13.|Alone.

386 73 82
                                    

Le luci offuscano tutto intorno a noi, è un'atmosfera così intima e nuova tanto da farmi perdere in pochi secondi fra le ombre colorate che si proiettano sul suo volto storpiandolo.
Per ogni passo che faccio per allontanarmi da lui, Justin mi raggiunge nuovamente pronto a tormentarmi con la sua figura che si muove sinuosa proprio come nella vita reale.
<<Balli bene!>> grida da sopra la musica con quel suo sguardo divertito che si porta dietro da inizio serata o forse da inizio conoscenza, abbasso lo sguardo e decisa mi volto per addentrarmi nella folla.
Sfuggirgli non è il modo migliore per porre fine ai miei dolori ma rimanere significherebbe confondermi ancora di più le idee e non voglio arrivare a distruggermi completamente per un ragazzo che tra pochi giorni non vedrò più.
Ballare senza Justin può avere le sue comodità come ad esempio maggior fluidità dei movimenti e meno pensieri ma ora circondata da questi corpi appiccicaticci e sorrisi tenuti su dall'alcool quasi rimpiango la scelta di avermelo lasciato dietro, butto giù un sorso e butto in aria il bicchiere di plastica.
Una ragazza passa barcollando, è una gran bella ragazza e quasi provo invidia per suoi capelli cenere e per quel corpo così ben proporzionato.
<<Dal ragazzo biondo al bancone.>> mi lascia un moijto in mano mentre barcolla via, i suoi occhi lucidi mi portano su quelli luminosi di un Justin intento a bere il suo di cocktail trasparente ovviamente fissando me: nel momento in cui alza il bicchiere per brindare alla mia "salute" avvampo tutta, il solo pensiero di essere stata osservata e di continuare ad esserlo per essere scappata da lui mi lascia un brivido lungo la schiena tuttavia non mi scosto anzi aiutata dall'alcool che stasera risulta dissetante mi lascio andare indietro le preoccupazioni.
Non ho mai ballato in modo più sensuale, tantomeno ne ho avuto la necessità ma ora far vedere a Justin cosa è stato capace di perdere, anzi di distruggere e non godersi in questi giorni è diventata una delle mie priorità quindi ancheggiando a ritmo di musica afferro la prima testa calda che mi trovo affianco.
Per i primi momenti risulta difficile non lanciare sguardi di sottecchi al biondo che continua a sorseggiare la sua bevanda in maniera apatica ma successivamente , cioè proprio in questi istanti, aiutata da una musica più vivace mi lascio finalmente andare.

Il ragazzo sconosciuto mi ha in realtà aiutata tantissimo: facendomi voltare dall'altro lato mi ha posto fuori dalla traiettoria di Bieber ed ora spalle contro il suo petto balliamo abbastanza appassionatamente anche se ammetto di essere molto più insicura nei movimenti.

Non so come ma nelle mie mani finisce un quarto drink e non so altrettanto come lo mando giù velocemente, la testa comincia già a girare e le gambe ad andare più veloci il che sembra solleticare la conversazione al ragazzo castano che afferra con decisione i miei fianchi pronto a portami immediatamente faccia a faccia con la sua persona.
<<Ci si rivede,Belle.>> il sangue mi si dovrebbe ghiacciare nelle vene ma il fatto che sia brilla non aiuta e mi ritrovo a ridere freneticamente rapita da quelle mani ingombranti che si muovono sul mio corpo.
<<Ti ricordi di me, non abbiamo concluso molto bene la nostra conoscenza ma questo sembra il posto adatto per fare un passo indietro e riconoscere i nostri errori.>> mi sussurra all'orecchio lasciandoci un bacio al termine di questo che io chiamerei delirio eppure la bimba capricciosa che è in me non ha voglia di smuoversi, di darsela a gambe.
<<Finito tutto con il tuo ragazzo? Cioè stai ballando da sola... Vi siete lasciati?>> fa ritornando a strusciarsi su di me come un maestro esperto, mi mette l'ennesimo bicchiere in mano credo il suo ed io da ragazza immatura mi lascio trascinare.
<<Non è il mio ragazzo, Josh..>> perfetto sono passata ai nomignoli e ne ho trovato uno perfetto anche per Joshua, rido senza un apparente senso mentre mi volto per abbracciare il ragazzo che qualche giorno fa aveva in poche parole tentato di approcciare con forza, contro la mia volontà.
<<È un bastardo.>> afferma solleticandomi i fianchi e quindi di conseguenza provocandomi una risata compulsiva, decido di alzare lo sguardo su Justin e con mio grande stupore lo trovo a conversare con una di quelle galline che erano con noi prima, ahhh lo avevo detto che erano perfette per lui e anche lui lo sa a quanto pare! Di certo a loro non le maltratterà o farà sentire fuori posto, stasera.

ShadowsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora