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Aspettai seduta al tavolo da Starbucks per qualche minuto, un po' nervosa. Non avevamo mai lasciato i bambini a qualcun altro per tutta la notte ed ero un po' preoccupata.

Mi dissi di stare calma, Alli era responsabile. Sapevo farci con i bambini, non avevo nulla di cui preoccuparmi. Qualcuno si sedette accanto a me, ma ero così presa dai miei pensieri che nemmeno me ne accorsi.

- Aspetti qualcuno? - mi chiese quel qualcuno, che si rivelò essere qualcuno di conosciuto ma che non volevo più vedere: Kyle.

- Kyle - dissi, allontanandomi da lui anche se non ero troppo vicina. - Che ci fai qui? Ti avevo detto di stare alla larga da tutti e due, se Percy mi vede con te... - decisi di non finire, ma si sarebbe arrabbiato e ingelosito parecchio e addio all'anniversario romantico che volevo.

- Tranquilla, non sono qui per te - mi tranquillizzò, facendomi sospirare di sollievo. - Ti ho trovata qui seduta da sola e voglio solo parlarti, nient'altro. Come va la vita?

- Bene - risposi, bevendo la cioccolata calda che mi avevano appena portato. - Io e Percy non potremmo andare più d'accordo. La vita da genitori é impegnativa, ma ci abbiamo fatto l'abitudine. I nostri bambini sono fantastici.

- Bambini? - domandò lui confuso e io ricordai che sapeva solo che ero incinta l'ultima volta che l'avevo visto, non che erano due.

- Aspettavo due gemelli - spiegai, guardando la foto di loro e Percy sul cellulare. Poi alzai lo sguardo sulla finestra dello Starbucks. Percy stava arrivando. - Sarà meglio che te ne vada, Percy é arrivato. Non voglio che si ingelosisca vedendoti qui.

- Devo parlargli - ribatté lui, alzandosi in piedi per andargli incontro. Percy entrò nello Starbucks e appena se lo trovò davanti rimase un po' sorpreso, poi fece un respiro profondo e di rivolse a lui calmo.

- Che cosa vuoi da me? - gli chiese, con una rabbia a malapena controllata. - Sparisci per anni e poi vieni di nuovo da me? Cos'altro vuoi portarmi via? I figli?

- No, voglio solo chiederti scusa per quello che ti ho fatto passare - rispose Kyle, facendo alzare un sopracciglio a Percy. Kyle prese un bel respiro. - So che sono stato crudele a ricordarti ogni santo giorno che Piper ti aveva tradito con me, che non ti aveva mai amato e cose così, ma mi dispiace davvero tanto. Ero solo un ragazzo geloso. Nonostante lei fosse venuta a letto con me amava e ama ancora te con tutto il cuore.

Percy rimase in silenzio, così Kyle continuò a parlare. - Piper mi ha detto che anni fa, prima che la smettessi di torturarti in quel modo, avevi tentato il suicidio. Mi dispiace di averti portato a tanto, non so davvero come scusarmi per essermi comportato in questo modo.

Percy alzò lo sguardo su di lui, ma non sembrava arrabbiato. Sembrava solo stanco. - Senti, Kyle, sei perdonato, okay? - rispose Percy, con un tono impaziente. - Ma non ce la faccio a vederti vicino a lei, quindi stalle alla larga, okay?

Kyle annuì e se ne andò, lasciando me e Percy liberi di salutarci. Gli saltai al collo e Percy mi strinse a sé, sorridendomi e dandomi una bacio veloce sulle labbra. - Sei bellissima - mi disse, prendendo mi entrambe le mani. - Dai, andiamo, il film sta per cominciare.

Sorrise, mi infilai di nuovo il giacchetto e strinsi la mano di Percy, seguendolo fuori dal locale. Poi mi affiancai a lui, posando la testa sulla sua spalla mentre camminavamo. - Ti ha fatto male rivederlo insieme a me? - gli chiesi, notando che era silenzioso.
Lui mi circondò la vita con un braccio attirandomi più vicina a sé. Mi stampò un bacio sulla testa. - Un po', ma non come sarebbe stato durante quel maledetto periodo. Ormai quello che é successo é solo una ferita cicatrizzata, non fa più tanto male. Ormai sono passati tre anni.

Senza Te Non VivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora