Le feste e i bagordi non sono mai stati qualcosa di propriamente mio.
Lancio un'occhiata perplessa al disordine generale in cui vessa il soggiorno, sono bastate poche serate per trasformare questo luogo nel mio habitat naturale.
Scanso un paio di tacchi, crogiolandomi nel mio maxi pigiamone.
Sa di lavanda ed è di una morbidezza tale dal finire con l'abbracciarmi.
Ho gli occhi contornati da strati senza fine di mascara, il correttore sbavato, lo chignon spettinato e tanta voglia di cioccolata calda.
Quattro giorni di feste.
Dopo quella sera, ho preso a frequentarmi sempre più con il gruppo e ciò ha comportato notevole stress e trasferte da un lato all'altro della città.
È una serata di quelle nuvolose, di sopra ho preparato il mio libro e le lenzuola sono già tutte stropicciate.
Le nottate più lunghe della mia vita, gli hang over mal digeriti, i giochi demenziali e l'insonnia saranno un ricordo indelebile di questa Miami sempre triste e piovigginosa.
Trascino a stento il sacco della spazzatura su per il vialetto di casa, se zia fosse in casa questo genere di cose non sarebbero un problema.
Ma non lo è, ed io come sempre ho la dannata abitudine di rimandare cose che andrebbero fatte subito.
Fa freddissimo stasera, è come se il cielo avesse deciso di comprimerci e schiacciarci sotto il peso di un'umidità assillante.
Rabbrividisco, cercando di non inciampare fra ciabatte e mattonelle sbeccate.
Il vicinato è fin troppo tranquillo, restare qui da soli la notte è qualcosa di pauroso e lugubre allo stesso tempo: ti ritrovi a spiare ombre traballanti alla finestra cercando di accontentarti di qualche rumore secondario, passato magari in sordina eppure utile per comprendere come ancora ci sia vita qualche uscio più in là.
Delle volte chiamo mia madre, viene comodo parlare con mia sorella Tiffany e nel mentre cercare di ignorare piccoli rumori, altre invece preferisco restarmene da sola, anche a costo di accendere tutte le luci della casa e fare un giro di controllo per poi spegnerle mano mano.
Le serate qui nelle zone residenziali sono tuttavia sempre calme, monotone mai diverse.Qualcuno mormora giu in strada, sento appena delle voci tenuo parlottare.
Qualche metro più in là, il cortile dei Clark è fiocamente illuminato e nel porticato bazzicano più figure.
Lascio andare il sacco rovinosamente, urta la casella delle lettere facendone cadere una pila.
Zia ha il maledetto vizio di infischiarsene della posta.<<Fanculo.>>
L'uscio della villetta al di la della strada si richiude di scatto, risuonando tetra.
Il lanternino alla destra della vetrata si spegne, e consequenzialmente vengono meno anche i faretti che tempestano di luce il prato inglese ben curato.
I Clark hanno ufficialmente posto un vetro fra loro ed il mondo.
Sono sempre stati dei tipi strani e sulle loro, zia li ha sempre creduti loschi e particolarmente avvezzi alla malavita.
Una figura barcolla rovinosamente in strada, è incappucciata e a malapena i lineamenti si distinguono nella notte.
Cade rovinosamente sull'asfalto, sembra essere un gesto di liberazione.
Si raccoglie tutta nella sua figura portando le ginocchia al petto, vagando malinconicamente con lo sguardo.
Mi affretto ad entrare in casa, la situazione non sembra essere delle migliori.
Le mie insicurezze sembrano prendere forma così realistiche, così vere.<<Bel pigiama, Belle.>>
Mi si ghiaccia il sangue nelle vene, non può essere.
Non deve essere, quella voce odiosetta si fa strada in me quasi sapesse a memoria gli angoli più nascosti della mia psiche.<<Ti hanno messo in punizione?>> grido di rimando.
Il vento è gelido e mi schiaffeggia in pieno volto, sono costretta a guardarlo da lontano avvolta nelle mie braccia.<<Scappi da me?>>
Ironizza lasciando cadere il cappuccio, rivela i suoi occhi nocciola.
Quegli occhi che mi hanno ignorata da quando sono entrata a far parte della sua vita.
Decido di raggiungerlo, probabilmente è un'idea assurda eppure mi ritrovo a camminare spedita sull'asfalto trascinando appena le mie ciabattine nuove: perché mi attrai nella tua orbita?

STAI LEGGENDO
Shadows
FanfictionUn amore scelto e voluto da due persone vulnerabili, il destino in accordo con un passato truce. Una vita di eccessi, di litigi, di dipendenze emotive dove amare è ferirsi reciprocamente, volersi a tal punto da possedersi senza remore, scambiando c...