Capitolo 55

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Mi alzai di scatto dalla sedia rovesciando il piatto di riso nella tovaglia. Le mie mani iniziarono a tremare e mi mancava il fiato. Guardai mia madre ancora una volta e lei era ancora a parlare con mia zia.

Mi misi una mano fra i capelli cercando di togliere dalla testa quella voce che continuava a chiamarmi. Harry si alzò di scatto pure lui avvicinandosi a me. Il mio sguardo si spostò sulla sua mano che teneva premuta nel petto.

" Ti fa ancora male?" Chiesi una volta che era vicino a me.

" Un po' "

" Vado a chiamare il dottore."

" No, Emily, non chiamarlo."

" No, sta volta non mi impedirai di chiamarlo." dissi mentre le mie labbra tremavano.

Nessuno dei presenti aveva notato che non eravamo più nel tavolo. Erano tutti a parlare e a ridere e nessuno ci stava guardando.

" Non l'hai ancora capito vero?" Disse lui alzando la sua mano dal petto posandola nella mia guancia e l'accarezzò lentamente.

" Cosa dovrei capire?" Il mio cuore cominciò a martellare veloce nel mio petto.

" Quello che mi fa male nessun dottore lo può curare." Disse lui mentre la sua mano si alzò verso i miei capelli.

" Harry, cosa stai dicendo?" 

" Non riesco a capire Emily, non riesco proprio a capire." Disse sospirando. Si morse il labbro inferiore.

Alzai la mia mano e accarezzai a mia volta il suo perfetto viso.

" Riesco a sentire il tuo respiro, il calore che provoca la tua mano nel mio viso, riesco a sentire la tua presenza che ogni volta mi fa provare cose incredibili dentro di me." Lo guardai confusa. Sentivo il suo viso caldo a contatto con la mia mano e sentivo la sua mano tremare mentre mi toccava. 

" Mi stai spaventando." Dissi.

"Emily, Emily"

Mi girai ancora una volta verso mia madre ma lei non mi prestava attenzione. La sua voce quasi non la sentivo, insieme a tutte le altre persone. 

" Ti sta chiamando, vero?" Mi chiese lui mordendosi più volte il labbro. I suoi occhi smeraldo erano lucenti.

" Non è lei vero quella che ti sta chiamando?" disse indicandomi mia madre.

" La senti anche tu?" Dissi. 

" Si" disse soffocando un gemito. Rimise la sua mano nel petto. 

" Mi spieghi cosa sta succedendo? Mi sembra che tu ne sappia più di quanto dici." Dissi osservando mia madre in lontananza. 

" Ieri mi sono accorto di una cosa." Disse sospirando.

" Cosa?" la mia voce si spezzò.

 Si allontanò da me piegandosi in due. Dei lamenti di dolore uscirono dalla sua bocca, mentre teneva premuto forte il suo petto.

" Mi sono accorto che siamo ancora dentro alla stanza dell'illusione. Stiamo entrambi sognando, Emily, tutto questo non è reale." Disse con fatica.

" No, non è vero. Cosa stai dicendo? Dopo tutto quello che abbiamo passato, dopo tutto quello che abbiamo affrontato insieme non può essere tutto un sogno"

La sua mano era ancora premuta sul suo petto mentre il suo sguardo era rivolto verso il tavolo dove tutti erano a cenare. Era strano come tutti non ci stessero osservando, di come non si erano accorti che nel tavolo con loro non ci fossi. Era come se ci fosse una vetrata spessa a dividerci, perché faticavo a sentire le loro voci nonostante non fossimo molto lontani da loro. 

I meet you in my dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora