HARRY'S POV
Mi svegliai di soprassalto quando Zac entrò nella nostra stanza sbattendo la porta alle sue spalle e gridando.
-" Dove cazzo è? Harry, dove cazzo si è cacciata!" mi urlò contro, aveva gli occhi iniettati di sangue e a momenti gli cadevano fuori dalle orbite.
-" Chi?" chiesi lentamente, ancora un po' frastornato stiracchiandomi.
-" Secondo te?" rispose sgarbatamente "Dov'è Emily?"
Gli indicai il punto a fianco a me prima di girarmi e vedere uno spazio bianco e freddo accanto al mio corpo.
-"E-era..qui.." balbettai intanto che cercai con lo sguardo un indizio che mi potesse far capire dove fosse sparita ma nulla "Prima che ci addormentassimo era qui." ripetei posando lo agarico di Zac.
-" Vuoi dire prima che ti addormentassi." ripeté scocciato.
-" No, si era addormentata prima lei e poi io. Ne sono sicuro. Mi sono messo a cantare per farla addormentare e ci sono riuscito." risposi a mia volta irritato.
Con un balzo uscii dal letto e mi sistemai i capelli con le mani intanto che mi avviavo nel corridoio e poi giù dalle scale per andare in cucina. Ispezionai velocemente la casa da cima a fondo, ma nulla. Era scomparsa.
Ritornai nel salotto e mi lasciai cadere a peso morto sul divano mentre Zac faceva la sua comparsa appoggiandosi allo stipite della porta e dando un colpo di tosse per farmi capire che ci fosse anche lui.
-"Ho trovato queste." mi disse, abbassò lo sguardo non appena incrociò il mio e a piccoli passi si avvicinò a me, mi lanciò due lettere bianche e poi ritornò sui suoi passi a grandi falcate senza dire più una parola.
Girai una delle due lettere. Su una c'era scritto il mio nome, era la sua scrittura.
A Harry
L'altra era completamente bianca e ben sigillata. Aprii per prima quella con il mio nome ed iniziai a leggere sussurrando.
***
Jessie sbuffò ancora quado terminai di raccontarle gli avvenimenti di qualche ora prima.
-" È tutto?" mi domandò quando finii.
Annuii "Si.."
-"Bene." disse sollevandosi dalla sedia su cui era stravaccata e fece per andarsene ma io fui più veloce e le afferrai un polso.
-" Non lasciarmi anche tu." la supplicai con le lacrime agli occhi ma mi scostò il polso e prima di andarsene richiudendosi la porta alle spalle mi rispose acidamente.
-"Mi ha persa nello stesso istante in cui le tue labbra hanno sfiorato le sue." e sparì.
Avevo perso due persone importanti in un giorno, non ero mai stato peggio. Davvero. Mi veniva da vomitare di continuo, non riuscivo nemmeno a muovere un muscolo e parlavo a fatica. Mangiai una fetta di pane e non riuscii a bere nulla, avevo lo stomaco completamente chiuso. Rimasi a letto per due interi giorni a disperati sulle mie disavventure e sui miei errori che continuavo a commettere senza sosta e senza mai capire i ricommetterli.
EMILY'S POV
Ero in doccia mentre la musica del mio telefono andava a tutto volume, facendo da sottofondo al mio momento di totale relax. Mi stavo sciacquando i capelli completamente ricoperti dalla schiuma dello shampoo quando il mio telefono prese a emettere quella sua suoneria tanto odiosa. Inizialmete lo lasciai squillare ma quando la chiamata di ripeté per tre volte decisi che era giunto il momento di uscire e rispondere a quel mittente tanto fastidioso.
Uscii dalla doccia e mi avvolsi il telo bianco attorno al corpo e poi uno attorno ai capelli, dopo afferrai il telefono e risposi.
* Pronto?*
* Oh Emily, era ora che rispondessi. Lavati di meno.* mi rispose Niall con il suo solito tono allegro.
*Ehi Niall.* lo salutai *come va? E soprattuto come fai a sapere che ero in doccia?* gli domandai stupita.
* Tutto bene, comunque ho un'amica che è una maniaca dell'essere pulita, dai com'è. Se non si fa una o due docce al giorno si suicida.* ed emise un risolino.
* Sei un idiota.* e mi misi a ridere con lui.
Mi serviva proprio l'aiuto di Niall, era una settimana abbondante che non ridevo, se non di più. Ero sempre sotto pressione, nervosa e facilmente irritabile. Già avevo un pessimo carattere di mio, troppo irascibile ma in quelle condizioni ero davvero ingestibile.
*Grazie Niall, mi serviva una tua battutina stupida.* lo ringraziai ridendo ancora.
Io e Niall parlammo per una mezz'ora abbondante mentre mi vestivo dato che avevo messo la chiamata in viva voce e avevo appoggiato il telefono sul lavello in modo da poter fare tutto senza problemi. Parlammo di tutto, o meglio di ciò di cui potevo parlarne. Quando misi giù e uscii dal bagno trovai Louis accovacciato sul letto mentre si rigirava fra le dita il lembo della maglietta che stava indossando. Non appena mi vide si sistemò esigenze mise a sedere bene; qualche minuto dopo iniziò l'interrogatorio.
-" Con chi parlavi?"domandò sospettoso.
Inizialmente si fece spazio nella mia mente di rispondere con 'Harry' Mami trattenne solo il fatto di sapere quanto stesse soffrendo già senza il mio contributo nel peggiorare la situazione, così dissi la verità.
-" Era Niall. "
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Choices || H.S
FanfictionEmily Efron. Il mio cognome, la mia condanna. Zac Efron é mio fratello, uomo a dir poco assillante ed immaturo nonostante la sua maggiore età, viziato ed abituato a vivere nello sfarzo. Io, a differenza della mia famiglia, mi sono allontanata dal m...