CHAPTER 45

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Ed sarebbe passato bel giro di dieci minuti al massimo. Ero fuori dall'entrata principale di quella che era stata in parte la mia residenza insieme a Zac. Ammirai un'ultima volta quell'enorme tenuta e come al solito ne rimasi stupita: non aveva limiti, file di molteplici alberi che si estendevano ordinatamente, un prato senza fine. La casa poi, non c'erano parole per descriverla. Avrà avuto come minimo una ventina di camere da letto, escluse quelle della servitù, ogni camera aveva un bagno proprio ed inoltre c'erano tre bagni ad ogni

piano. Aveva una palestra, due studi, una camera di registrazione, una mansarda enorme che era praticamente parte della mia stanza, quattro cucine e sei salotti, infine c'erano due sale da pranzo enormi e un intero piano dedicato a qualcosa di simile ai balli reali che però non venivano mai organizzati. In quella stanza mi ricordo di aver combinato un sacco di casini quando vivevo ancora lì. Ad esempio una volta Zac aveva invitato i suoi amici con i quali aveva realizzato il film High School Musical a casa nostra, nel salone, e mi

ricordo che avevo messo una decina di rospi nel pianoforte dato che per quel giorno mi aveva vietato di uscire con Evelyn giusto per assistere ad un'altra sua stupidissima prova di recitazione. Così non appena schiacciò il primo tasto si sentì un primo 'Craak' e poi ci fu anche il secondo, il terzo..fino a quando non se ne rese conto, aprì il pianoforte e ci trovò dentro un esercito di anfibi. Per questo scherzo così dannatamente divertente Zac mi punì, mettendomi in una delle stanze degli ospiti, prive di qualsiasi divertimento, e mi mandò per due mesi e mezzo ad un corso di bon ton; fu una fra le punizioni peggiori che mi inflisse.

Ritornai alla realtà non appena sentii uno scricchiolio familiare, sollevai lo sguardo e riconobbi la Jeep nera di Ed. Lo salutai e non aspettando nemmeno che fermasse l'auto buttai direttamente la valigia nel bagagliaio prima di infilarmi in macchina.

-" Pronta?" mi domandò, dandomi una veloce occhiata.

-" E a cosa?" ridacchiai, sembrando più isterica che divertita sul serio "A vincere o alla morte certa?"

-" Non sei obbligata a farlo. Lo sai." mi zittii lui.

-" Invece lo sono. L'ho promesso a James e-" ribadii

-" E io mantengo sempre le promesse.. e bla bla bla." mi imitò sollevando una mano dal volante, l'aprì e la chiuse velocemente.

Sbuffai ripetutamente e mi appoggiai con il gomito alla portiera, guardando fuori dalla macchina.

***

-" Allora stasera dobbiamo ritrovarci ad Hyde Park. Sii puntuale, alle 7.30." puntualizzò Ed prima di lasciarmi sola davanti all'hotel "E ricordati: abito nero lungo con scarpe da ginnastica però."

Afferrai la valigia ed incominciai a trascinarmela dietro verso la reception. Chiesi alla receptionist le chiavi della mia stanza e poi andai a disfare la mia valigia. Entrai nella stanza e dopo aver messo nell'armadio solo i vetusti che avrei usato il giorno seguente. Presi poi il mio lungo vestito nero, con uno strascico con delle parti in tulle nero brillantinato e senza spalline.

Andai in bagno e mi feci una doccia veloce, mi asciugai i capelli e mi truccai leggermente con del mascara, matita nera e poi un leggero tocco di fard. Dopodiché mi infilai il mio vestito e le mie scarpe da corsa nere, in modo che potessero mimetizzarsi con il colore del vestito. Ritornai nuovamente in bagno quando dovetti raccogliere i capelli in una sottospecie di crocchia, anche se non uscì nel migliore dei modi, ma mi accontentai. Quando vidi l'orario mi resi conto del ritardo che avevo quindi corsi fuori dalla camera e poi la richiusi, nascosi le chiavi sopra la porta, facendo attenzione in modo che nessuno vedesse nè me ne loro, e poi scesi in strada chiamando un taxi.

Raggiunsi Hyde Park dopo quasi tre quarti d'ora di coda e quando vi giunsi trovai un Ed e uno Zayn abbastanza nervosi e scocciati insieme a qualcuno che non mi aspettavo.

Choices || H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora