Fa troppo caldo, il sole che entra dalla finestra mi ha svegliato.
Mi siedo sul letto, sono ancora mezza addormentata. Appena cercai di alzarmi ricaddi subito indietro, sono troppo stanca.
Ieri sono tornata alle 2.30 : ero andata in giro con Max, c'era una sfida fra due crew di Londra, due abbastanza conosciute.
Ho fame, il mio stomaco reclama cibo e lo accontento subito mi alzo e mangio un fetta di pane con della nutella e del latte freddo. Odio il latte caldo, da quando ero piccola, non mi è mia piaciuto e nemmeno quella cosa che si forma sopra, quello strato di panna.
Mangio in fretta, devo andare a scuola.
Vado ad un liceo linguistico e per quanto possa sembrare strano per una come me, me la cavo abbastanza, anche se ci vado poco a scuola, studio solo poche volte, mi basta ascoltare e poi io sono a posto.
Zac mi obbliga ad andarci.
Non mi piace quella scuola.
Prendo un paio di converse bianche con dei jeans strappati con le tasche cucite e una canotta della Vans bianca.
Prendo il mio zaino della eastpack rosso, pieno di scritte e frasi significative per me, lo skateboard ed esco di casa.
Sono le 8.32 merda! A quest'ora dovrei già essere a scuola, Zac mi ha avvertito che se salto un altro mese di scuola torno con lui a Los Angeles.
Devo trovare un ottima scusa, abbiamo la Wilson ora e quella non perdona di certo.
***
-"signorina Efron, le sembra l'orario di entrare in classe?!? È in ritardo di tre quarti d'ora!"
-"mi scusi miss Wilson è che ho fatto tardi ad arrivare..."
-" lo avevamo capito questo. Ha perso ancora tempo ad arrivare con il suo stupido aggeggio a rotelle?!? Non cambia mai, sempre la solita presuntuosa bambina immatura e viziata che non cresce mai."
-" 1. Si chiama skateboard quell'aggeggio, 2. Non sono presuntuosa ne viziata, ne immatura: infatti vivo da sola qui a Londra e riesco a cavarmela benissimo, 3. La smetta di offendermi. È un'ordine."
Non so perché ma mi ha sempre trattato male la Wilson, mi ha sempre dato l'idea di essere gelosa di me, anche se non so bene per cosa, ma mi ha sempre trattato male e ha sempre cercato di ferirmi anche se ha riscontrato poco successo.
Le ore successive sono passate velocemente, niente più litigi con i prof o altro, solo lunghe e stancanti lezioni di storia, arte e algebra.
Questo pomeriggio devo uscire con Max, dobbiamo andare a preparare la discoteca di un suo amico che ha appena aperto. Approfitterò della situazione per trascinarlo in un negozio che ho visto vicino alla 'piazza grande', chiamata da noi del quartiere così, dove c'è un cappello della Obey che mi piace, lo voglio comprare.
Sono arrivata a casa, prima di arrivare ho fatto un salto al bar di Jamie e ho comparto un toast per pranzo.
Fra poco arriva Max, devo prepararmi in fretta.
Sento bussare alla porta, apro: è Max, è arrivato, lo riconoscerei ovunque dai suoi capelli neri e dalla sua carnagione abbronzata. Ha due occhi profondi e verdi molto simili ai miei. É simpatico come ragazzo, inizialmente lo odiavo appena arrivata perché mi dava sempre filo da torcere, poi abbiamo iniziato a frequentarci e a uscire insieme.
È come avere un altro Zac alle calcagna, solo meno educato e protettivo.
-"Ehi Efron, muoviti!" Mi riporta alla realtà la sua voce irrompendo nei miei pensieri.
-" Non chiamarmi così, sai che lo odio." Gli rispondo con tono arrogante
Scendo di corsa le scale della palazzina e salto sulla sua moto.
-" Muoviti prima che ti lascio qua!"
-" Non ne avresti il coraggio"
-" Attento Max, non sfidarmi; potresti finire male!"
-" Sto già tremando !"
Gli faccio una linguaccia in risposta, e poi scoppiamo a ridere entrambi.
Era da tanto che non ridevamo così.
Accende la moto, accelera e partiamo.
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Choices || H.S
FanfictionEmily Efron. Il mio cognome, la mia condanna. Zac Efron é mio fratello, uomo a dir poco assillante ed immaturo nonostante la sua maggiore età, viziato ed abituato a vivere nello sfarzo. Io, a differenza della mia famiglia, mi sono allontanata dal m...