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Quel giorno, fui svegliata dalla mia stupida sveglia che suonava in modo assordante ogni santa mattina.

Allungai una mano per spegnerla, la spensi poi la mia mano incontrò una testolina pelosa, quella del cucciolo di cane che Percy mi aveva regalato al nostro anniversario.

- Ehi, piccolo - dissi prendendolo in braccio e portandolo sul letto. Era ancora troppo piccolo per riuscire a salire da solo sul lettone. L'avevo chiamato Tommy ed era un cucciolo di un incrocio tra pincer e volpino. Aveva il pelo corto. - Da quanto sei qui ad aspettare che qualcuno si svegli, eh?

Lui in risposta mi leccò tutta la faccia, facendomi ridere. Io lo accarezzai sulla piccola testina e sulla schiena. Poi Tommy mi lasciò stare e andò verso Percy. Lui stava ancora dormendo e era girato dall'altra parte.
Tommy gli si arrampicò sopra e cominciò a leccarlo sul viso. Percy si svegliò e, ancora un po' intontito, si girò dalla mia parte. Poi iniziò a ridere perché il nostro cagnolino gli faceva il solletico.

Percy lo prese e lo spostò tra di noi, accarezzandogli la testa e la schiena. - Mi vuoi tanto bene, eh, piccolo? - poi sorrise, dandogli un bacio sulla testina. - Te ne voglio anch'io tranquillo.

Tommy si rigiro nel letto, come se fosse indemoniato. Era sempre così energico la mattina. Percy giocò un po' con lui, facendogli il solletico sulla pancia.

- Guarda che sono gelosa - gli dissi, accarezzando il cagnolino. - Baci lui e non me?

Percy rise e si avvicinò a me. - Tranquilla, non ti ho sostituito. - mi baciò e io gli allacciai le braccia al collo. Mi gustai le sue labbra per un po', baciandole lentamente. - Sei sempre la mia principessa.

Fece per staccarsi, ma io lo trattenni con le mani al suo collo. - Non andartene! Resta un altro po' qui.

Percy sorrise e mi baciò di nuovo, ma poi si alzò. - Dobbiamo o no andare a lavoro? Poi dobbiamo anche controllare cosa ha fatto questo teppistello - rispose prendendo Tommy sottobraccio. Gli diede un bacio sulla testina. - durante la notte.

Lo mise per terra e andò in bagno. Io rimasi un po' a letto. Tommy guaì cercando di salire sul lettone. Sorrisi e lo portai sul letto. Lo presi il braccio e me lo misi sul petto. Lui mi camminò sopra fino ad arrivare col muso alla mia bocca. Lo accarezzai. - Ti é mancata la tua mamma tutta la notte, Tommy? Dammi un bacio.

Lui mi leccò e mi fece il solletico con la lingua. Io risi. - Come sei carino! Andiamo a vedere se papà ha fatto in bagno?

Non so perché ma mi piaceva che per lui io fossi la mamma e Percy il papà. Lo so, non ha senso, ma mi piaceva così. Bussai alla porta, lasciando Tommy sul pavimento. - Percy? Posso entrare?

- Sì - rispose lui, aprendo la porta. Si stava facendo la barba. - Vieni.

Entrai e mi lavai la faccia. Io e Percy ci dividemmo lo specchio. Mi truccai, ma solo per nascondere le occhiaie e le eventuali imperfezioni. Non misi nulla sulle labbra.

Dopo essermi truccata, andai in cucina. Nel salone c'erano un po' di giochi di Tommy sparsi per terra, ma non sembrava che avesse fatto danni. Non aveva nemmeno fatto la pipì fuori dalla traversa.

Mi abbassai e lo chiamai, così lui venne e io gli diedi il suo premio. Un bel biscottino. Lui lo trangugiò subito, e mi guardò ancora voglioso di coccole.

- Ha fatto danni? - domandò Percy, entrando in cucina e prendendo un biscotto blu. Si sedette su una sedia e io lo imitai, sedendomi accanto a lui.

- No - rispose, baciandogli una guancia. - Ha fatto il bravo bambino, stanotte.

Percy lo accarezzò ancora un po'. - Il nostro Tommy sta crescendo a vista d'occhio. Ti ricordi com'era quando l'abbiamo preso al nostro primo anniversario?

Senza Te Non VivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora