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Light riprese il suo discorso più elettrizzato che mai. Sapeva che di lì a poco avrebbe raggiunto il suo obbiettivo...una nuova era si stava avvicinando a Tokio e Light ne sarebbe stato il dio.

"Allora Ryuk, hai presente che al telegiornale non si parla d'altro che di quella associazione di assassini che uccidono i criminali?" Ryuk già aveva capito cosa aveva intenzione di fare e, in cuor suo, sperava che lo prendesse in giro. Sperava che, da un momento all'altro, uscisse qualcuno con la telecamera in mano e gridasse 'TI È STATO FATTO UNO SCHERZO' o qualcosa del genere. Light, a detta di Ryuk, non poteva entrarne a far parte. Sarebbe stato ingestibile da parte sua.

Il moro notò che il suo amico improvvisamente cambiò espressione al solo sentire la parola 'assassini'. Questa non era solo paura, c'era qualcosa di più in fondo e Light l'avrebbe scoperto. D'altronde all'occhio attento del giovane non sfuggiva nulla.

"LIGHT MA TI SEI IMPAZZITO?!-urló di getto Ryuk- Io non ho intenzione di prendere parte a questo casino perchè già lo so come andrà a finire ovvero con noi due dietro le sbarre o trafitti dalle spade di quei criminali...quindi male."

"Bingo. Risposta improvvisa con il tono della voce alto...tipico di chi ha qualcosa da nascondere. Che cosa vuoi fare Ryuk?" Light sapeva come fare per scoprirlo e per farlo doveva usare le sue doti di attore. Quindi mantenne un tono calmo e indifferente, Ryuk non doveva sapere che sospettasse qualcosa. Il corvino, però, si aspettava che al suo migliore amico venissero dei dubbi, quindi doveva stare sull'attenti. Light era tutt'altro che prevedibile.

"Ryuk...ci conosciamo da così tanto tempo e ancora non hai capito che io programmo tutto e prevedo tutto? Fammi finire di spiegare 'shinigami'" disse Light con tono calmo e uno sguardo che, secondo Ryuk, era uguale a quello di un pazzo. Solo poco dopo si rese conto del nomignolo e sorrise leggermente poiché era lo stesso soprannome che il moro gli dava da piccolo. Alla fine decise di lasciarlo spiegare, non poteva andargli troppo contro. Avrebbe solo peggiorato i sospetti su di lui.

"Eccolo è arrivato mago Merlino, colui che prevede"  pensó Ryuk, facendo una piccola risatina immaginando Light con una barba bianca lunga fino ai piedi e un cappello a punta.

"Prima che tu mi interrompessi ti stavo dicendo che potremmo contattarli e farci dare una mano per uccidere i criminali intorno al mondo. Noi gli daremo le coordinate e le informazioni necessarie per trovarli. Che ne pensi?" Disse Light che studiava attentamente ogni espressione di Ryuk, ogni singola risposta...ogni singola cosa che potesse portarlo alla verità. Ma lo studente sapeva anche che il corvino non era una persona difficile, prima o poi sarebbe scoppiato e glielo avrebbe detto.

"Light, il telegiornale stesso ha detto che non si sa se esistano veramente, come hai intenzione di contattarli?" domandó Ryuk, deciso di togliere di testa questa idea al suo amico .  

"Ti assicuro che esistono, ogni tanto faccio delle ricerche e ci sono dei casi in giappone che testimoniano la loro esistenza, devo solo trovare un modo di avere un contatto." disse Light che si era seduto alla scrivania.

"Light, non è così facile come pensi" voleva gridargli in faccia Ryuk, ma si trattenne. Lui sapeva con chi sarebbero andati ad avere a che fare e voleva mettere in guardia il suo migliore amico. "Non posso, non posso, non posso" si ripeteva come un mantra il corvino, non poteva rivelargli il suo segreto. Lo avrebbe messo nei casini, più di quanto stava già facendo da solo. Intanto passarono minuti interminabili di silenzio dove i due giovani pensavano e le uniche voci che sentivano erano quelli nella loro testa. Light si accorse di questo silenzio e così decise di sferrare un altro colpo. Ma prima che parlasse, Ryuk lo precedette.

"Light, amico mio, tutto bene?" Il corvino non sapeva bene il perchè di quella domanda ma si sentiva di chiederlo. Vedere Light in quello stato per lui era strano e molto raro, in quanto il moro era sempre stato padrone della situazione. Ma, in fondo, lo shinigami sospettava che era tutta una scena. C'era da aspettarselo da Light.

"Si si Ryuk, non preoccuparti. Avremo bisogno di una mano e già so a chi chiedere ma tu devi essere d'accordo con me.- disse Light girandosi a guardare il corvino - Tua sorella, Rem, potreb..." Light venne nuovamente interrotto e questa volta Ryuk non era affatto calmo.

"NO LIGHT, NON METTERE IN MEZZO MIA SORELLA...LEI IN QUESTO CASINO NON CI DEVE ENTRARE. CHIARO?" si alzó di scatto il corvino, avvicinandosi a Light e puntando il dito contro il suo petto. Il moro rimase impassibile  alla sfuriata e l'unica cosa che pensò era che questa era un'altra prova che l'amico nascondesse qualcosa. Chiunque potrebbe dire che era normale una reazione del genere, ma Light sapeva che Ryuk era un tipo calmo e strafottente. Il corvino era caduto nella sua trappola.

"La smetti di urlare. Tua sorella starebbe con noi dietro le quinte. Lei lavora nel campo dell'informatica, ci aiuterebbe a localizzare e programmare i vari colpi. Ti prometto che non le succederà niente...anzi ti prometto che non vi accadrà niente" disse Light alzandosi dalla sedia e prendendo Ryuk per le spalle rassicurandolo.

Rimasero in quella posizione per qualche minuto, finché la madre non li chiamò per la cena poiché il padre di Light era arrivato. I due giovani scesero le scale con sguardo indifferente come se non fosse successo niente. Light salutò il padre, un rispettabile commissario di polizia, e tutta la famiglia, Ryuk compreso, iniziarono a mangiare parlando degli argomenti più disparati. La sorella minore di Light, Sayu, intanto accese la Tv per guardare la sua serie preferita. Mentre scorreva i canali, il telegiornale stava dando aggiornamenti sul caso dell'uomo che aveva occupato la scuola.

"Gli ostaggi sono ormai rinchiusi da più di cinque ore nell'edificio e la preoccupazione è alle stelle. L'uomo non vuole contrattare con i poliziotti e non ha intenzione di lasciare gli ostaggi. - la piccola stava per cambiare canale ma la madre la bloccò, volendo  seguire la notizia. In un'attimo in casa Yagami era calato un silenzio tombale, con solo la voce della giornalista che rimbombava - Intanto il criminale è stato identificato sotto il nome di Guro Otakaka*, disoccupato da due anni. Questo è quanto chiud- ASPETTATE, ASPETTATE...gli ostaggi stanno uscendo dall'edificio e dell'uomo nessuna traccia. Che si fosse arreso? I poliziotti entrano nell'edificio mentre le ambulanze accolgono i bambini e la maestra ancora spaventati. Ci sta arrivando una notizia...Guro Otakaka è stato trovato morto in una classe al secondo piano. Avrà forse pensato al suicidio? I poliziotti lo negano poiché hanno trovato una scritta, fatta col sangue della vittima, che abbiamo imparato a riconoscere: 'GLI SHINIGAMI SONO STATI QUI'. Chi sono queste persone, sono cattive o buone? Ma soprattutto dobbiamo fidarci o avere paura?" Il padre di Light spense la televisione, stanco di sentir parlare di casi e criminali  anche quando era a casa. Il poliziotto non parlava mai del lavoro perché non voleva immischiare la sua famiglia ma, questa volta, non sapeva che le due cose si sarebbero mischiate perfettamente poiché proprio i due giovani ,seduti accanto a lui, sarebbero diventati il criminali più spietati a cui avrebbe dato la caccia. I due ragazzi si guardarono per un secondo. Questo, secondo Light, fu la goccia che fece traboccare il vaso e Ryuk ne era consapevole. Quella notizia,  per il moro, era capitata al momento giusto

Finché vita non ci separiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora