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Fui svegliata da un raggio di sole troppo intenso. Percy era accanto a me, nudo. Coperto solo dal lenzuolo azzurro.

Dopo la notte di fuoco avuta la sera prima mi sentivo ancora tutta indolenzita per la troppa eccitazione. Allison, Arianna e Connor erano andati a New York quella sera per vari motivi. Allison e Connor per avere un po' di privacy mentre facevano cose. Arianna voleva andare a prendere un po' di cose nell'appartamento della madre e il patrigno e aveva deciso di passare la notte lì, per poi tornare la mattina dopo. Noi ne avevamo approfittato.

Le tende della finestra erano chiuse, ma alcuni raggi penetravano lo stesso nella stanza.
La porta era chiusa a chiave. Era la prima volta che lo facevamo al campo, da quando eravamo tornati. La stanza era in comune e il letto piccolo, quindi di solito preferivamo non farlo, ma dato che quella volta eravamo soli...

Io e Percy non ci divertivamo così da quando ero rimasta incinta. Dal sei giugno avevo costante nausea, mal di testa e zero voglia, e lui non mi chiedeva mai niente, probabilmente aveva capito che non era aria. Ma adesso avevamo recuperato.
Prima di venire al Campo, verso la seconda settimana d'agosto, eravamo andati a fare l'ecografia. La dottoressa pensava fossero gemelli, ma non ne era ancora sicura, visto che ero incinta solo da due mesi e mezzo. Comunque, stavano tutti e due bene.
Ero felicissima, anche se un po' preoccupata.

Sorrisi e mi stesi su di lui, con un bacio buongiorno. Lui si svegliò e, un paio di secondi dopo, ricambiò accarezzandomi le gambe.
Lui si mise a sedere e io a cavalcioni su di lui. Approfondii il bacio schiudendo le labbra e cominciammo quel gioco con le lingue che amavo tanto.

- Santi numi, ci voleva un po' di sesso sfrenato. - scherzai, sorridendo maliziosa a pochi centimetri dalle sue labbra.

Lui fece un sorrisetto divertito, da piantagrane. Durante la guerra non mi piaceva molto, ma ora me ne ero innamorata. Come mi ero innamorata di lu- Da come ti mordi il labbro direi che hai ancora voglia. - constatò.

Ridacchiai. Improvvisamente lui ribaltò la situazione, spingendomi dolcemente contro il materasso. Lanciai un urletto di sorpresa e divertimento. Con lui non mi sarei mai annoiata. Fece combaciare le nostre labbra. Allacciai le braccia al suo collo, ricambiando con molto piacere.

- Credo che sia meglio vestirsi. - disse poi togliendosi da sopra di me. Prima che si alzasse gli diedi un bacio sulle labbra.

Io annuii e recuperai i miei vestiti che la sera prima avevamo lanciato il più lontano possibile da noi. Diciamo che avevamo il bisogno incontenibile di toglierceli di dosso.

Mi rimisi gli slip mentre Percy andava a farsi una doccia veloce. Reindossai il reggiseno del giorno prima, dei pantaloncini di jeans elasticizzati e una maglietta del campo di Percy. Mi si era ingrossato il seno e le magliette larghe lo nascondevano bene. E poi avevano il suo profumo. Io adoro il suo profumo. Era come se mi abbracciasse.

Percy uscì dal bagno e, come al solito, era bellissimo. I capelli neri scompigliati, il sorriso bianchissimo, gli occhi verdi. Era semplicemente meraviglioso.
Indossava dei bermuda di jeans neri e una maglietta del campo. Era bello come un dio. Anzi, più di un dio.
Percy aprì le tende e guardò fuori dalla finestra.

- Esci dalla finestra, così nessuno ti vede. - mi consigliò, guardando fuori. Mi baciò prima che potessi uscire poi mi lasciò andare, rientrando.

Io obbedii e feci finta di andare vicino a Percy, che era appena uscito facendo finta di niente.
Quel giorno ci eravamo decisi a dire a Chirone che ero incinta da circa tre mesi. Lo avevo scoperto due mesi prima. Un mese dopo che fui sicura di essere incinta, gliel'avevo detto, in malo modo.

Senza Te Non VivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora