CHAPTER 36

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HARRY'S POV

Composi velocemente il suo numero ed attesi che rispondesse, anche se nutrivo poche speranze dato che a Londra erano più o meno le 3.30 del mattino.
Svariati squilli a vuoto fecero accrescere la mia ansia, fino a quando questa non venne spazzata via da una voce femminile che rispose dall'altro capo del telefono.

*P-pronto?* rispose balbettando, il tono di voce era quasi un sussurro impercettibile, segno che l'avevo appena svegliata.

*Emily, sono Harry.* dissi con tono sicuro *Va tutto bene?* le domandai poi, facendo uscire allo scoperto il mio lato premuroso e protettivo nei suoi confronti.

*H-Harry?!* esclamò incredula *Non ti sei fatto sentire per tre giorni, come dovrei stare secondo te?* disse arrabbiata anche se dal tono di voce sembrava anche delusa, nonostante provasse a nasconderlo.

*Lo so, sono stato abbastanza preso dai miei nuovi amici.* le spiegai.

Anche se ero ancora innamorato di lei, non avevo affatto timore e non provavo dolore nel metterla alla prova per vedere fino a che punto ci tenesse a me; quindi continuai a raccontare di come mi stavo divertendo in quei giorni, le raccontai di Jessie, di quanto era simpatica e di quanto mi divertissi con lei.

*Te ne sei andato per me, non è vero?* mi chiese retoricamente sebbene conoscesse perfettamente la risposta.

Quando non sentì alcuna risposta da parte mia insistette per averne una, fino a quando non ammisi di essermene andato per lei.

*Harry non sia quanto cazzo mi dispiace, sto impazzendo senza te, qui è tutto una merda. Okay ho Zayn, Liam e Niall che mi tengono compagnia ma ho perso Jamie dopo la spar-* si bloccò a metà parola rimandando in silenzio e non volendo romperlo, fui io a chiederle di terminare la frase.

*Perché hai litigato con Jamie?* le domandai facendo finta di non sapere nulla usando un tono ingenuo.

*Uhm..niente. Una sciocchezza.*

*Allora una sparatoria è una sciocchezza ora?* l'accusai usando un tono autoritario.

*Cosa d-*

*No, Emily. Non provare a mentirmi, so tutto e mi avevi promesso che ne eri uscita come io avevo promesso a te. Hai tradito la mia fiducia, te ne rendi conto?* le dissi con acidità, volevo farle capire che stava sbagliando, e di molto. Non poteva pensare che gli altri avessero sempre torto o che fossero sempre gli altro gli aggressori dai quali lei si difendeva; è un ragionamento scorretto dalla radice, senza senso e che porta al vuoto.

*Non sai niente.* disse secca e distaccata *Ciao Harry.*

*No, ciao Harry un cazzo. Ora tu ne esci. E subito.* le ordinai, pigiai un dito su uno dei lavandini affiancati nei bagni, in modo da sottolineare la mia decisone e la mia imposizione, come se lei potesse vedermi.

*Lo farei volentieri. Davvero.* ammise, sospirando un paio di volte come se fosse seriamente ciò che voleva, disse prima di concludere il discorso *Ma tradirei la loro fiducia. E io non voglio. Ho un conto in sospeso e a me la matematica non è mai piaciuta, in particolare i conti lasciati a metà.* e mi riattaccò il telefono in faccia.

Rimasi a dir poco allibito alle sue parole, era davvero irremovibile, ma non appena assimilai le sue parole, la rabbia prese il sopra vento dentro di me e tirai un calcio al cestino della spazzatura prima di uscire dai bagni e tornare al tavolo per bere qualcosa di caldo con Jessie.
Mi scrutò qualche istante prima di porgermi la domanda che tanto la tormentava dentro, glielo si poteva leggere in faccia.

-"Con chi parlavi?" mi domandò, i suoi occhi brillavano dalla curiosità.

-" Emily." risposi dapprima, poi aggiunsi "La ragazza che mi ha distrutto. Ho appena avuto una discussione con lei che è stata a dir poco devastante." ammisi abbassando lo sguardo prima di risollevarlo e chiamare una cameriera ed ordinando una Capirosca alla fragola [è un alcolico russo per chi non lo sapesse], le sfoggiai uno dei miei sorrisi più falsi, fingendo di stare bene.

Choices || H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora