiato lui.

" Si" risi, facendo il suo stesso gioco.

Mi afferrò il collo avvicinando il mio viso al suo. Le sue labbra premettero violente contro le mie. Cercavo di staccarmi dalla sua presa, ma le mie mani faticavano ad arrivare fino alla sua testa.

Un sapore amaro, velenoso, mi attraversò il corpo. Il mio corpo non riusciva più a muoversi, perchè le sue luride mani mi tenevano ferma.

" Lasciami" dissi tra le sue labbra. Con la mano destra mi sbottonò la camicia, cercando di sfilarmela. Non ci riuscì facilmente. La stoffa si era bloccata sul mio braccialetto. Quel braccialetto.

I meet you in my dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora