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Quando io e Percy entrammo in quella stanza, rimanemmo a bocca aperta. Percy sussurrò: "Wow" e mi sorrise, per poi guardarsi in giro.

Avevamo davanti la nostra camera. Era identica a quella di New York, solo senza le foto sui comodini e i vestiti nell'armadio. Rimasi senza parole. Arianna ci seguì dentro, sorridendo della nostra sorpresa. - Allora, vi piace?

- É fantastico! - rispose Percy, sedendosi sul letto e guardandosi intorno. - É identica alla nostra camera a New York! Ma come avete fatto? - domandò sorpreso. L'unica cosa che mancavano erano le foto.

- Abbiamo chiesto a Chirone il permesso di fare per voi una camera unica, visto che con dei bambini dormire separati e praticamente impossibile - ci spiegò Allison, sedendosi accanto a noi. - Così non dovrete stare separati. I muri sono spessi, così se i bambini piangeranno non li sentiremo e non ci sveglieremo la notte anche voi.

Le abbracciai entrambe, contentissima che avessero risolto un problema per noi. - Ragazze, siete fantastiche! - esclamai, stritolandole in un abbraccio. - Odio stare la notte con i miei fratelli. Sono talmente antipatici! Mi avete fatto un grandissimo favore!

- Di niente, Pip - mi rispose Alli, sorridendomi. - Sei la mia migliore amica e Percy é mio fratello. É il minimo che potessi fare per voi. So che dormire separati, soprattutto per te é una tortura. Poi, così i bambini staranno con entrambi i genitori. Che ne dite se vi aiutiamo a mettere a posto le vostre cose?

Mi guardai di nuovo intorno, sorridendo. - C'è anche un box per i bambini! - esclamai, visto che non l'avevo notato prima. - Ragazzi, siete i migliori amici che si possa avere!

Presi Michael dal passeggino, per poi portarlo nel box. Poi presi la borsa dei bambini e frugai un po', per poi lasciare dentro le stesse cose con cui giocavano a casa. Poi presi anche Zoe e la misi nel box insieme a Michael. I miei bambini iniziarono subito a giocare insieme.

Sorrisi, sedendomi sul letto accanto a Percy. Lui mi circondò la vita con un braccio, accarezzandomi le spalle nude. Allison mi guardò per un po', poi chiese: - Come fai ad allattarlo senza spogliarti, se le magliette non hanno la cerniera per aprire?

Mi strinsi nelle spalle, sistemandomi un po' la scollatura a V del vestito, che avevo messo apposta per allattare più comodamente. - D'estate che ho le canottiere scollate, così basta abbassare la scollatura ed é fatta. D'inverno mi metto le camicie e i maglioni che hanno i bottoni, così basta che le sbottono un po' e posso allattare senza spogliarmi. - incrociai le braccia sul seno. - Mi sembrano così enormi!

- Che taglia sono? - domandò Hazel, che ce le aveva piccole piccole. Mi fece quasi tenerezza, era ancora così piccola! Se io avevo vent'anni, lei ne aveva diciassette. Più o meno la stessa età in cui sono andata a vivere con Percy.

- Ora una quinta - rispose, appoggiandomi a Percy, che guardava i bambini. - Una mia amica mi ha detto che una volta finito l'allattamento torneranno come prima. Lo spero, mi pesano.

- Allora perché le altre donne se le fanno grosse? - domandò Annabeth, che era rimasta appoggiata allo stupide della porta, a guardarci. - C'è una cosa che dicono i ragazzi. Piccole tette, grande cuore. Non so se sia vero, ma dà un grande fastidio.

Percy alzò gli occhi al cielo, stringendomi a sé in un abbraccio. Sorrisi e mi strinsi a lui, che era sempre stato la mia roccia. - Sono solo dicerie. Qualcuna può sembrare carina e simpatica ma poi é uno stronza senza cuore. L'aspetto non c'entra nulla. Ci aiutate a mettere le nostre cose a posto? Tra poco ci sarà il pranzo.

I ragazzi accettarono. Aprii le valigie, iniziando a tirare fuori i miei vestiti. Le ragazze mi aiutarono a metterli nell'armadio, mentre Percy metteva le sue cose nella sua parte d'armadio.

Senza Te Non VivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora