Appena raggiunsi il residence in cui avrei alloggiato iniziai a svuotare la valigia e a sistemare i miei vestiti nei vari armadi.
Mentre riordinano i vestiti pensavo a ciò che era successo il giorno prima: avevo passato la serata e la notte su un'aereo insieme ad una vecchia isterica e a due bambini.
Ripensasi a quella bambina, a quella Tara.
Forse è anche per questo che è così sulla difesa: non ha mai avuto nessuno a controllarla e ha dovuto fare sempre tutto da sola, compreso affrontare i percoli.
Forse ho sbagliato ad andarmene, aveva bisogno di me. O forse ho fatto bene; devo prendere del tempo per me stesso, per riflettere e per divertirmi.
Mi avvicinai ad una cassettiera un legno verniciata di grigio e presi il mio telefono sulla quale era appoggiato e lo accesi dato che era rimasto spento anche dopo che ero sceso dall'aereo.
Non appena lo accesi trovai una chiamata persa da Emily e pochi secondo dopo mi arrivò un messaggio dalla segreteria telefonica in cui mi informava di avere un messaggio vocale ma lo ignorai.
Quando sono partito per questa vacanza ho giurato di non pensare a lei e di provare a dimenticarla.
Anche se... forse vuole dirmi.. no, no.
Harry smettila. Riprenditi e smettila.
Misi il mio iPhone e il mio portafoglio nella tasca posteriore dei jeans e poi uscii comprendomi la testa con il cappuccio della felpa.
Quando uscii misi anche i miei Ray-Ban neri con le lenti a specchio dato che c'era un sole accecando essendo le 10.30 del mattino e mi affrettai a chiamare un taxi al quale diedi l'indicazione di portarmi dal parrucchiere più bravo che conoscesse in tutta New York.
Dopo mezz'ora arrivammo ed entrai di corsa per evitare qualche inconveniente.
-" Buongiorno." mi salutò un uomo sulla cinquantina con dei capelli corvini tirati indietro.
-" Salve." ricambiai il saluto tendendo lo sguardo fisso a terra "Avrei bisogno di un taglio di capelli." spiegai le mie intenzioni.
-" Certo, si accomodi pure ragazzo. Solo le devo chiedere di mettere la sua felpa nel guardaroba."
-" Va bene." e mi abbassai il cappuccio sfilando cautamente la felpa e andando a riporla su un appendino nel guardaroba.
Poi mi andai a sedere su una poltrona girevole situata davanti ad un enorme specchio appeso al muro.
-" Allora ragazzo, come vuoi i capelli?"
-" Non lo so.." ammisi " ma voglio sicuramente tagliare i miei riccioli, questo è sicuro."
-" Non hai nemmeno una mezza idea?"
-" Più o meno. Vorrei farmi i capelli corti ai lati e dietro, togliendo tutti i riccioli invece davanti vorrei avere un ciuffo da tenere su con del gel." spiegai la mia possibile idea.
-" Si, si può fare. E dovrebbe starti anche bene." mi sorrise afferrando un carrellino sul quale erano appoggiato spazzole, forbici di svariate misure, lacca, gel, pettini, mollettoni... poi mi mise attorno al corpo una specie di telo e dopo avermi bagnato i capelli iniziò a tagliarmeli e a pettinarli, tirarli e tutto il resto, insomma quello che serviva fare per il taglio di capelli come volevo io.
Dopo un'ora circa ero in giro per le strade di New York con un nuovo taglio di capelli e sinceramente ero quasi irriconoscibile difatti anche io mi ero riconosciuto a stento quando mi ero guardato allo specchio poiché i miei riccioli sono sempre stati una parte caratterizzante di me.
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Choices || H.S
FanfictionEmily Efron. Il mio cognome, la mia condanna. Zac Efron é mio fratello, uomo a dir poco assillante ed immaturo nonostante la sua maggiore età, viziato ed abituato a vivere nello sfarzo. Io, a differenza della mia famiglia, mi sono allontanata dal m...