CHAPTER 33

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Mi voltai verso il muro di cinta alle spalle di Oliver e vidi la canna di una pistola scomparire verso il basso causandomi un sorriso che provai a nascondere.

Mi voltai di nuovo cercando con lo sguardo Oliver volendone vedere la reazione a ciò che stava accadendo e lo trovai molto nervoso e arrabbiato che impartiva ordini di continuo ai suoi compagni.

-" Portatele via tutte e due!" urlò ad un tratto ed uno dei due ragazzi che mi stava affianco, afferrandomi per un braccio e facendomi pressione iniziò a strattonarmi mentre l'altro si mosse velocemente per riacciuffare Jamie che intanto stava cerando di scappare che però oppose resistenza tirandogli dei calci e dei pugni, graffiandolo con le unghie sul viso facendolo innervosire solamente il doppio quindi l'afferrò per i fianchi e se la caricò in spalla a mo' di sacco di patate e iniziò a correre velocemente verso la macchina.

Approfittai della situazione per liberarmi del ragazzo che mi stava trascinando tirandogli un calcio nelle parti intime e mandandolo a terra assestandogli un altro calcio no stomaco per assicurarmi di averlo messo fuori gioco almeno per un po'. Quando mi voltai per correre in aiuto di Jamie sussultai ritrovandomi faccia a faccia con Evans che mi tolse le corde che mi legavano i polsi e mi restituì la mia pistola.

-" Alla buon'ora." lo rimproverai massaggiandomi i polsi contornati da lividi violacei.

-" In tempo." mi corresse ridacchiando e già dosi in tempo per tirare un pugno sul naso ad un ragazzo provocando gli l'imminente uscita di sangue e poi ferendo un altro ragazzo con un calcio e dei pugni sul viso.

Mi voltai e mirai sparando al ragazzo che stava portando via Jamie e facendolo cadere ed accasciare a terra agonizzante. Corsi da Jamie e l'aiutai a liberarsi dalle corde che le legavano i polsi e poi mi aprii una via di fuga verso la casa mettendola al sicuro richiudendomi con lei in camera mia.

-" Mi dispiace, avrei dovuto dirti tutto." mi scusai con lei sedendomi su un l'angolo del letto giocherellando nervosamente con le mie dita delle mani e con la pistola ancora ben salda. Sollevai per poco lo sguardo dalle mie mani per spostarlo su di lei e la trovai a dir poco traumatizzata: lo sguardo perso nel vuoto, nessuna reazione le si poteva leggere sul volto se non una grandissima indifferenza, che probabilmente nascondeva una maschera di disgusto e paura, stava immobile e non muoveva nemmeno un muscolo.

-" Jamie...Io.." farfugliai , volendo una sua reazione positiva che non mi confermasse che l'avevo persa per sempre: un cenno del capo, una frase anche insensata,..qualsiasi cosa.

-" Cosa c'è?!" sbottò sollevando il capo, gli occhi gonfi e iniettati di sangue e lacrime "Hai messo in pericolo la mia vita, te ne rendi conto?!"

-" Pensavo di proteggervi così, di essere al sicuro!" mi giustificai biascicando.

-" Appunto: pensavi di essere, non di metterci. Se ce lo avessi detto saremmo tutti con il culo salvo ora. Poi cosa centra Evans?! Da quando vi frequentate?! Da quando siete amici?!"

-" Jamie, ma non l'hai ancora capito?! Io ed Evans ci odiamo, però ci siamo dentro entrambi!" rimasi in silenzio per dei lunghi minuti che sembrarono non terminare più quindi decisi di rompere il ghiaccio non appena sentii gli spari cessare " Andiamo, su. Ti riporto a casa. Qui arriveranno gli sbirri e tutto il resto. Muoviti." e mi incamminai verso la porta ma quando mi accorsi che lei non mi seguiva mi voltai osservandola.

-" Ma ti senti?!" mi gridò contro "Ora parli addirittura come loro!"

-" Jamie.. se avessi saputo che sarebbe finito tutto così avrei evitato di sicuro di legarsi così tanto a tutti voi." dissi con tono calmo provando a tranquillizzarla e a rassicurarla "Hai ragione venne avrei dovuto parlare ma avevo paura vi sareste allontananti da me-che forse sarebbe stata la cosa migliore per tutti in questo momento- ma giuro che se solo potessi tornare indietro cambierei le cose."

Choices || H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora