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Passarono tre mesi. Vidi Percy girare per la città con un bambino con i capelli neri sempre dietro. Intanto, mi ero concentrata principalmente sul lavoro.

Ero riuscita a farmi promuovere ad addetta alle vendite, così entravo in contatto con le spose e con le videocamere nel negozio. Più o meno tre mesi dopo che Percy aveva scoperto tutto, riuscì a vendere tre abiti.

Poi andai a sedermi sulla mia scrivania, su cui tenevo ancora la foto del mio meraviglioso ragazzo e il nostro cagnolino. - Oh, amore - sussurrai, prendendo in mano la foto e accarezzando il suo viso. - Mi manchi tanto. Mi mancate tanto.

Di tanto in tanto lo sognavo. Sognavo i nostri momenti felici, quelli più semplici ma più dolci: come mi abbracciasse da dietro appena alzati dal letto, come mi accarezzasse la pancia, come mi stringesse la notte, come mi baciasse sempre dolcemente.
Quanto avrei voluto che nulla di tutto quello fosse successo. Sarebbe stato fantastico vivere ancora con lui, baciarlo dappertutto come facevo sempre. Avere le nostre piccole litigate. Abbracciarci nel letto e accoccolarmi al suo petto, che era sempre stato il posto più bello del mondo per me.

Sospirai. Rimisi a posto la foto sulla scrivania e pensai che quello fosse il giorno giusto per provare a sistemare le cose. Ero di buon umore, ma avevo un estremo bisogno del mio meraviglioso Percy accanto a me. Non ce la facevo più a guardarlo da lontano senza potermi più avvicinare.

Lavorai un altro po' fino alle due, poi tornai a casa. Una volta arrivata alla porta, presi le chiavi che mio padre aveva coniato per me e le infilai nella toppa della serratura. Girai verso destra ed entrai in casa di mio padre.

Cercai qualcuno, ma sembrava che non ci fosse nessuno. Allora andai in camera mia e mi stesi sul letto, facendo un lungo sospiro, poi presi il cellulare e decisi di chiamare Percy, anche solo per sentire la sua voce, che tanto mi mancava.

Cercai il numero nella mia rubrica, che era ancora salvato come "amore mio💓". Come foto c'era lui che dormiva, ovvero la cosa più carina che possa esistere.  L'avevo scattata un giorno mentre dormiva, solo per immortalare quel momento di tranquillità.

Cliccai sul numero e la chiamata partì, e aspettai che rispondesse. Non ero nemmeno sicura che lo facesse, ma ci sperai con tutto il cuore. Dopo tre squilli, Percy rispose.

- Piper - mi salutò, con una voce per niente allegra. Sentii una fitta al cuore, ma la ignorai. - Perché mi hai chiamato? Sono a lavoro.

- Mi dispiace di averti disturbato ma devo chiederti una cosa - risposi, mentre il cuore iniziava a battere a mille. Sentii il respiro di Percy farsi pesante, e lui sospirare.

- Cosa c'è? - domandò alla fine, dopo qualche secondo di indecisione. Sembrava esausto.

- Vorrei venire a casa per portare via le mie cose. So che non sopporti più di vedermi su ogni foto che c'è in camera nostra. Vorrei riprendermele. - spiegai, con un groppo in gola. Percy rimase in silenzio per qualche secondo.

- Okay - accettò, con un tono di voce un po' triste. - Vieni quando vuoi. Sarò a casa. - aggiunse, con la voce un po' incrinata.

Cercai di non darci peso, ma fu lo stesso come una pugnalata. Chiusi la chiamata con un "a dopo" e andai nella galleria. C'erano molte foto di noi due in quel cellulare. In una io ero seduta sopra il mio amore e dormivo appoggiata al suo petto.

Sorrisi. Ricordavo il giorno in cui l'avevamo scattata. Eravamo tutti a casa nostra per l'ultimo Natale insieme e dato che non c'era più posto sul divano mi ero messa sopra Percy, tanto a lui non dava fastidio. Poi mi ero addormentata, visto che era sfinita.

La vista mi si appannò per via delle lacrime, che cercai di rimandare indietro. Faceva così male ricordare com'eravamo prima che rovinassi tutto. Quando avrei voluto tornare indietro nel tempo e impedire a me stessa di tradire l'unico uomo che avrei sempre amato.

Senza Te Non VivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora