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Mi svegliai con Percy che mi abbracciava come un orsacchiotto. Aveva la testa sul mio seno e dormiva tranquillo con quell'espressione serena  che aveva solo quando non sognava. Sorrisi e scossi la testa dandogli un bacio sulla testa.

Lo sgrullai un po'. Papà ci faceva dormire in stanze separate ma qualche volta si addormentava in camera o io in camera sua, quindi dormivamo insieme. - Percy?

Lui fece: - Mmm... - poi mi strinse più forte. Gli passai una mano tra i capelli e gli accarezzai una guancia. - Percy... devo alzarmi. Dai, su, poi dormirai ancora.

- Oh, su - mi pregò lui, accoccolandosi a me. Aprì i suoi meravigliosi occhioni verdi e mi fece gli occhi dolci. - Perché non resti un altro po'? Con te non mi vengono gli incubi. É il mio compleanno oggi, fallo per me.

Gli diedi un bacio sulla testa e sorrisi. - Mi dispiace, non posso. - lui sbuffò e mi lasciò libera. Sospirò e si girò dall'altra parte, portandosi il lenzuolo sopra la testa. Io mi alzai e gli lasciai un bacio sulla guancia, visto che non voleva farsi baciare sulle labbra. - Non te la sei presa, vero?

- No, certo - disse, ironico. - Come se tu non te la prendessi quando ti dico di no. - si rimise il lenzuolo sopra la testa. - Poi non ti lamentare quando sono io a non voler rimanere con te.

- Oh, non te la prendere. - lo tranquillizzai accarezzandogli i capelli. - Non é che non voglio stare con te, ma devo andare, okay? - gli diedi un bacio sulle labbra, stavolta mi lasciò fare. - Ti amo.

Lui sospirò e richiuse gli occhi, facendo un lungo sospiro. Mi sbrigai a vestirmi, e presi dei pantaloncini azzurri e una maglietta bianca con la lettera "L" quella di Death Note.

Mio padre mi aspettava in cucina, per la festa di compleanno a sorpresa di Percy. Dovevamo andare a prendere i ragazzi all'aeroporto senza che lui lo sapesse. Tommy, che aveva dormito accanto a noi, fece per seguirmi ma lo bloccai rimettendolo sul mio letto, accanto a Percy.

- No, piccolo - gli dissi, posandolo vicino a Percy. - Non puoi venire con me. Devi fare compagnia a papà. - gli diedi un bacio sulla testina e ne diedi uno leggerissimo sulle labbra a Percy, che intanto si era addormentato. - Torno presto - dissi a tutti e due.

Poi scesi le scale e raggiunsi mio padre, che mi aspettava in cucina con la colazione preparata di Gabriella, che adorava cucinare, anche se avevamo delle domestiche che venivano ogni mercoledì e lunedì.

Mi sedetti al tavolo prendendo un biscotto blu che io e Percy avevamo fatto insieme. Li facevamo ogni volta che rimanevamo a casa da soli, visto che a tutti e due piaceva fare i biscotti.

- Sono buoni - disse mio padre, addentandone uno. - Li fate insieme?

- Sì - risposi. - Ma Percy é più bravo di me. La ricetta é di sua madre. É un sui modo per ricordarla. Gli manca tanto. - ricordai come cercasse di non piangere ogni volta che la vedeva in un incubo. - Era il suo punto di riferimento. Una delle poche persone che gli aveva sempre voluto bene, non é facile per lui vederla negli incubi e non scoppiare a piangere dopo, ma ce la fa. Non so come, ma ci riesce. Vorrei essere forte quanto lui.

Mio padre rimase in silenzio. Dopo qualche manciata di secondi, mi chiese: - Avete dormito insieme stanotte? - lo guardai sbalordita. - Papà! - esclamai. - Non posso dormire una notte col mio ragazzo?

- Rispondi - insistette lui, lanciandomi uno sguardo severo. - Hai dormito con lui?

- Sì, ma non abbiamo fatto niente - risposi, un po' arrabbiata con lui. - Si é addormentato mentre guardavamo un film e non volevo svegliarlo. Lo sai che dorme poco, per una volta che dorme tranquillo!

Senza Te Non VivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora