Sono appena andata via dalla casa di Jamie.
Sono le 7.55, dovrei andare a scuola. Non ho voglia. Balzerò un giorno, non m'imoporta.
Sono stanca. Ieri sera ho fatto troppo tardi. Devo regolarmi con gli orari.
Dovrei incontrarmi con Max e gli altri questo pomeriggio ma non ho voglia. Ho bisogno di pensare; credo che andrò alla villa. È un mese ormai che non ci metto più piede. Prima però mi vado a cambiare, vestita così di giorno qui a Londra sembro una sgualdrina.
Devo andare a farmi un giro nella piscina della villa: ormai è quasi estate credo che darò 'qualche' festa come al solito, non vorrei mai ritrovarmi l'acqua verde un'ora prima di un parti.
***
Woow, si vede che non entro qui da tanto, c'è un po' di polvere ma è tutto abbastanza in ordine. Se Zac non ha ancora mandato nessuno a rimproverarmi perché non ci vivo come promesso, significa che ho ancora una scoperto che vivo ancora in quella che lui chiama 'topaia'.
Andai in giardino e controllai la piscina. Grazie a dio l'avevo coperta quell'anno e quando levai il telone notai che era ancora abbastanza pulita, se non per qualche schifezza che galleggiava in superficie.
Perlustrai il giardino e notai che era tutto a posto, se non per l'erba che era un po' troppo alta, dovevo chiamare un giardiniere e subito.
Andai in quella che dovrebbe essere camera mia e aprii l'armadio bianco laccato: era pieno di vestiti firmati, di Abercrombie, della Hollister, Armani, Guess... le solite marche da ricconi.
Mi tolsi i jeans e la maglia e misi una canotta gialla con scritto FREE, era una delle poche che avevo portato dal mio appartamento.poi presi dei pantaloncini in tuta e mi sdraia sul letto e mi misi a pensare.
Ho cercato tutta la mattinata a distrarmi ma avevo un chiodo fisso. Quel ragazzo : Harry.
Come faceva a sapere dove abitavo?
Glielo aveva detto forse Mare?
Probabilmente si, è talmente innamorata persa di loro che farebbe qualsiasi cosa per farli felici.
Odio le ragazze che fanno così. Sono così stupide. Fanno di tutto solo per accontentare qualcuno di famoso e capriccioso. Ragazzi simili a Zac.
E se Ally gli avesse pure spiegato chi ero? E dove poteva trovarmi quando non ero a casa? Della villa, della pista da skate, del bar di Jamie, della mia scuola, di tutto quello che avevo detto a lei ieri sera?!
No. No. Non poteva essere.
Decisi di andare a fare shopping, dovevo compare delle rotelle nuove, avevo rotto due di quelle vecchie e quelle di scorta che avevo non andavano bene, poiché avevo combinato montatura allo skate.
***
Non era possibile, sono già entrata in quattro negozi diversi e nessuno che ce le aveva
-" mi dispiace signorina, ma non ce le abbiamo ancora, ci dispiace, ma sono fra gli ultimi modelli le vostre" mi rispondevano tutti così.
Decisi di arrendermi ed entrai in un negozio di scarpe; non ne avevo bisogno, volevo solo fare un giro così.
Poi uscii e mi avviai per le strade di Londra, andai da Starbucks e presi qualcosa da bere, pagai e me ne andai. Avevo preso una specie di frullato al cioccolato con la panna.
Mentre camminai presi il telefono dalla tasca dei jeans e vidi il messaggio arrivato : era di Ryan :
* hey che c'è? Va tutto bene? Oggi non ti ho visto alla pista...*
Cazzo, devo dire che Ryan mi ha sempre capito in fretta.
* ehm si, si, va tutto bene, sono solo un po' stanca per ieri sera :)*
* ok va bene, se c'è qualche problema vieni da me e Alex*
* va bene, grazie *
Ecco, non feci neanche in tempo a inviare il messaggio che qualcuno mi urtò con il braccio.
-" Imbecille" gli urlai " guarda dove metti i piedi!"
Mi si era rovesciato addosso un po' di frullato, merda!
-" Ehi scusa imbecille a chi?!" mi rispose da dietro.
Grazie a dio non mi aveva riconosciuto, ci mancava solo questa, porca puttana!
Non mi voltai neanche dissi solo un semplice
-" Lascia stare " e me ne andai, presi lo skate che avevo nello zaino, lo misi a terra, mi diedi una spinta e andai in direzione del parco, era lì dove mi ritrovavo con gli altri, lì c'era la pista per gli skate, tutti i salti.
Cercai Max con lo sguardo e lo vidi con gli altri, c'era anche Mare.
Non c'erano gli One Direction. Grazie a dio di giorno cercavano di non farsi notare troppo.
***
-" Uhh, brava Efron, hai saltato le scuola, sei sempre la solita cattivella!" mi disse Evans.
Lo odiavo letteralmente. Era un ragazzo stupido, bello ma stupido, che si faceva desiderare dalle ragazze, che le usava.
Alto, occhi verde smeraldo, capelli biondo cenere, rasato ai lati con il ciuffo tenuto su dal gel, lo skate sotto il braccio e lo zaino in spalla pieno di bombolette.
Non cambiava mai. Era sempre stato così.
Però io ero cambiata. L'unica fra noi due che ha osato cambiare.
Sono la sua ex. È stato il mio ultimo ragazzo.
Mi usava, mi faceva e poi spariva per due o tre giorni. Voleva solo arrivare al letto. Non gliel' ho mai permesso. Mi aveva picchiata prima che lo lasciassi.
Ora lo odio.
Mi trattenni per non saltargli addosso e staccargli la pelle con le mani.
-" Oh, ciao Evans." dissi con toni fermo " ti vedo in forma..." mi avvicinai a lui, mi era venuta una di quelle idee da bastarda che solo io potevo avere...
-" Lo so, divento ogni giorno più attraente" mi rispose menandosela tutta
-" Hai messo su un po' di muscoli no?" gli chiesi con aria un po' ingenua
-" No, sempre lo stesso, non vado neanche più in palestra..." mi disse " ho litigato con il coach.."
-" Ah, mi dispiace"dissi " ero bravo"
Ero davanti a lui, stavo per farlo incazzare e di brutto.
-" Vuoi venire con noi a bere qualcosa?" gli domandai avvicinandomi ancora di più
-" Va bene" aggiunse " vengono anche i miei amici "
- " Ok ok"
Andai da Jamie e intanto che camminavo feci finta di cadergli addosso e per sbaglio lo baciai.
Sapevo che avrebbe colto l'occasione al volo. Era fin troppo prevedibile a volte.
Mi stava facendo e di gusto, così ne approfittai e gli tirai una ginocchiata dritta nelle 'parti basse'.
Si stacco da me e provò a soffocare delle grida di dolore mentre mi spingeva via.
Aveva funzionato.
É stupido quel ragazzo, si. Ma non pensavo fino a questo punto...
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Choices || H.S
FanfictionEmily Efron. Il mio cognome, la mia condanna. Zac Efron é mio fratello, uomo a dir poco assillante ed immaturo nonostante la sua maggiore età, viziato ed abituato a vivere nello sfarzo. Io, a differenza della mia famiglia, mi sono allontanata dal m...