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Le ragazze arrivarono poco prima della festa. Mentre stavo passando l'aspirapolvere, sentii il campanello suonare. I bambini giocavano in camera loro e li sentivo parlare con le loro vocine allegre.

Spensi l'aspirapolvere, lasciandola nel mezzo del salotto. Mi tirai i capelli all'indietro, sospirando. Raggiunsi la porta sistemandomi i capelli in una crocchia scompigliata, poi aprii la porta.

Mi trovai Malia, Arianna, Allison, Hazel e Annabeth davanti. Sorrisi loro, facendomi da parte per farle entrare. - Ciao, ragazze - le salutai, sospirando. - Accomodatevi, stavo passando l'aspirapolvere.

Tommy le accolse calorosamente, scodinzolando felice. Cominciò a saltare per salutarle, e quando oltrepassarono la soglia chiusi loro la porta alle spalle.

Arianna si abbassò e si inginocchiò sul pavimento, mentre Tommy le leccava la faccia. Rise. - Sì, sì, anch'io sono felice di vederti - disse, per poi accarezzarlo e alzarsi di nuovo.

Raggiunse le altre che si erano sedute sul divano. Si guardò intorno, come in cerca di qualcosa. - Dove sono i diavoletti? - chiese, guardando la foto sul mobiletto accanto al divano.

- Sono in camera loro che giocano - risposi, spostando con un calcio la pallina di Tommy dal pavimento. - Devo ancora metter loro i loro costumi, ma devo finire con l'aspirapolvere.

Le ragazze annuirono e dopo pochi secondi i miei bambini corsero da me, Zoe sventolando il peluche preferito di suo fratello e Michael correndole dietro. Alzai gli occhi al cielo. Michael per poco non inciampò su un giocattolo di Tommy.

- Bambini, non correte! - li rimproverai, riavvolgendo il filo dell'aspirapolvere. Tolsi dalla mano di Zoe il peluche di Michael, abbassandomi alla sua altezza.

- Quante volte ti ho detto di chiedere se puoi giocare con qualcosa che non é tuo, signorina? - la rimproverai, mentre lei abbassava la testa e si faceva piccola piccola.

- Ma mamma! - cercò di dire, ma il mio sguardo la convinse a lasciar perdere. Se ne andò in camera sua con il broncio e arrabbiata, ma di certo dovevo insegnarle che rubare o giochi agli altri non era il modo giusto per giocare.

Sospirai, prendendo in braccio Michael che mi sorrise e prese il suo peluche. Gli stampai un bacio sulla testa, poi lo misi di nuovo per terra. - Saluta le zie, su - gli dissi poi, dandogli una pacca sulla schiena.

Il mio piccolo urlo: - Zia Alli, Zia Ari! - che erano le sua zie preferite, oltre a Malia, che era anche la sua madrina. Saltò in grembo ad Arianna, che lo accolse tra le braccia e scompigliandogli i capelli.

Arianna adorava i suoi nipotini. - Da cosa ti vestirai? - gli chiese sorridendo, passandogli le dita nei capelli scompigliati. Le ragazze sorrisero.

Il mio piccolo scese dal suo grembo e corse in camera sua, per poi tornare pochi secondi dopo con la busta del costume, su cui c'era la foto di una pirata. - Un pirata! - rispose, tutto eccitato.

- Un pirata, eh? - gli chiese Arianna, inginocchiandosi davanti a lui per arrivare alla sua altezza. - Sai, anche al tuo papà piacevano i pirati quando aveva la tua età. Si divertiva a rincorrermi per casa come fate tu e tua sorella.

Sorrisi, mentre le ragazze giocavano con Michael. Decisi di andare da Zoe, visto che nel giro di pochi minuti sarebbero arrivati i loro amichetti per giocare.

- Tesoro? - la chiamai, bussando alla porta aperta. Mi sporsi nella stanza e la vidi che piangeva sul suo letto. La sua schiena sobbalzava ad ogni singhiozzo. Probabilmente non aveva ereditato dal padre il fatto di non singhiozzare.

Mi si strinse il cuore a vederla così. La raggiunsi sul suo letto, che aveva le coperte rosa e i cuscini bianchi e azzurri. Le posai una mano sulla schiena. - Amore, non piangere - la pregai, facendola girare verso di me. - Cosa c'è?

Senza Te Non VivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora