Capitolo 50

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Seguimmo Zayn per un tragitto abbastanza lungo. Eravamo sempre dietro ad un'altra macchina per non dettare sospetti che lo stavamo inseguendo.

Liam non parlò dall'ultima volta. Ero dell' idea che ancora non mi credesse pienamente. Non riuscivo a stare seduto, sentivo il mio cuore battere forte dentro al mio petto dolorante. Speravo che prima o poi quel male finisse.

Superammo la città e anche il cartello con scritto Milano.  Tutto intorno a noi si fece deserto. Non c'erano molte case, ma solo giardini coltivati e molti alberi. Ad un tratto la macchina che era davanti a noi svoltò in un'altra strada. Louis dovette rallentare in modo da non essere scovato dal suo presunto amico.

Dopo un po' di tragitto, vidi la macchina nera di Zayn svoltare in un'altra strada. Era una specie di scorciatoia in mezzo al bosco. Ci fermammo per qualche secondo; eravamo troppo vicini.

" Cosa ci fa Zayn in questo posto sperduto dal mondo?" chiese Louis una volta entrati nel piccolo sentiero.

" Lo scopriremo presto." Risposi. La macchina del ciuffo storto si fermò davanti ad una casa molto vecchia. Era color panna, aveva un cancello nero molto arrugginito e ai lati di questa casa c'erano delle grandi quercie. Era proprio come me l'aveva descritta Emily.

" E' questa la casa. Merda è stato lui." Urlai dando un pugno al parabrezza.

Louis mi guardò confuso, ma non mi disse nulla. Mr. bretelle parcheggiò dietro a degli alberi in mezzo al bosco. Non era un granchè come nascondiglio, ma era l'unico posto dove potevamo vedere benissimo la casa.

Zayn scese dalla macchina, si guardò intorno e quando fu certo che non ci fosse nessuno entrò dentro al vecchio edificio.

" Voi rimanete qui, io vado dentro." dissi aprendo la portiera.

" No, verremo anche noi con te." disse Louis.

" E' una faccenda che voglio sbrigare da solo. Ora sono sicuro che Emily è lì dentro e non posso rimanere un altro secondo qui fermo."

" Vengo con te Harry, e senza storie." Disse Niall.

" Ho detto di no!" Urlai. Scesi dall' auto. La portiera posteriore della macchina si aprì e scese Liam.

" Veniamo tutti." Rivolsi lo sguardo verso lui.

" Voi rimanete qui e chiamate la polizia se entro un'ora non sono ritornato." dissi. Me ne stavo per andare quando Liam mi prese per un braccio.

" Vengo con te." la sua voce si fece roca. Non capì se voleva venire con me perchè credeva che sua sorella fosse lì dentro o solo per convincersi che Zayn non era il rapinatore.

"Ok" gli dissi togliendo la sua mano dal mio braccio.

" Harry vengo con te, non posso permettere che ti succeda qualcosa." Disse il finto biondo, preoccupato. Il suo viso divenne rosso e con esso anche i suoi occhi. L' azzurro divenne molto intenso. Sapevo a cosa stava pensando.

" Tu rimani con Louis, in caso ci servisse aiuto da fuori."

" Controllati, Harry." mi disse prima che io e Liam ce ne andassimo.

Ci guardammo intorno, mentre entravamo dentro al cancello. Ci avvicinammo sempre di più verso la porta d'ingresso.

Feci un lungo respiro e girai la maniglia della porta. Ovviamente era chiusa a chiave. Controllammo le finestre, ma anch'esse erano chiuse. Provammo ad andare dietro la casa nel caso ci fosse una seconda porta d'ingresso.

 E c'era. Era una porta di legno molto vecchia. Quando provai ad aprirla scricchiolò per un po' fino ad aprirsi del tutto. Sorrisi a Liam ma lui non ricambiò il mio sorriso. Entrammo dentro e ci trovammo dentro ad una cucina. C' era solo un gas e un frigorifero arrugginito. Non era molto illuminata.

I meet you in my dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora