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Fui svegliata da mio padre che mi sgrullava. Mugugnai, togliendomi i capelli dalla faccia. Mio padre mi guardò preoccupato, notando le mie guance bagnate e i miei occhi rossi.

- Dai, Pips - mi disse, accarezzandomi la testa. - Devi andare a lavoro.

- Non ce la faccio - risposi io, ributtando la testa sul cuscino. Ero ancora stanchissima. - Non ho dormito per niente e non sono dell'umore.

Mio padre mi guardò con sguardo severo. - Devi andarci lo stesso, Pip. Magari tra qualche giorno ti prendi un giorno libero, ma oggi devi andarci. Devi distrarti e lavorare ti distrae molto.

Mi misi a sedere, stropicciandomi gli occhi. - Va bene. Il tempo di vestirmi e scendo.

Mio padre mi diede una pacca sulla spalla e scese al piano di sotto. Io mi alzai, dirigendomi in bagno. Mi fermai davanti allo specchio e notai un luccichio sul mio collo. Era una catenina d'oro, con il segno dell'infinito alla fine. Mi venne una fitta al cuore. La notte prima non me n'ero accorta, ma anche mentre lo tradivo, io... avevo la collana che Percy mi aveva regalato a San Valentino al collo, un simbolo del suo amore.

Un'altra fitta al cuore, ma questa volta era insopportabile. Alcune lacrime mi rigarono le guance, perché non avevo né la voglia​ né la forza di fermarle. Come avevo potuto insultarlo in quel modo spietato? Non sapevo se se ne era accorto, ma l'avevo indossato come se niente fosse mentre mandavo a puttane tutta la nostra storia, tutto il suo amore per me. Lo avevo usato e gettato come se fosse solo un oggetto.

Singhiozzai, ed ebbi la tentazione di prendere la lametta e tagliarmi le vene. Avevo avuto la crudeltà di tradirlo con quella collana addosso, come se niente fosse. Come se il suo amore fosse solo un gioco, e lui il mio giocattolino. Ero una persona orribile, che aveva avuto il coraggio di tradirlo con la prova del suo amore addosso, come se non gliene importasse niente del significato che aveva avuto per lui. Come avevo avuto il coraggio di fare una cosa del genere? Come avevo potuto fargli questo? Ero un mostro.

Dopo vari attimi di esitazione, me la tolsi e la guardai bene. Era bellissima, semplice ma estremamente dolce. Nel segno dell'infinito erano incastonate delle pietre bianche. Ricordai il giorno in cui me l'aveva regalata, il nostro prima San Valentino da fidanzati ufficiali. Mi aveva portato a cena fuori e mi aveva regalato una rosa, poi quando mi ero infilata nel letto accanto a lui mi aveva porso quella scatoletta, rossa, e mi aveva: "Buon San Valentino, amore mio". Io l'avevo aperta, con un sorriso a trentadue denti e quando l'avevo vista gli ero saltata addosso e avevo iniziato a baciarlo dappertutto. Lui me l'aveva messa, poi avevamo fatto l'amore.

Altre lacrime mi rigarono le guance, mentre invece un piccolo sorriso nacque sulle mie labbra ripensando a quella notte. Era stata una delle notti più dolci della mia vita e quando avevamo fatto l'amore era stato lento e intenso, come piaceva a me. Il mio sorriso si spense ripensando alla facilità e velocità con cui ero riuscita a mandare all'aria tutto. Due anni di amore mandati all'aria per la mia stupidità.

Mi strinsi la collana al petto, crollando in ginocchio tra le lacrime e i singhiozzi. Lui non era un giocattolo, il suo amore amore non era un gioco, e io avevo mandato tutto all'aria. Percy mi aveva chiesto perché avevo rovinato tutto, perché gli avevo fatto tutto questo. La verità era che non lo sapevo. Non aveva il minimo senso. Lo amavo con tutto il cuore e lui mi dava tutto ciò di cui avevo bisogno. Non avrei avuto il motivo di fargli una cosa del genere. Allora perché mi ero rovinata la vita da sola?

Mi dissi di smettere di pensarci. Mi asciugai le lacrime con il dorso della mano, stringendo la collana nel palmo. Poi la posai al lato del lavandino, mentre mi lavavo la faccia per togliere i residui di lacrime e sonno dal viso. Mi truccai quel giorno, con tanto fondotinta per la notte di inferno che avevo appena passato. Mi asciugai la faccia e tirai su col naso, facendo un respiro profondo e cercando di calmarmi. Non volevo che mio padre mi vedesse in quel modo.

Senza Te Non VivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora